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Santa Cruz de la Sierra - Wikipedia

Santa Cruz de la Sierra

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando il comune spagnolo, vedi Santa Cruz de la Sierra (Spagna).
Santa Cruz de la Sierra
Santa Cruz de la Sierra - Bandiera
Santa Cruz de la Sierra - Stemma
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Santa Cruz de la Sierra]]
Stato: bandiera Bolivia
Dipartimento: Santa Cruz
Provincia: Andrés Ibáñez
Comune:
- :
- :
Coordinate: 17°48′00″S 63°10′00″W / -17.800000, -63.166667
Altitudine: 416 m s.l.m.
Abitanti : 1.372.356  (2005)
Nome abitanti: Cruceños
Sindaco: Percy Fernández
Santa Cruz de la Sierra (Bolivia)
Santa Cruz de la Sierra
Santa Cruz de la Sierra
Sito istituzionale

Coordinate: 17°48′00″S 63°10′00″W / -17.800000, -63.166667

Santa Cruz de la Sierra (chiamata anche semplicemente Santa Cruz) è, dalla metà degli anni novanta, la città più popolosa della Bolivia. Inoltre è capoluogo del dipartimento di Santa Cruz e della provincia di Andrés Ibáñez. Conta circa un milione e mezzo di abitanti, in spagnolo detti cruceños.

Il nome tradotto letteralmente in italiano significa Santa Croce della Montagna.

Indice

[modifica] Storia

Cattedrale di Santa Cruz de la Sierra
Cattedrale di Santa Cruz de la Sierra

La città fu fondata dal capitano Ñuflo de Chávez il 26 febbraio 1561 che la chiamò Santa Cruz de la Sierra in onore della sua città natale in Spagna.

L'insediamento originario della città era a circa 220 km ad est rispetto alla posizione attuale, qualche chilometro a sud dell'odierna San José de Chiquitos. Nel 1592 dopo lotte con gli indigeni la città fu spostata alla posizione attuale sulle rive del fiume Piraí. Alcuni resti dell'iniziale insediamento possono essere visitati nella località di Santa Cruz la Vieja (Vecchia Santa Cruz) nei pressi di San José de Chiquitos, che a sua volta fu fondata nel 1692 come missione dei Gesuiti.

[modifica] Geografia

Santa Cruz è situata nella parte orientale del paese a circa 400 metri sul livello del mare, ciò la rende molto diversa dalla maggior parte delle altre città boliviane tutte situate sulle Ande. La temperatura media annuale è di circa 24°C. Durante l'inverno australe (giugno-settembre) la temperatura può abbassarsi repentinamente, nel giro di poche ore, anche di 15-20ºC a causa di un vento patagonico localmente noto come surazo.

Santa Cruz de la Sierra è il capoluogo dell'omonimo dipartimento, che è il più esteso della Bolivia (oltre 370.000 km²).

La città è il nuovo centro economico della Bolivia. Nonostante abbia ancora notevoli carenze infrastrutturali, gode di ampi settori con moderni servizi pubblici, di telecomunicazione, hotel e banche. Buona parte delle principali imprese straniere presenti in Bolivia hanno la loro sede nazionale a Santa Cruz.

Isolata per secoli dalla Ande e considerata subalterna alle città andine, Santa Cruz ha iniziato negli ultimi anni, sulla spinta della crescita economica, un processo di autonomia. Il primo passo, alla fine del 2005, l'elezione diretta democratica del prefetto, la massima autorità politica dipartimentale in Bolivia, anteriormente nominato direttamente dal presidente della repubblica.

La rivalità con i centri andini boliviani è spesso anche un riflesso etnica e culturale, oltreché economico: i camba, le popolazioni meticce originarie dell'oriente boliviano non ha diviso nei secoli quasi nulla con i colla, le popolazioni originarie delle Ande, né la lingua, né il territorio, né gli usi né i costumi.
Fino alla costruzione di una strada che collegò Santa Cruz a Cochabamba, alla fine degli anni '50, l'unico modo per arrivare alla zona andina era in aereo o a dorso di mulo.

