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Accademia di Belle Arti (Firenze) - Wikipedia

Accademia di Belle Arti (Firenze)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 43°46′38″N 11°15′34″E / 43.777199, 11.259339

Veduta da Piazza San Marco
Veduta da Piazza San Marco
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Accademia
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L'Accademia di Belle Arti a Firenze è ospitata nell'ex Ospedale di San Matteo in Piazza San Marco. L'importanza storica di questa istituzione culturale è sottolineata dalla datazione antica e dai personaggi importanti che nel corso dei secoli ne hanno fatto parte. Una parte delle funzione dell'accademia si svolge anche nel Palazzo dell'Arte dei Beccai, vicino a Orsanmichele.

Indice

[modifica] Storia dell'Accademia

Nel tardo medioevo fra le organizzazioni corporative dette Arti, nacque nel 1339 la Compagnia di San Luca, che raggruppava i pittori della città, dedicata al santo che secondo la tradizione aveva dipinto un miracoloso ritratto della Vergine.

Un'accademia artistica, nel senso più didattico, si era sviluppata anche nel Quattrocento, nello scomparso Giardino di San Marco dove Lorenzo il Magnifico aveva collocato la collezione di sculture antiche, incaricando lo scultore Bertoldo di farle copiare, attraverso l'insegnamento di tecniche artistiche, ai giovani dotati di talento artistico, fra i quali spiccò da subito il giovane Michelangelo Buonarroti.

Il cortile interno, con calchi in gesso di famose sculture
Il cortile interno, con calchi in gesso di famose sculture
Lo scalone monumentale
Lo scalone monumentale

Da questi primi nuclei di cooperazione fra artisti si sviluppò nel 1563 l'Accademia delle Arti del Disegno, nata sotto la protezione del granduca Cosimo I e la sovintendenza di Giorgio Vasari, forse la prima istituzione del genere in Europa. Fra i compiti dell'associazione infatti, non solo era predisposta la cooperazione fra gli iscritti, il governo e la tutela del patrimonio artistico toscano, ma anche quello dell'insegnamento delle arti e delle scienze ai giovani apprendisti.

I primi rettori accademici furono, per votazione unanime, lo stesso Cosimo I e il maggioire artisat vivente allora, Michelangelo, che ormai però viveva solo a Roma e morì solo un anno dopo la nomina (grandi furono le esequie che l'Accademia gli tributò, e fra la'altro si occupò anche di riportare il corpo a Firenze, facendolo seppellire nella basilica di Santa Croce).

Fra i partecipanti all'accademia fra il Cinque e il Seicento vi furono, fra gli altri, Benvenuto Cellini, il Giambologna, il Bronzino, Andrea Sansovino, Bartolomeo Ammannati, eccetera. Fra gli scienziati che accedettero all'istruzione scientifica vi fu Galileo Galilei.

Una prima modernizzazione e razionalizzazione dell'organizzazione accademica si ebbe grazie a Pietro Leopoldo di Toscana, che ne cambiò anche il nome in quello odierno nel 1784. A quei tempi risale l'apertura all'istruzione artistica pubblica e gratuita, con le materie di Pittura, Scultura, Architettura, Grottesco (presto cambiato in Ornato, oggi diremmo Arredo e Decorazione) e Intaglio in Rame (cioè Incisione) e la creazione della collezione strumentazioni e opere d'arte antiche e moderne da studiare e copiare, che oggi in larga parte fanno parte del Museo dell'Accademia, dal quale prende il nome. Antonio Canova fece pervenire a fine del Settecento i calchi dei fregi del Partenone, mentre una ricca biblioteca corredava lo studio degli allievi grazie a numerosi libri anche rari. Nel 1872 vi veniva anche portato il David di Michelangelo, mentre l'Accademia si preoccupò di fornire una copia da esporre in Piazza della Signoria.

Fra la fine del Settecento ed l'Ottocento anche a Firenze ebbero luogo le dispute fra accademici tradizionalisti, come i docenti e allievi Pietro Benvenuti, Lorenzo Bartolini, Raffaello Morghen e Giovanni Dupré, ed rinnovatori, in special modo i macchiaioli, che anticiparono l'impressionismo, come Adriano Cecioni, Telemaco Signorini, Silvestro Lega e Giovanni Fattori, anche se non si raggiunsero i toni asperrimi come a Parigi.

Fra gli artisti stranieri che furono onorati di essere ascritti come professori accademici figurano Jacques-Louis David, Jean-Auguste-Dominique Ingres e Johann Friedrich Overbeck.

Nel Novecento subì la Riforma Gentile del 1923, con il distacco di Architettura che confluì nell'Università Degli Studi di Firenze (1927) e in seguito vennero istituiti i Corsi Speciali nel 1970.

Fra i maestri del Novecento che vi hanno operato o insegnato figurano Antonio Berti, Gastone Breddo, Dino Capponi, Ugo Capocchini, Felice Carena, Galileo Chini, Primo Conti, Michele Depalma, Pericle Fazzini, Oscar Gallo, Quinto Ghermandi, Giuseppe Graziosi, Rodolfo Margheri, Quinto Martini e Ottone Rosai.

Con l'istituzione dei Corsi di Specializzazione e con la relativa distinzione fra Diplomi di di primo e secondo livello, oggi l'Accademia si è allineata con il percorso di studi universitario.

[modifica] Storia dell'edificio

L'ampliamento su via Cesare Battisti
L'ampliamento su via Cesare Battisti

L'antico ospedale di San Matteo, col caratteristico loggiato dai capitelli a foglie d'acqua in stile rinascimentale, fu costruito fra il 1388 e il 1410, per volere del banchiere Lemmo Balducci; le tre lunette in terracotta invetriata collocate sopra i portali sono di Andrea della Robbia e collaboratori (1490 ca.).

All'interno è presente un luminoso chiostro ed oltre all'Archivio dell'Accademia, si conservano un'Ultima Cena affrescata da Stefano d'Antonio (1465-66) e un Crocifisso proveniente dalla ex chiesa di San Matteo, ora adibita a biblioteca.

Il cortile venne coperto da portici a archi ribassati agli inizi del Seicento. L'Accademia vi venne trasferita da Pietro Leopoldo solo nel 1784: in quel periodo Gaspare Maria Paoletti ne curò una riorganizzazione degli spazi e divenne il "primo maestro" della scuola di architettura dell'Accademia.

Dal Palazzo della Crocetta, ora sede del Museo Archeologico, fu trasportata e ricomposta qui nel 1788 la Cappella della Crocetta, affrescata con la Fuga in Egitto da Giovanni da San Giovanni.

Un tempo facevano parte del complesso anche la sala della glipsoteca Bartolini, oggi facente parte dell'attigua Galleria dell'Accademia.

[modifica] Altre immagini

[modifica] Artisti diplomatisi presso quest'accademia

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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