Sitar
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Il sitar è uno strumento musicale a corde dell'India settentrionale; è lo strumento della musica classica indiana più conosciuto in Occidente. Si pensa che sia stato importato in India dalla Persia. Il termine sitar deriva probabilmente dal termine persiano seh-tar, che letteralmente significa tre corde.
Il largo manico ospita una tastiera con sedici / venti tasti incurvati, che possono essere spostati a piacimento dall'esecutore in modo da poter eseguire tutti i diversi tipi di raga (melodie tradizionali).
Le corde sono generalmente sette superiori più undici inferiori: tre vengono utilizzate per eseguire la melodia, le altre per fornire un accompagnamento ritmico e di bordone. La cassa armonica del sitar è fatta con una zucca tagliata a metà, a cui viene aggiunto un sottile strato di legno che fa da coperchio.
Il suo timbro è vibrante e molto suggestivo.
Negli anni sessanta e settanta, sull'onda dell'interesse per la filosofia orientale degli anni del movimento hippie, il sitar venne scoperto da musicisti pop come i Beatles (che lo impiegarono a partire dal 1965nell'album Rubber Soul); dai Rolling Stones nella famosa canzone Paint it, black o da gli Yes (il chitarrista Steve Howe, per esempio, suona il sitar in un brano dell'album Relayer).
Il più noto sitarista vivente è il musicista e compositore indiano Ravi Shankar, famoso per aver partecipato ai festival di Monterey (1967), Woodstock (1969), al Concerto per il Bangladesh del 1971 e per aver insegnato al Beatle George Harrison lo strumento, che da quel momento comparirà spesso nella discografia dei Fab Four.
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