Wherever I May Roam
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Wherever I May Roam è il titolo di una canzone dei Metallica, dal loro album omonimo (1991).
Indice |
[modifica] La canzone
Inizia con un giro di sitar che riprende in chiave orientaleggiante il main riff, prima che partano chitarra e batteria.
Il testo parla di un vagabondo. Il verso "Rover, Wanderer, Nomad, Vagabond, Call me what you will" si riferisce alla vita di strada, e a quella dei barboni fuori casa. Ciò viene citato anche in "...And the road becomes my bride" e "Off the beaten path I reign.". Nel finale i Metallica sembrano vagamente sostenere che il vagabondo del brano sia un fantasma, con versi come "Carved upon my stone/ My body lies/ but still I roam".
[modifica] Il video
“Wherever I May Roam” fu accompagnata anche da un video, diretto da Wayne Isham e che riprende spezzoni di un concerto del gruppo.
[modifica] Curiosità
- Del brano esiste anche una versione sinfonica, registrata nel 1999 con l’orchestra di San Francisco e con Michael Kamen per l'album S&M.
- Del brano esiste anche una Cover creata da Michael Angelo Batio, nel suo album "Hands Without Shadows"
[modifica] Tracce
CD1
- Wherever I May Roam
- Fade to Black (Live)
- Wherever I May Roam (Demo)
CD2
- Wherever I May Roam
- Last Caress/Am I Evil?/Battery (Live)