Sambughè
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Sambughè | ||||||||
Stato: | Italia | |||||||
Regione: | Veneto | |||||||
Provincia: |
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Comune: |
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Coordinate: | ||||||||
Altitudine: | 13 m s.l.m. | |||||||
Abitanti: |
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Santo patrono: | San Martino vescovo | |||||||
Pref. telefono: | 0422 | CAP: | 31022 | |||||
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Sambughè è una frazione del comune di Preganziol, in provincia di Treviso. Si trova a Sud-Ovest rispetto alla sede comunale, a pochissima distanza da Campocroce di Mogliano.
Secondo i dati della Diocesi di Treviso, la parrocchia di Sambughè conta 2.190 fedeli, quindi la popolazione effettiva del paese non dovrebbe discostarsi molto da questo valore.
Indice |
[modifica] Territorio
La zona è notevole per quanto riguarda presenza di falde acquifere e di sorgenti spontanee che contribuiscono alla produzione di acqua potabile e all'innaffiamento dei campi circostanti. Tra i numerosi fossi e canali, il principale è il Rio Zermanson, che scorre a sud dell'abitato.
[modifica] Economia e vie di comunicazione
Il centro è attraversato dall'arteria di via Sambughè-via Luisello che per un tratto è classificata come strada provinciale (n. 106 "Ovest Terraglio).
Importante, forse più in passato che oggi, la frutticultura (pesche).
[modifica] Toponimo e storia
Il toponimo deriva dal termine veneto sambugher cioè "sambuco" in riferimento probabilmente alla presenza di un bosco di sambuchi nella zona. Toponimi di questo genere sono frequenti nel trevigiano, come nel caso di Codognè (da codogno "melo cotogno") o Fagarè (da "faggio").
Il paese fu menzionato per la prima volta in un quaternus del 1307, dove si parla di una regula de Sambughedo, anticipazione di un colmello.
[modifica] Luoghi di interesse
La chiesa parrocchiale, intitolata a San Martino, è di origini antiche, ma l'attuale risale alla ricostruzione del XVII sec. e fu consacrata nel 1640 dal vescovo di Treviso Marco Morosini. Si tratta di un edificio a tre navate che non segue un preciso ordine architettonico; l'altare è del 1652 ed è assai semplice; ai lati del coro si trovano due dipinti Gesù davanti ad Erode e L’innalzamento di Cristo sulla croce di Mattia Preti detto il Calabrese, allievo del Guercino. A destra e a sinistra delle balaustre del presbiterio ci sono due statue in legno (la Madonna con Bambino e il Sacro Cuore di Gesù) scolpite nel 1948 dallo scultore Ludwig Moroder della Val Gardena.