Alessandro Alibrandi
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Alessandro Alibrandi (... – Roma, 5 dicembre 1981) è stato un terrorista e attivista italiano di estrema destra.
Figlio del giudice Antonio Alibrandi che negli anni '70 fu giudice istruttore presso il tribunale di Roma, il padre data la sua vicinanza politica ai gruppi della destra estrema fu molto discusso, vista anche la posizione delicata nella quale si trovava in Magistratura, fu spesso accusato di ingerenza nei processi a danno del figlio e il suo gruppo. Divenne in seguito esponente del Movimento Sociale Italiano.
Alessandro Alibrandi militò nel Fronte della Gioventù del MSI di Giorgio Almirante e in seguito nel gruppo terroristico dei Nuclei Armati Rivoluzionari di cui fu il fondatore, nel 1977, assieme a Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro Valerio Fioravanti e Dario Pedretti.
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[modifica] I Nuclei Armati Rivoluzionari
La prima azione armata a cui partecipa è uno scontro a fuoco con la polizia a Borgo Pio a Roma nel marzo del 1977. Non si può far a meno di notare che la prima azione rivendicata dai NAR avviene proprio al momento della nascita del Movimento del '77 probabilmente come risposta politica ai gruppi di estrema sinistra molto forti alla fine degli anni '70.
[modifica] L'omicidio di Walter Rossi e il processo
Alibrandi partecipa, il 30 settembre 1977 con Cristiano Fioravanti, all'uccisione del militante di sinistra Walter Rossi reo di aver distribuito volantini in una zona di Roma "controllata" dai neofascisti. I militanti del MSI della Balduina arrestati la notte dell'omicidio furono scagionati dall'accusa di omicidio volontario e furono processati per rissa aggravata (insieme a militanti di sinistra) e scagionati anche da questa accusa.
I fatti di quell'omicidio non sono mai stati del tutto chiariti, soprattutto non è chiara la funzione di un blindato della Polizia che precedeva, secondo tutte le testimonianze, i missini durante l'attacco a Rossi e compagni in Viale Medaglie d'oro, che ha fatto subito pensare ad una collusione tra le forze dell'ordine e i militanti di destra.
Il secondo processo per questo omicidio vide alla sbarra Fioravanti, Massimo Sparti e Alibrandi indicato dai pentiti come colui che aveva partecipato nel ruolo di esecutore materiale dell'assassinio.
[modifica] Fuga in Libano
Date le conoscenze di Alibrandi padre, il figlio Alessandro fu l'unico dei tre non sottoposto a mandato di cattura esecutivo e infatti nel luglio del 1981 scappò in Libano e si arruolò nella Falange Sciita, dopo che il giudice Mario Amato, unico magistrato romano che indagava sul terrorismo di destra, aveva spiccato mandato di cattura anche contro di lui sin dal marzo del 1980. Amato cadde poi sotto i colpi dei NAR il 23 giugno 1980.
A lui si addebitano anche l'omicidio dello studente di Lotta Continua Roberto Scialabba il 28 febbraio 1978, quello del militante di destra (Terza Posizione) Giuseppe De Luca il 31 luglio 1981 e dei poliziotti Straullu e Di Roma il 21 ottobre 1981.
[modifica] Ritorno in Italia e morte
Il 5 dicembre sempre del 1981 Alibrandi muore durante un conflitto a fuoco con la Polizia Stradale della stazione di Labaro presso Roma.
Sono noti anche suoi contatti con la famigerata Banda della Magliana, compare infatti anche nel best seller Romanzo criminale di Giancarlo De Cataldo nel personaggio di Sellerone.
