Regina Spektor
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Regina Spektor | ||
Nazionalità | Russia | |
Genere | Anti-folk | |
Periodo attività | 2001 - in attività | |
Etichetta | Sire Records | |
Album pubblicati | 5 | |
Studio | 4 | |
Raccolte | 1 | |
Sito ufficiale | reginaspektor.com | |
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Regina Il’ova Spektor (cir. rus. Регина Илъова Спектор; Mosca, 18 febbraio 1980) è una cantautrice e pianista statunitense di origine sovietica, la cui produzione musicale fa riferimento alla scena anti-folk dell'East Village di New York.
Indice |
[modifica] Infanzia
Regina Spektor è nata a Mosca, in Russia, da una famiglia di musicisti. Suo padre, un fotografo, era un violinista e sua madre una professoressa di musica in un college russo; sua madre attualmente insegna in una scuola pubblica elementare nel Mount Vernon, New York. [1]
Regina Spektor ha studiato pianoforte classico dall'età di sei anni, utilizzando un pianoforte Petrof che il nonno aveva regalato alla madre.[2] Regina venne anche in contatto con gruppi rock ad esempio The Beatles, Queen, e ai The Moody Blues grazie al padre, che aveva ottenuto alcune registrazioni nell'Est dell'Europa e aveva scambiato alcune cassette con amici nell'Unione Sovietica[1].
La famiglia lasciò l'Unione Sovietica nel 1989, quando Regina aveva nove anni, durante il periodo della Perestroika, quando ai cittadini della comunità ebraica fu permesso di emigrare. Sfortunatamente Regina Spektor dovette lasciare il pianoforte in Russia.[3] La serietà dei suoi studi di pianoforte aveva fatto riconsiderare ai genitori l'idea di lasciare la Russia, ma essi decisero definitivamente di emigrare per ragioni politiche e religiose.[4]
Viaggiando prima per l'Austria e poi in Italia, la famiglia si è stabilita definitivamente nel Bronx di New York, dove Regina Spektor si è laureata alla Accademia SAR, una scuola yeshiva. Frequentò per due anni la scuola superiore Frisch School grazie a una borsa di studio, una scuola yeshiva nel Paramus, New Jersey, ma sentendosi "fuori luogo" si trasferì in una scuola pubblica, la Fair Lawn High School nel Fair Lawn, New Jersey dove terminò gli ultimi due anni della sua carriera scolastica[5][6].
Regina Spektor era inizialmente interessata solo alla musica classica, ma successivamente si interessò di hip hop, rock e punk. [1]
[modifica] La cantautrice
Regina Spektor studiò fino all'età di 17 anni con la sua professoressa di musica, Vargas, che il padre di Regina incontrò grazie al violinista Samuel Marder, marito della Vargas.[7] Anche se la famiglia non fu in grado di portare con se il pianoforte dalla Russia, Regina trovò un pianoforte col quale fare pratica nella cantina della sua sinagoga.[2]
Regina Spektor si interessò per la prima volta alla scrittura delle canzoni durante una visita in Israele fatta con l'istituto Nesiya, durante i suoi anni giovanili. Attratta dall'attenzione degli altri bambini in viaggio con lei per le canzoni che lei scriveva mentre era in gita, Regina Spektor realizzò di avere un'attitudine per la scrittura delle canzoni.[4] Seguendo questa idea, venne in contatto con lavori di Joni Mitchell, Ani DiFranco e altri cantanti e scrittori che le diedero l'idea di poter comporre canzoni.[4] Regina iniziò a scrivere la sua prima canzone a cappella all'età di sedici anni, e scrisse le sue prime canzoni per voce e pianoforte quando aveva circa diciotto anni.[1]
Regina Spektor completò quattro anni di composizione al conservatorio di musica del Purchase College a Purchase, New York laureandosi in tre anni, con lode, nel 2001. In questo periodo ella inoltre lavorò in un allevamento di farfalle nel Luck, Wisconsin e studiò a Tottenham in Inghilterra per un semestre.
Ella raggiunse gradualmente consensi grazie a performances nella scena anti-folk di New York, e soprattutto al Sidewalk Cafe dell'East Village.[2] In questo periodo vendette i sui cd, da lei prodotti, 11:11 (2001) e Songs (2002).
[modifica] Stile
Le canzoni di Regina Spektor rivelano un misto di stili e tecniche, spesso iniziano con un pianoforte e integrano poi lamenti, parole senza senso, gemiti, gorgoglii o gorgheggi. Regina Spektor ha dichiarato di aver creato 700 canzoni [8], ma che raramente le scrive. Le sue canzoni generalmente non sono autobiografiche, spesso sono basate su scenari e su personaggi creati dalla sua immaginazione[9][4] le sue canzoni mostrano un'influenza folk [10][11] Jewish,[9][12] Russian,[9] hip hop,[10][13][14] jazz,[10][13] and classical music.[9][13] Il suo stile musicale ricorda quello delle colleghe cantanti-pianiste Fiona Apple and Tori Amos.[15][14] Regina ha dichiarato che ha lavorato molto per assicurarsi che ogni sua canzone avesse uno suo proprio distintivo stile musicale.
