Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite
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Gli Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite (in olandese Staten-Generaal), o Stati Generali dell’Aia, costituirono (in teoria) il corpo supremo delle istituzioni repubblicane della Repubblica delle Sette Province Unite, dalla proclamazione della indipendenza dalla Spagna, alla invasione francese del 1795, che mise fine alla esistenza di quella Repubblica.
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[modifica] Origini
L’espressione Stati Generali ha origine medievale con riferimento (per quanto riguarda i territori oggi parte del Regno dei Paesi Bassi) alle convocazioni dei rappresentanti delle province appartenenti ai Duchi di Borgogna. Il primo ebbe luogo a Bruges,il 9 gennaio 1464, su iniziativa del duca Filippo III il Buono. Seguirono altre riunioni, convocate su base più o meno regolare, tenute nel castello di Coudenberg, presso Bruxelles (nell'allora Brabante).
[modifica] Evoluzione
[modifica] L'Atto di Abiura del 1581
Dopo l'Atto d’Abiura del 26 luglio 1581, la dichiarazione di indipendenza dal Regno di Spagna di Filippo II, ciascuna delle sette province ribelle costituì i propri 'Stati Generali', che presero il posto del sovrano quale suprema autorità dello Stato e, al contempo, autorità governativa delle province ribelli, ormai note come Unione dei Paesi Bassi.
[modifica] Formalizzazione della Assemblea
Nel 1593, vennero costituiti gli Stati Generali dei Paesi Passi. Essi riunivano i rappresentanti di ciascuno dei sette 'Stati Generali' delle sette province: questi ultimi presero, da allora, ad essere chiamati 'Stati Provinciali', ma conservarono gran parte dei propri poteri e della propria autonoma capacità di influenza. Anche il voto di detti rappresentanti, d'altra parte, era esercitato non per capite ma per provincia, ciascuna delle quali disponeva di un voto. Gli Stati Generali dei Paesi Passi si riunivano (allora come oggi) nella città dell'Aia, nella provincia di Olanda.
[modifica] Ambiti di autorità riservati
L’autorità degli Stati Generali dei Paesi Passi non riuscì mai ad imporsi ai singoli 'Stati Provinciali', particolarmente quelli delle province più ricche, come l'Olanda. A parziale mitigazione, l'assemblea aveva particolare potestà su due rilevanti ambiti di potere:
- Circa 20% del territorio metropolitano della neonata Repubblica delle Sette Province Unite, però, non godevano di tali diritti, essendo non parte di una delle sette Province, bensì della cosiddetta Generalità (generaliteit): si trattava di territori conquistati dai ribelli in epoca più tarda (Brabante Settentrionale, Fiandre settentrionali, Maastricht, …) ovvero giudicate troppo povere per essere rette a provincia autonoma (Drenthe).
- Lo stesso valeva per la Compagnia Olandese delle Indie Orientali e la gemella Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, anch’esse poste sotto una supervisione 'generale', come testimonia, ancor oggi, la denominazione dell’isola di Staten Island, presso l’antica colonia olandese di Nuova Amsterdam (oggi New York), ovvero la assai meno nota ma omonima isola di Staten Island, in Argentina, che vennero battezzate proprio con il nome degli 'Stati Generali' (Staten-Generaal).
[modifica] Cessazione
L’8 gennaio 1795 l'armata del generale Pichegru attraversò il fiume Waal gelato. Alla notizia i 'comitati rivoluzionari' olandesi diedero vita alla cosiddetta Seconda Rivoluzione batava e proclamarono la Repubblica Batava. La fuga in esilio dello statolder Guglielmo V, il 18 gennaio, pose fine alla esistenza della Repubblica delle Sette Province Unite e, conseguentemente, ai sui Stati Generali.
Una nuova assemblea venne convocata e si riunì il 1 marzo 1796, ma sotto il nome di Assemblea Nazionale, secondo il modello della omonima assemblea di Parigi che, il precedente 26 ottobre 1796, aveva sostituito la precedente Convenzione Nazionale.
[modifica] Successivi sviluppi
La denominazione di Stati Generali venne recuperato da Guglielmo, figlio del fuggitivo statolder Guglielmo V del 1795, quando questi poté rientrare nei Paesi Bassi, il 30 novembre 1813, un mese e mezzo dopo la sconfitta di Napoleone il Grande alla battaglia di Lipsia.
Oltre un anno più tardi, nel 1815, Guglielmo V concesse una costituzione, che prevedeva l’elezione, a suffragio ristretto, di un parlamento ribattezzato, appunto, Stati Generali, benché avesse pochissimo a che fare con quella antica istituzione.