Calmucchi
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I Calmucchi (o anche Calmicchi, Kalmyki) sono il principale gruppo etnico della Calmucchia, nella Federazione Russa. Sono discendenti dal popolo mongolo degli Oirati [1]. I Calmucchi hanno vissuto nella parte europea della Russia per circa 400 anni. Nel mondo sono presenti numerose comunità calmucche, come quelle negli Stati Uniti, Francia, Germania e Repubblica Ceca.
Indice |
[modifica] Origini
I Calmucchi sono il ramo europeo degli Oirati, le cui antiche terre di insediamento si trovano negli odierni Kazakistan, Russia (Siberia meridionale), Mongolia e Cina. Dopo la caduta della Dinastia Yuan nel 1368, gli Oirati emersero come formidabile nemico dei Mongoli orientali [2], della Dinastia Ming e della successiva Dinastia Manchu, in una lotta militare lunga quasi 400 anni, per il dominio e il controllo sulla Mongolia Interna e la Mongolia Esterna. La lotta finì nel 1757, con lo sterminio degli Oirati in Dzungaria, l'ultimo dei gruppi mongoli a resistere al vassallaggio alla Cina (Grousset, 1970: 502-541).
Il massacro venne ordinato dall'imperatore Qianlong, che si sentiva tradito dal principe Amursana dei Khoit, un nobile Oirato che si sottomise all'autorità Mnchu a condizione di essere nominato Khan [3]. Solo dopo la morte di Dawaci, nel 1759, l'ultimo Khan Oirato, l'imperatore Qianlong dichiarò una fine alle campagne di Dzungar (Oirate).
All'inizio di quest'era di 400 anni, il popolo Mongolo occidentale si designò come Oirati Dörben ("Alleanza dei Quattro"). L'alleanza era composta essenzialmente dalle quattro principali tribù mongole: Khoshut, Olöt o Choros, Torghut e Dörbet. Collettivamente, gli Oirati Dörben cercarono di porsi come alternativa ai Mongoli che erano discendenti patrilineari dell'eredità di Genghis Khan.
Nel perseguire i loro obiettivi militari, gli Oirati Dörben incorporarono spesso delle tribù vicine (o schegge di queste), così che si aveva una notevole fluttuazione nella composizione dell'alleanza, con le tribù più grosse che dominavano o assorbivano quelle più piccole. Tra le tribù più piccole appartenenti alla confederazione troviamo Khoit, Bayid e Mangit. Anche, tribù turciche della regione, come Telenguet e Shor, si allearono con gli Oirati Dörben.
Assieme, queste tribù vagarono per le piane erbose dell'Asia Interna occidentale, tra il Lago Balkhash, nell'odierno Kazakistan orientale, e il Lago Baikal, nell'odierna Russia, a nord della Mongolia centrale, dove piantavano liberamente le loro yurte e badavano alle loro mandrie, greggi, cavalli, asini e cammelli.
Gli antichi ancestori degli Oirati comprendevano Keraiti, Naimani, Merkiti e gli Oirati originali, tutte tribù Turco-Mongole che vagavano per l'Asia Interna occidentale prima della conquista di Genghis Khan. Paul Pelliot tradusse il nome "Torghut" come garde de jour. Egli scrisse che i Torghut dovevano il loro nome o al ricordo della guardia di Genghis Khan o, in quanto discendenti dei Keraiti, alla vecchia garde de jour che esisteva tra essi, come sappiamo dalla Storia Segreta dei Mongoli, prima che venisse acquisita da Genghis Khan (Pelliot, 1930:30).
[modifica] Origine del nome "Calmucchi"
Il nome "Calmucchi" è una parola di origine turcica che significa "resti" o "restare". Le tribù turche potrebbero aver usato questo nome già dal XIII secolo. Il geografo arabo Ibn al-Wardi è accreditato come la prima persona ad aver usato il termine in riferimento agli Oirati, durante il XIV secolo (Khodarkovsky, 1992:5 citando Bretschneider, 1910:2:167). I khoja di Khasgaria applicarono il nome agli Oirati nei XV secolo (Grousset, 1970:506). Fonti scritte russe menzionano il nome "Tatari Colmacchi" già nel 1530, e il cartografo Sebastian Muenster (1488-1552) circoscrisse il territorio dei "Kalmuchi" in una mappa della sua Cosmographia, che venne pubblicata nel 1544. Gli stessi Oirati, comunque, non accettarono il nome come proprio.
Molti tentativi sono stati fatti per tracciare l'etimologia del nome, dal leggendario orientalista Peter Simon Pallas agli studiosi odierni. Alcuni hanno ipotizzato che il nome venne dato agli Oirati in un periodo precedente, quando decisero di restare nella regione dell'Altai, mentre i loro vicini turchici migrarono verso ovest. Altri credono che il nome possa riflettere il fatto che i Calmucchi erano gli unici buddisti a vivere in una regione prevalentemente musulmana. Altri ancora sostengono che il nome venne dato a quei gruppi che non fecero ritorno alle loro antiche terre nel 1771.
[modifica] Cenni storici
Per approfondire, vedi la voce Calmucchia#Storia. |
[modifica] Non considerati come Mongoli
Storicamente, i Mongoli orientali hanno considerato gli Oirati come non-Mongoli. Il nome "Mongoli", il titolo di "Khan", e l'eredità storica connessa a tali nome e titolo erano rivendicate esclusivamente dai Mongoli orientali, le tribù Khalkha, Chahar e Tümed. Essi consideravano questa pretesa come un diritto di nascita, poiché la loro discendenza può essere fatta risalire direttamente alla Dinastia Yuan mongola e al suo progenitore, Genghis Khan.