Traffico all'ingresso di Santa Cruz de la Sierra, sullo sfondo l'enorme statua di Gesù Cristo
Traffico all'ingresso di Santa Cruz de la Sierra, sullo sfondo l'enorme statua di Gesù Cristo


Santa Cruz è collegata tramite ferrovia con Argentina e Brasile e con le zone andine e le città di Cochabamba e La Paz tramite strade costruite ed asfaltate solo negli ultmi anni. Nella città c'è anche l'Aeroporto Internazionale di Viru Viru, il principale della Bolivia.

Dal punto di vista urbanistico la città è divisa in settori concentrici chiamati anelli. Nonostante abbia solo circa un milione e mezzo di abitanti è particolarmente estesa per la quasi assenza di edifici a più piani (apparsi solo negli ultimi anni). Da nord a sud misura più di 17 km e da est a ovest circa 15.

Il monumento più importante della città è la Cattedrale, fondata il 6 luglio 1605 ma ricostruita totalmente alla fine del XIX secolo. Di particolare interesse anche il giardino zoologico, esclusivamente con fauna nazionale, e quello botanico. Negli ultimi anni è diventa sede di un festival biennale internazionale di teatro, di musica barocca e di cinema latinoamericano. Una fiera campionaria internazionale viene organizzata ogni anno in coincidenza con la festa dipartimentale del 24 settembre.

[modifica] Clima

Il clima è di tipo tropicale, con una temperatura media annuale di circa 21°C. Sebbene sia generalmente mite per tutto l'anno, venti invernali, detti "surazos", possono soffiare occasionalmente dalla pampa Argentina, provocando rapidi cali di temperatura. I mesi con maggiori precipitazioni sono quelli estivi di gennaio e febbraio, con piogge che possono durare giorni interi, mentre durante la stagione invernale sono di minore intensità.

Temperature stagionali
primavera estate autunno inverno
18ºC. - 33ºC. 22ºC. - 38ºC. 20ºC. - 30ºC. 8ºC. - 29ºC.
21 Set - 20 Dic 21 Dic - 20 Mar 21 Mar - 20 Giu 21 Giu - 20 Set

Essendo situata al di sotto dell'equatore, le stagioni sono invertite rispetto all'emisfero settentrionale.

[modifica] Attualitá

Attualmente Santa Cruz de la Sierra è il centro della protesta di vari dipartimenti boliviani per consolidare le autonomie regionali. La Bolivia repubblicana, "andinocentrica", cerca ora di riequilibrare la geografia umana, economica, culturale, etnica e sociale, con l'inclusione delle regioni dell'oriente, i due terzi del paese, in grande crescita dagli anni '50.

Tale richiesta é stata sottoposta anche a referendum: per la forte propaganda governativa contraria alle autonomie, le regioni andine, tutt'ora leggermente maggioritarie dal punto di vista demografico, hanno determinato un risultato globale sfavorevole all'accettazione dell'autonomia dipartimentale. Gran parte dell'opposizione al governo ha invece fatto propaganda a favore delle autononie. Nelle regioni tropicali dell'oriente della Bolivia, di cui Santa Cruz de la Sierra é la virtuale capitale, il referendum ha peró raccolto la grande maggioranza dei consensi.

La legge che ha convocato il referendum prevedeva peró che avrebbero ottenuto forme di autonomia regionale quei dipartimenti dove la proposta avesse ottenuto la maggioranza dei voti (in questo caso, Santa Cruz, Beni, Pando e Tarija), ma questa normativa viene ostacolata o la sua applicazione posticipata dal governo nazionale.

Per questa ragione sono stati convocati a Santa Cruz de la Sierra, in periodi diversi, 3 "cabildos" per l'autonomia, grandi assemblee che hanno raccolto una forte partecipazione popolare.

Di fronte alla non applicazione del risultato favorevole all'autonomia regionale (73% dei voti favorevoli nel dipartimento), e alla forte riduzione operata dal governo di Morales dei trasferimenti economici previsti per legge verso le regioni, il dipartimento di Santa Cruz ha proceduto alla raccolta di firme per la realizzazione di un referedum popolare per l'approvazione dello statuto autonomico, da realizzarsi il 4 maggio del 2008. La legalità di questo referendum è fortemente questionata.

[modifica] Collegamenti esterni


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