William Tecumseh Sherman
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
William Tecumseh Sherman (Lancaster, 8 febbraio 1820 – New York, 14 febbraio 1891) è stato un militare statunitense.
Fu generale unionista nella Guerra di secessione americana (1861 - 1865) e ricevette, per la sua eccezionale visione di strategia militare, il soprannome di "primo generale moderno".
Sherman servì sotto il generale Ulysses S. Grant dal 1862 al 1863 durante la campagna militare che ha condotto alla caduta della roccaforte Confederata di Vicksburg, lungo il fiume Mississippi, ed è culminata con la disfatta delle armate Confederate nello stato del Tennessee. Nel 1864 Sherman succedette a Grant come comandante dell'Unione nel settore occidentale del teatro di guerra. Egli condusse le sue truppe alla conquista della città di Atlanta, un successo militare che contribuì decisamente alla rielezione del Presidente Abraham Lincoln. Le susseguenti avanzate dell'esercito di Sherman attraverso la Georgia e la Carolina minarono ulteriormente la capacità delle forze Confederate di continuare a combattere. Nell'aprile del 1865 Sherman accettò la resa di tutte le forze Confederate combattenti in Carolina, Georgia e Florida.
Dopo la Guerra civile, Sherman fu nominato Comandante generale delle forze statunitensi (1869 – 1883). Come tale fu responsabile della condotta della guerra contro gli indiani nei territori dell'ovest degli Stati Uniti. Rifiutò decisamente di impegnarsi in politica e, nel 1875 pubblicò le sue Memorie, uno dei migliori resoconti di prima mano sulla Guerra civile americana.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] L'inizio della carriera militare
William T. Sherman entrò cadetto a 16 anni nell'Accademia militare degli Stati Uniti a West Point, dove si distinse come un brillante allievo, anche se era alquanto intollerante alla ferrea disciplina delle regole dell'Accademia.
Dopo il diploma, nel 1840, Sherman entrò nell'esercito come Sottotenente nel III Corpo d'Artiglieria. Il suo "battesimo del fuoco" avvenne in Florida nella seconda guerra contro la tribù dei Seminole. Più tardi fu dislocato in Georgia e nella Carolina del Sud dove venne promosso al grado di Tenente. Mentre molti suoi coscritti erano impegnati nella guerra tra gli Stati Uniti e il Messico, Sherman svolgeva funzioni amministrative nei territori conquistati della California. Egli e il suo commilitone tenente Edward Ord raggiunsero la città di Yerba Buena due giorni prima che il nome fosse cambiato in San Francisco. Nel 1848 Sherman accompagnò il Governatore militare della California, Colonnello Richard Barnes Mason, nell'ispezione che confermò ufficialmente la rivendicazione della scoperta dell'oro nella regione inaugurando, così, la "corsa all'oro" in California. Sherman ottenne una promozione "temporanea" al grado di Capitano per i suoi "servizi meritori", ma il fatto di non essere stato assegnato in una zona militare "attiva" lo scoraggiò e contribuì notevolmente alla decisione di rassegnare le dimissioni dall'esercito. Sherman sarebbe diventato uno dei pochi ufficiali di alto rango, durante la Guerra civile, a non aver mai combattuto in Messico.
[modifica] La vita civile
Nel 1853 William si congedò dall'esercito e divenne presidente di una banca a San Francisco. Ritornò a San Francisco al tempo del grande fermento nell'Ovest. Nel 1856 servì, come major general (Generale a due stelle) nella milizia della California. La banca di Sherman fallì nel 1857 ed egli ritornò a praticare la professione di avvocato a Leavenworth nel Kansas, ma anche questo lavoro fu un insuccesso. Nel 1859, a Pineville, Sherman accettò un lavoro come primo sovrintendente all'Accademia militare dello Stato della Louisiana, lavoro che gli fu offerto da due suoi ex commilitoni. Egli si dimostrò un effettivo e popolare leader di quell'istituzione.
Nel 1859 Sherman sposò Eleanor (Ellen), la figlia di Thomas Ewing. Elle, come sua madre, era una devota cattolica e i loro otto figli furono cresciuti nella fede cattolica. Con grande dispiacere di Sherman uno dei suoi figli, Thomas Ewing Sherman, fu ordinato sacerdote nei Gesuiti nel 1879. Nel 1891 Thomas celebrerà la liturgia al funerale di suo padre.
Nel gennaio del 1861, poco prima dello scoppio della Guerra civile americana, Sherman si dimise dal lavoro di sovrintendente, e ritornò al nord; divenne Presidente della St. Louis Railroad, posizione che occupò solo per pochi mesi, prima di essere richiamato a Washington.