Fino alla metà del XVII secolo, quando il conferimento del titolo di Khan venne trasferito al Dalai Lama, tutte le tribù Mongole riconobbero questa rivendicazione e il prestigio politico ad essa collegato. Anche se gli Oirati non poterono asserire questa pretesa prima della metà del XVII secolo, essi avevano in realtà un forte legame con Genghis Khan in virtù del fatto che suo fratello, Khasar, era al comando della tribù Khoshut.
In risposta all'auto designazione dei Mongoli occidentali come "Oirati Dörben", i Mongoli orientali iniziarono a riferirsi a se stessi come "Mongoli Döchin" (Quaranta Mongoli), espresso anche come "Döchin Dörben Khoyar" (Quaranta Quattro Due). Ciò significa che i Mongoli orientali sostenevano di avere quaranta tümen (un'unità di cavalleria composta da 10.000 cavalieri) contro i quattro tümen mantenuti dagli Oirati Dörben. Si tratta semplicemente di un altro modo per distinguersi chiaramente dagli Oirati (Khodarkovsky, 1992:7). Ironicamente, nei primi anni 1690, gli attacchi dello Dzungar (stato successore degli Oirati Dörben) contro i Mongoli orientali erano così insistenti e feroci, che i loro principi portarono volontariamente il proprio popolo e la Mongolia Esterna alla sottomissione allo stato Manchu.
Fino a poco tempo fa, gli Oirati (compresi i Calmucchi) non si riconoscevano come Mongoli occidentali. Cionondimeno, la stretta relazione tra tutte le popolazioni di lingua mongola, principalmente Calmucchi, Oirati, Khalkhas e Buriazi, risulta evidente da fatti ben consolidati, secondo cui tutti:
-
- condividono caratteristiche fisiche simili, mongoloidi;
- parlano lingue note per la loro stretta affinità linguistica;
- aderiscono al Buddhismo Tibetano; e
- mantengono usanze e tradizioni simili, nonostante secoli di guerre fratricide e migrazioni lunghe e massicce (Bormanshinov, 1990:3).
Una recente pubblicazione di studi genetici sui Calmucchi sembra anch'essa sostenere la loro origine mongola. I Calmucchi, contrariamente ad altre popolazioni eurasiatiche provenienti dalle steppe della Siberia, non si sono mischiati sostanzialmente con i russi e altre popolazioni est-europee:
- Il risultato genetico sostiene la registrazione storica in quanto entrambe indicano una stretta relazione tra Calmucchi e Mongoli. Inoltre, il risultato genetico indica che la migrazione dei Calmucchi coinvolse un numero consistente di individui, e che i Calmucchi non hanno sperimentato un mescolamento individuabile con i russi. [4]
[modifica] Religione
I calmucchi sono gli unici abitanti dell'Europa la cui religione nazionale è il Buddismo. Essi abbracciarono il buddismo nella prima parte del XVII secolo, e appartengono alla setta di Buddisti tibetani nota come Gelugpa (Via Virtuosa). I Gelugpa vengono comunemente indicati come la setta del Cappello Giallo. [5] La religione deriva dalla forma indiana Mahayana del Buddismo. Ad occidente questa viene comunemente indicata come Lamaismo, dal nome dei monaci tibetani, i lama (i superiori).[6] Prima della loro conversione, i calmucchi praticavano lo sciamanesimo.
[modifica] Lingua
Secondo Robert G. Gordon Jr., di Ethnologue, la lingua calmucca appartiene al ramo orientale della famiglia delle lingue mongole. Gordon ha classificato tale lingua sotto il gruppo Oirat-Khalkha ed ha correlato le sue origini a quelle della lingua mongola [7].
Altri linguisti, come Nicholas N. Poppe, hanno classificato il gruppo di lingue Calmucco-Oirate come appartenente al ramo occidentale delle lingue mongole, dato che il gruppo di lingue si è sviluppato separatamente ed è distinto. Inoltre, Poppe sostiene che, anche se ci sono poche differenze fonetiche e morfologiche, calmucco e oirato sono due lingue diverse. Le principali differenze sono nel loro lessico. Il calmucco, ad esempio, ha adottato mote parole di origine russa e tatara. Di conseguenza, principalmente sul piano lessicale, il calucco è classificato come una lingua a se (Poppe 1970).
Per popolazione, i maggiori dialetti dei Calmucchi sono il Torghut,Dörbet e Buzava (Bormanshinov 1990). Dialetti minori includono il Khoshut e l' Olöt. I dialetti calmucchi variano alquanto, ma le differenze sono irrilevanti. In generale, la lingua russa ha influenzato di meno i dialetti delle tribu' nomadi e pastorali Calmucche della regione del Volga.
Invece, i Dörbets (e, piu' tardi, i Torghut) che migrarono dalla regione del Volga verso il distretto di Sal'sk nella regione del Don presero il nome di Buzava (o Calmucchi del Don). Il dialetto Buzava si e' sviluppato dalla loro stretta interazione con i Russi. Nel 1798 il governo zarista riconobbe i Calmucchi come Cosacchi del Don, sia a livello militare che amministrativo. Come risultato della loro integrazione nella schiera del Don, il dialetto Buzava incorporo' molte parole di derivazione russa. (Anon. 1914: 653-660).
Durante la seconda guerra mondiale, tutti i Calmucchi che non combattevano nell'esercito sovietico furono forzatamente esiliati in Siberia e in Asia centrale, dove si sparpagliarono e non gli fu permesso di parlare la lingua calmucca nei luoghi pubblici. Come risultato, la lingua calmucca non venne ufficialmente insegnata alle piu' giovani generazioni di Calmucchi.