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Slow Food - Wikipedia

Slow Food

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Logo di Slow Food
Il Logo di Slow Food

Slow Food è un'associazione internazionale non profit nata in Italia nel 1986 con il nome di Arcigola: oggi coinvolge 40.000 persone in Italia e più di 80.000 nel mondo, in 130 Paesi dei cinque continenti. Le condotte e i convivium (350 in Italia e oltre 400 all'estero) sono il punto di riferimento del Movimento sul territorio e organizzano iniziative per gli associati.

Indice

[modifica] Le finalità

Slow Food nasce per promuovere il diritto al piacere, a tavola e non solo. Fondata da Carlo Petrini e pensata come risposta al dilagare del fast food e alla frenesia della vita moderna, Slow Food studia, difende e divulga le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni parte del mondo, con l'intento di consegnare il piacere di oggi alle generazioni future.
Slow Food dichiara di perseguire i seguenti obiettivi: rieducare i sensi assopiti, insegnare a gustare e a degustare. Secondo l'associazione, allenare il palato a riconoscere le differenze rende l'amore per il cibo un'esperienza universale e permette a consumatori "educati" di indirizzare verso la qualità - gastronomica, ambientale e sociale - le scelte produttive.

Slow Food, attraverso progetti (Presìdi), pubblicazioni (Slow Food Editore), eventi (Terra Madre) e manifestazioni (Salone del Gusto al Lingotto di Torino (negli anni pari), Cheese a Bra e Slow Fish a Genova negli anni dispari) si è impegnata per la difesa della biodiversità e dei diritti dei popoli alla sovranità alimentare, battendosi contro l'omologazione dei sapori, l'agricoltura massiva, le manipolazioni genetiche. Attraverso la rete di associati che si incontrano, si scambiano conoscenze ed esperienze, Slow Food ha inteso fare del godimento gastronomico anche un atto politico, sottolineando come dietro a un buon piatto ci siano scelte operate nei campi, sulle barche, nelle vigne, nelle scuole, nei governi.

[modifica] Lo statuto

Per lo statuto di Slow Food Italia sono scopi dell'associazione:

  1. far acquisire dignità culturale alle tematiche legate al cibo ed alla alimentazione;
  2. individuare i prodotti alimentari e le modalità di produzione legati a un territorio, nell'ottica della salvaguardia della biodiversità, promuovendone l'assunzione a ruolo di beni culturali;
  3. elevare la cultura alimentare dei cittadini e, in particolare, delle giovani generazioni, con l'obiettivo del raggiungimento della piena coscienza del diritto al piacere ed al gusto;
  4. promuovere la pratica di una diversa qualità della vita, fatta del rispetto dei tempi naturali, dell'ambiente e della salute dei consumatori, favorendo la fruizione di quei prodotti che ne rappresentano la massima espressione qualitativa;
  5. sollecitare l'attenzone dell'opinione pubblica verso le tematiche ambientali ed in particolare verso la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni culinarie.

[modifica] Il Manifesto

Il 9 novembre 1989, all'Opera Comique di Parigi, nasce ufficialmente il movimento internazionale per la Difesa e il Diritto al Piacere. Sottoscrivono il Manifesto delegati provenienti da: Argentina, Austria, Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Ungheria, Venezuela.
La sua forma archetipa, apparsa sulla newsletter "Rosmarino" nel novembre 1987, è firmata dagli storici 13 padri fondatori: Folco Portinari, Carlo Petrini, Stefano Bonilli, Valentino Parlato, Gerardo Chiaromonte, Dario Fo, Francesco Guccini, Gina Lagorio, Enrico Menduni, Antonio Porta, Ermete Realacci, Gianni Sassi, Sergio Staino .

« Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita.

La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda allo stesso virus: la vita veloce, che sconvolge le nostre abitudini, ci assale fin nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei fast food.
Ma l'uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che puà ridurlo a una specie in via d'estinzione.
Perciò, contro la follia universale della "fast life", bisogna scegliere la difesa del tranquillo piacere materiale.
Contro coloro, e sono i più, che confondono l'efficienza con la frenesia, proponiamo il vaccino di un'adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento.
Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, contro l'appiattimento del fast food riscopriamo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali.
Se la "fast life" in nome della produttività ha modificato la nostra vita e minaccia l'ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d'avanguardia.
È qui, nello sviluppo del gusto e non nel suo immiserimento, la vera cultura, di qui puà iniziare il progresso, con lo scambio internazionale di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire migliore.

Lo Slow Food è un'idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo. »

[modifica] Visioni, progetti

L'Università di Scienze gastronomiche a Pollenzo (CN) e Colorno (PR) è stata fondata da Slow Food, in collaborazione con le regioni Piemonte e Emilia-Romagna.