[modifica] Il ritorno alle armi
Il 14 maggio 1861 Sherman rientrò nell'esercito come volontario; fu assegnato al XIII reggimento di fanteria degli Stati Uniti con il grado di Colonnello. Fu uno dei pochi ufficiali dell'Unione a distinguersi nella prima battaglia di Bull Run il 21 luglio, battaglia nella quale fu ferito lievemente dalle pallottole al ginocchio e alla spalla. La disastrosa sconfitta dell'Unione portò Sherman a mettere in discussione le sue capacità come ufficiale e il grado di preparazione delle sue truppe, ma il Presidente Lincoln lo promosse a Generale di brigata (Generale a una stella); fu assegnato al comando del dipartimento di Cumberland a Louisville (Kentucky).
[modifica] Sherman il "pazzo"
A Louisville, Sherman divenne sempre più pessimista circa le prospettive della guerra e ripetutamente, in maniera esagerata, fece valutare le capacità delle forze ribelli, tanto che la stampa locale iniziò a descriverlo come "pazzo". Sherman si comportava come uno che - utilizzando un termine dei nostri giorni - aveva un forte esaurimento nervoso. Gli fu concesso un permesso e ritornò nell'Ohio per riprendersi e fu sostituito nel suo comando da Don Carlos Buell. L'aria dell'Ohio fece bene a William, che si riprese velocemente e ritornò al servizio attivo sotto il Generale maggiore Henry W. Halleck, comandante del Dipartimento del Missouri. Il dipartimento di Halleck aveva appena ottenuto una grande vittoria a Fort Henry, ma egli nutriva dei dubbi sul Generale di brigata Ulysses S. Grant (comandande delle forze sul campo),soprattutto per i suoi piani per conquistare Fort Donelson. Di nascosto da Grant, Halleck offrì a molti ufficiali, incluso Sherman, il comando delle armate di Grant. Sherman rifiutò decisamente.
[modifica] La battaglia di Shiloh
Dopo che Grant fu promosso al gradi di Maggiore Generale, assumendo il comando del Distretto del Tennessee dell'ovest. Il 1 marzo 1862 Sherman coronò il suo "sogno" di servire sotto Grant, venendo assegnato all'esercito del Tennessee dell'ovest come comandante della V Divisione. Il suo primo impegno militare sotto Grant fu la battaglia di Shiloh. Il massiccio attacco Confederato, la mattina del 6 aprile, colse di sorpresa molti "vecchi" comandanti dell'Unione; Sherman, in particolare, aveva ignorato i rapporti dell'intelligence, rifiutando di credere che il generale confederato Albert Sidney Johnston avrebbe lasciato la sua base a Corinth; Sherman non prese nessuna precauzione, come l'aumentare la sorveglianza delle sentinelle e rafforzare le linee di difesa. A Shiloh aveva cercato di evitare di sembrare eccessivamente allarmato per evitare il genere di critiche che aveva già ricevuto nel Kentucky.
Nonostante si fosse lasciato prendere di sorpresa dall'attacco confederato, Sherman riorganizzò la sua divisione e condusse un'ordinata, ma tenacemente combattuta, ritirata che contribuì ad evitare una disastrosa disfatta dell'Unione. Sherman avrebbe ricondotto l'Unione al successo nel contrattacco del 7 aprile; fu ferito due volte (alla mano e alla spalla) e la sua azione in combattimento fu elogiata da Grant e da Halleck. Il 1 maggio fu promosso al grado di Maggior Generale (Generale a due stelle) dei volontari.
[modifica] Vicksburg e Chattanooga
Sherman e Grant, nei due anni che combatterono assieme, divennero molto amici. Dopo la disfatta di Shiloh, Sherman convinse Grant a non dimettersi dall'esercito. I risultati delle battaglie condotte da Sherman, tra il 1862 e il 1863, furono altalenanti. Nel dicembre del 1862 le forze sotto il suo comando subirono una severa sconfitta nella battaglia di Chickasaw Bluffs, a nord di Vicksburg. Poco dopo al suo XV Corpo fu ordinato di unirsi alle forze del Maggiore Generale John A. McClernand per l'attacco a Arkansas Post, battaglia che generalmente viene considerata come una decisione politica motivata dallo sforzo di conquistare Vicksburg. Prima della Campagna di Vicksburg nella primavera del 1863, Sherman espresse serie perplessità a riguardo l'originale strategia militare di Grant, ma nonostante questo Sherman continuò ad operare al meglio in quella Campagna, sotto la "supervisione" di Grant. Nel mese di novembre, durante la battaglia di Chattanooga, Sherman, al quale erano state affidate le armate del Tennessee, riuscì a conquistare velocemente l'obiettivo prefissato, la collina di Billy Goat, a nord della cresta del Missionary, ma scoprì che in effetti non c'era nessuna cresta, ma piuttosto uno "sperone" distaccato, separato dalla cresta principale da un burrone cosparso di sassi. Quando tentò di attaccare la dorsale a Tunnel Hill, le sue truppe furono ripetutamente respinte dalla Divisione di Patrick Cleburne, la migliore unità dell'esercito Confederato di Braxton Bragg. Il tentativo di Sherman fu oscurato dall'assalto successivo dell'esercito di George Henry Thomas, che sfondò al centro la linea Confederata, azione che era stata, originariamente, studiata come semplice diversivo.
