Palazzo Gerini

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Coordinate: 43°46′33.12″N 11°15′29.69″E / 43.7758667, 11.2582472

Nota disambigua – Se stai cercando il palazzo in zona Santa Croce già dei Gerini, vedi Centro e Museo Didattico Nazionale.

Palazzo Gerini, sullo sfondo il Campanile di Giotto

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Palazzo Gerini si trova in via Ricasoli 42 a Firenze.

[modifica] Storia

Sulla "via del Cocomero" (vecchio nome di via Ricasoli) esistevano varie case della famiglia Ginori, una delle quali venne acquistata nel 1455 da Piero da Gagliano; verso la fine del secolo si aggiunsero alla proprietà altre due case, che vennero trasformate un un unico corpo di fabbrica, ulteriormente abbellito dalla famiglia Salviati, che lo acquistò nel 1579 e diede all'edificio l'aspetto attuale, tramite l'intervento di Bernardo Buontalenti.

Venne acquistato dai Gerini nel 1650, al tempo di un picco di prestigio quando essi ricevettero molti importanti incarichi alla corte di Cosimo III de' Medici. Essi abbellirono soprattutto gli ambienti interni collocandovi una prestigiosa raccolta di dipinti andata purtroppo in seguito dispersa nel 1825.

A fine del Settecento i Gerini acquistarono anche un palazzetto adiacente al palazzo, forse opera di Baccio d'Agnolo; circa un secolo dopo Giuseppe Poggi amalgamò le due facciate, creandone una gemella sul palazzetto secondario, inoltre si occupò degli interni dell'intero edificio, in un progetto unico che comprendeva ogni elemento estetico dei numerosi e ampi saloni: dagli stucchi, agli affreschi, alla tappezzerie, all'arredamento.

L'antico portone del palazzetto attribuito a Baccio d'Agnolo, in asse con il cortile interno, venne eliminato, come anche le tre finestre al piano terra, sostituite da arcate in stile neo-brunelleschiano. Il nuovo ingresso venne a trovarsi in posizione eccentrica rispetto al cortile. e l'androne di entrata, largo abbastanza da far passare le carrozze, fu ornato di statue. Nel cortile cinquecentesco il loggiato venne trasformato in atrio chiuso tamponando le arcate con vetrate in pesanti telai in legno, secondo il gusto allora dominante. Restano comunque i capitelli antichi, decorati semplicemente solo da alcune rosette.

Oggi la proprietà è ancora dei Gerini.