[modifica] Terra Madre

Il progetto più importante portato avanti da Slow Food è Terra Madre - Meeting mondiale delle Comunità del cibo, giunto nell'ottobre 2006 alla sua seconda edizione: cinquemila contadini, pescatori, allevatori di tutto il mondo che si riuniscono all'Oval di Torino per discutere di sovranità alimentare, difesa della biodiversità, diritto a un cibo più buono, pulito, giusto. Esso è la naturale evoluzione di progetti in difesa della biodiversità come l'Arca del Gusto (un censimento di prodotti alimentari locali minacciati dall'estinzione), dei Presìdi (progetti sul territorio che hanno lo scopo di sostenere concretamente questi prodotti) e il Premio Slow Food per la biodiversità.
Nel 2002, per sostenere questi e altri progetti nel sud del mondo, Slow Food ha promosso la nascita della Fondazione Slow Food per la biodiversità.

[modifica] Slow Food Editore

Slow Food è anche una casa editrice ("Slow Food Editore""), che pubblica guide, asSaggi, manuali, itinerari, che scandagliano lo scibile della cultura enogastronomica. Il best seller è Osterie d'Italia, sussidiario del mangiar-bere all'Italia: una guida alla migliore cucina di tradizione regionale italiana e un viaggio in circa 1700 tappe all'insegna della convivialità e dei piaceri dello Slow Food. Inoltre, Slow Food Editore pubblica la rivista Slowfood, che arriva agli oltre 35000 soci italiani in otto numeri l'anno.

[modifica] Slow Food (periodico)

Diffusa in oltre 30 mila copie, la rivista non si trova nelle edicole, ma giunge otto volte l'anno nelle buche delle lettere dei soci italiani di Slow Food. Essa tratta dei Presìdi italiani e internazionali raccontati per temi, le comunità di Terra Madre intervistate all'Oval o incontrate a casa loro, le inchieste sui grandi temi dell'alimentare o dell'agricoltura, le recensioni (librarie, musicali, cinematografiche, teatrali, fumettistiche), i racconti letterari accompagnati dalle matite di una valida èquipe di illustratori (Squaz, Marco Corona, Silver, Sergio Ponchione, Marco Cazzato, Sergio Staino) le anticipazioni e il retroscena filosofico delle manifestazioni Slow Food (Salone del Gusto, Slow Fish e Cheese), le sezioni letterarie (il cibo nella letteratura di genere), le degustazioni, gli itinerari del vino o dell'olio e il viaggio nei vitigni minori in Slowine.

Diretta da Alessandro Monchiero, le firme sono le migliori penne internazionali del settore enogastronomico, da Alberto Capatti, magnifico rettore dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e Colorno a Folco Portinari, da Michael Jackson a Massimo Montanari, da Carlo Petrini a Gigi Piumatti, con interventi d'autore dal mondo della letteratura italiana (Andrea Bajani, Davide Longo, Enrico Remmert, Marco Bettini, Marco Bosonetto), della musica (Ezio Bosso, Cristiano Godano, Giovanni Lindo Ferretti), del teatro (Antonio Albanese, Alessandro Bergonzoni, Lella Costa), del giornalismo tout court (Matthew Fort, Valentino Parlato, Michele Serra, Gianni Mura) o dei principali filosofi e sociologi intenazionali (George Ritzer, Tim Lang, Edgar Morin)

[modifica] Presidi di Slow Food

Per approfondire, vedi la voce Presidi ed Arca del Gusto di Slow Food.

Il progetto Presidi di Slow Food nasce nel 1999 come naturale evoluzione dell’Arca del Gusto per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall'omologazione. Anche se questa sorta di certificazione non è ufficiale (è assegnata da un comitato scientifico di Slow Food), i criteri di definizione sono simili a quelli di certificazioni come IGP e DOP, ma con un disciplinare di produzione molto più rigido. Il tentativo è di sostituire al criterio di una selezione dei prodotti fatta dagli organi pubblici, un riconoscimento che si basa solo sulla fiducia nella serietà delle scelte fatta da una Associazione internazionale.

[modifica] Fondazione slow Food per la biodiversità

La Fondazione Slow Food per la Biodiversità-Onlus difende la biodiversità alimentare e le tradizioni gastronomiche di tutto il mondo, promuove un'agricoltura sostenibile, rispettosa dell'ambiente, dell'identità culturale dei popoli e del benessere animale.

Figlia di Slow Food, ma con una propria autonomia statutaria, economica e amministrativa, finanzia i progetti realizzati per la tutela della biodiversità: l'Arca del Gusto, i Presìdi e il Premio. Sostiene progetti in tutto il mondo, con un occhio di riguardo per i Paesi più poveri, dove difendere la biodiversità non significa soltanto migliorare la qualità della vita, ma garantire la vita stessa.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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Static Wikipedia 2007 (no images)

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