Malgrado queste azioni di guerra dai risultati altalenanti Sherman godeva dell'amicizia e protezione di Grant.
[modifica] Georgia
Quando Lincoln chiamò Grant al comando delle truppe dell'Unione che combattevano a est, Grant nominò Sherman a succedergli a capo della Divisione del Mississippi, incarico che comportava il comando delle truppe dell'Unione che operavano nel teatro di guerra dell'ovest. Sherman cominciò ad invadere lo Stato della Georgia con tre armate: l'esercito di Cumberland, forte di 60.000 uomini sotto il comando di George Henry Thomas; l'esercito del Tennessee con James B. McPherson a capo di 25.000 uomini e l'esercito dell'Ohio, formato da 13.000 soldati comandati da John M. Schofield. Sherman condusse una lunga campagna di scaramucce, attraverso il terreno montuoso, contro l'esercito Confederato del Tennessee comandato dal Generale Joseph E. Johnston, tentando un assalto diretto contro Johnston sono nella disastrosa battaglia di Kennesaw Mountain. Il cauto Johnston fu sostituito dal più aggressivo John Bell Hood che sfidò gli eserciti di Sherman direttamente in campo aperto.
La campagna per la conquista di Atlanta condotta da Sherman si concluse con successo il 2 settembre 1864 con la presa della città, un risultato che rese molto famoso Sherman al nord e che sicuramente contribuì alla rielezione alla presidenza degli Stati Uniti di Lincoln nel novembre dello stesso anno. Lincoln ottenne la vittoria contro il candidato del partito Democratico George B. McClellan, l'ex comandante dell'esercito dell'Unione. Una vittoria del partito Democratico avrebbe significato una vittoria dei Confederati, in quanto nel programma di McClellan erano previsti negoziati di pace basati sul riconoscimento dell'indipendenza degli Stati Confederati. In questo modo la conquista di Atlanta, quando avvenne, può essere considerata il più grande contributo di Sherman alla causa dell'Unione.
Dopo Atlanta, Sherman tagliò le linee di rifornimento del Generale Hood e inviò le truppe di George Thomas per sconfiggerlo nella campagna di Franklin-Nashville. Nel frattempo Sherman marciò con 62.000 uomini verso il porto di Savannah. Alla fine di questa campagna, conosciuta come la Marcia verso il mare di Sherman, il 22 dicembre le sue truppe conquistarono Savannah. Sherman telegrafò a Lincoln, offrendogli la città come regalo di Natale.
I successi di Sherman in Georgia ebbero ampia risonanza sulla stampa del nord, nel momento in cui Grant sembrava ottenere piccoli progressi contro l'esercitò Confederato del Nord Virginia comandato dal Generale Robert E. Lee. Al Congresso fu presentata una proposta di legge per promuovere Sherman allo stesso grado di Grant di Generale a tre stelle (lieutenant general), probabilmente con la prospettiva di sostituirlo al posto di Grant nel comando dell'esercito dell'Unione, ma Sherman rifiutò decisamente la promozione.
[modifica] Nord e Sud Carolina
Nella primavera del 1865 Grant ordinò a Sherman di imbarcare il suo esercito sui vaporetti per unirsi a lui per affrontare il Generale Lee in Virginia. Sherman, invece, convinse Grant a lasciarlo marciare a nord attraverso gli Stati della Carolina, per distruggere qualunque cosa che avesse un valore militare, proprio come aveva fatto nella Georgia: il suo interesse principale era il Sud Carolina, il primo Stato che aveva proclamato la secessione dall'Unione, la cui conquista avrebbe causato un duro contraccolpo sul morale dell'esercito Confederato . Il suo esercito, quindi, avanzò a nord, attraverso il Sud Carolina, incontrando una scarsa opposizione da parte delle truppe del generale Joseph E. Johnston. Il 17 febbraio 1865 Sherman conquistò Columbia, la capitale del Sud Carolina. La zona centrale della città venne distrutta da incendi che durarono tutta la notte; ci furono molte polemiche riguardo l'incendio della città, con alcuni che sostenevano che il fuoco fosse un fatto accidentale, mentre altri affermavano che fosse stato un deliberato atto di vendetta, mentre una terza ipotesi attribuiva l'incendio alla ritirata dei Confederati che avrebbero bruciato le balle di cotone al momento della fuga dalla città.
Sherman continuò a marciare attraverso il Nord Carolina e sconfisse l'esercito del Generale Johnston nella battaglia di Bentonville. Sherman si incontrò con Johnston a Bennett Place nella contea di Durham nel Nord Carolina per negoziare la resa Confederata. Alle richieste di Johnston de del Presidente Confederato Jefferson Davis, Sherman offrì condizioni che riguardavano sia l'aspetto politico che quello militare, malgrado non avesse alcuna autorizzazione per dettare queste condizioni né dal Generale Grant, né dal Governo degli Stati Uniti. Washington si rifiutò di riconoscere il trattato di resa, che causò una lunga ed aspra polemica tra il Sherman e il Segretario alla guerra Edwin M. Stanton. La confusione su questa questione durò fino al 26 aprile quando Johnston, ignorando le istruzioni del Presidente Davis, accettò i termini della resa che si riferivano alla situazione militare, e formalmente arrese il suo esercito e tutte le forze Confederate della Carolina (Nord e Sud), della Georgia e della Florida.
[modifica] Schiavitù ed emancipazione
Sebbene si opponesse alla schiavitù, Sherman non fu un abolizionista prima della guerra.[1] Le sue azioni militari del 1864 e del 1865 liberarono molti schiavi che si unirono alla sua marcia attraverso la Georgia e il Nord e Sud Carolina. Impressionato dalla loro industriosità e lealtà, Sherman iniziò a pensare al futuro degli schiavi liberati e al miglioramento della loro condizione. Il 12 gennaio 1865, Sherman si incontrò a Savannah con il Segretario di Guerra Stanton e con 20 leader neri locali. Quattro giorni dopo emise lo "Special Field Orders, No. 15" riguardante i 40.000 schiavi liberati e rifugiati neri, affidando al generale Rufus Saxton, un abolizionista del Massachusetts che in precedenza si era occupato dell'arruolamento di soldati neri di implementare il piano.[2] La direttiva, che divenne la base dell'affermazione che il governo Unionista aveva promesso agli schiavi liberati "40 acri e un mulo", fu revocata nello stesso anno dal presidente Andrew Johnson.
[modifica] Dopo la guerra
Il 25 luglio 1866 il Congresso creò il grado di General of the army (l'attuale Capo di Stato maggiore dell'esercito) per il Generale Grant e promosse Sherman al grado di lieutenant general (Tenente Generale, Generale a tre stelle). Quando Grant divenne Presidente degli Stati Uniti, nel 1869, Sherman fu nominato Comandante generale dell'esercito degli Stati Uniti e, dopo la morte di John Aaron Rawlins, Sherman lo sostituì per un mese come Segretario della guerra. Il suo ruolo di Comandante generale fu contraddistinto da difficoltà politiche e, dal 1874 al 1876 spostò il suo quartier generale a St. Louis, nel tentativo di allontanarsi il più possibile dalle beghe politiche. Uno dei suoi più significativi contributi come capo dell'esercito fu la creazione della Scuola di comando, l'attuale Command and General Staff College, a Fort Leavenworth nel Kansas.
La preoccupazione principale di Sherman come Comandante generale fu quella di proteggere l'opera di costruzione delle linee ferroviarie dagli attacchi degli indiani ostili. Nelle sue campagne contro le tribù indiane, Sherman utilizzò la stessa strategia usata durante la Guerra civile che prevedeva non soltanto la sconfitta dei soldati nemici, ma anche la distruzione delle risorse materiali che avrebbero potuto essere d'aiuto agli indiani. La strategia che attuò incluse la decimazione dei bufali che rappresentavano la risorsa di cibo primaria per gli indiani del Nord America.
Nel 1875 Sherman pubblicò le sue memorie in due volumi.
Il 1 novembre 1883 Sherman si dimise dal ruolo di Comandante generale e l'8 febbraio 1884 ri ritirò definitivamente dall'esercito. Visse la maggior parte del resto della sua vita a New York. Fu proposto come candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 1884, ma declinò l'offerta.
Sherman morì il 19 febbraio 1891 a New York; ci fu un grande funerale nella sua casa. Poi il corpo fu trasportato a St. Louis dove, il 21 febbraio, si svolse un altro servizio funebre celebrato da suo figlio, Thomas Ewing Sherman, sacerdote gesuita. Uno degli uomini che trasportò la bara in chiesa fu il generale confederato Joseph E. Johnston che, per essere stato sotto la pioggia nel corso della cerimonia, contrasse una polmonite che lo portò alla morte.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su William Tecumseh Sherman
Stati Uniti d'America |
---|
- Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di biografie