Regina Spektor possiede una notevole estensione vocale e sfrutta l'intera ampiezza di essa. Ella esplora inoltre una varietà di differenti e originali tecniche vocali, come versi composti interamente da rumori ronzanti fatti con le labbra. A volte utilizza un bastone, per dare il ritmo, battuto sul corpo del pianoforte o della sedia.[16][4] Parte del suo stile risulta anche dall'esagerazione di certi aspetti della vocalità, in particolare il "glottal stop" che è presente nel single Fidelity. Ella usa inoltre un forte accento Newyorkese in qualche parola che, dice lei, essere dovuto a un suo amore per New York e la sua cultura.[1]
I suoi testi sono eclettici, spesso sotto la forma di racconti in prima persona con personaggi studiati a tavolino, simili a brevi storie o vignette fatte a canzone[16][1]. Regina Spektor spesso canta in inglese, ma qualche volta include parole in latino, russo, francese, e altre lingue. Alcuni testi di Regina includono allusioni letterarie[4], ad esempio a F. Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway nel singolo "Poor Little Rich Boy", The Little Prince in "Baobabs", Virginia Woolf e Margaret Atwood in "Paris", Ezra Pound e William Shakespeare in "Pound of Flesh", Boris Pasternak in "Après Moi", e Edipo Re in "Oedipus". Temi e argomenti ricorrenti nei testi di Regina Spektor sono amore, morte, religione (in particolare con riferimenti bibblici e alla religione cristiana), vita cittadina (con particolare riferimento a New York).
Regina nomina The Beatles, Bob Dylan, Billie Holiday, e Frédéric Chopin, come alcune delle sue prime "influenze".[17]
[modifica] Performance
Circa dal gennaio 2005 Regina Spektor ha suonato su di un brillante pianoforte rosso Baldwin[18] Ella è apparsa al "Late Night" con Conan O'Brien per due volte, allo show Tonight con Jay Leno, al Jimmy Kimmel Live; per tre volte al Last Call con Carson Daly, alla CBS News Sunday Morning e alla trasmissione Good Morning America.[19] Ella ha viaggiato in turnè negli Stati Uniti e in Europa. Anche se generalmente si esibisce in performances originali, Regina eseguì le sue prime covers nel 2005 su canzoni di Leonard Cohen e Madonna nel secondo festival annuale di musica Jewish & Heritage. Regina ha anche eseguito cover di Real Love (canzone dei Beatles).[20]
Mentre era con gli Strokes, durante il loro tour Room on fire, Regina Spektor eseguì e registrò "Modern Girls & Old Fashion Men" insieme alla band.
Nel 2006 Regina Spektor intraprese un tour in America e Europa, esibendosi in numerosi clubs e teatri.
[modifica] Comparse
A partire dal 2005 la musica di Regina Spektor è stata utilizzata in diversi programmi televisivi e pubblicità. Nel tardo 2005 "Us" (dall'album Soviet Kitsch) fu usato in una pubblicità come parte della serie What Do You Want To Watch? per la televisione Sky nel Regno Unito. L'inserizione rapprensentava uno spezzone da un documentario sullo skateborder Danny Way. Nell'estate del 2006, un pezzo di Us fu usato per il sito promozionale del progetto Zune della Microsoft su ComingZune.com, oltre che per una campagna promozionale di Mtv. La stessa traccia è utilizzata dalla compagnia tedesca di telecomunicazioni KPN in una pubblicità. "Somedays" fu usato nel 2005 in un episodio di CSI:NY e Samson fu usata nel 2006 in un episodio della stessa serie. "On the radio" fu usato in un episodio del popolare telefilm Grey's Anatomy della televisione ABC. "Field Below" fu usato nel 2006 in un episodio intitolato Criminal Minds. "Fidelity" fu anche utilizzato in un recente episodio di "Grey's Anatomy" intitolato "Six Days, Part 2", in un episodio di Veronica Mars intitolato "Witchita Linebacker" e in un episodio della serie "Brothers & Sisters" intitolato "Sexual Politics". "Better" è attualmente utilizzata in una pubblicità per la radio satelittare XM.
Regina Spektor ha ottenuto molta attenzione nel 2006 quando il suo video "Fidelity" fu visionato oltre 200.000 volte in due giorni sul sito YouTube. Sulla SIRIUS Radio's Left of Center channel, questo singolo fu votato dagli ascoltatori come la canzone numero uno del 2006. Verso la fine del 2006 la VH1 ha selezionato Regina Spektor come parte del suo "You Oughta Know: Artists on the Rise": furono mandati in onda spezzoni del video della canzone "Fidelity" con alcune parti di una intervista con Regina Spektor durante le interruzioni pubblicitare.[1]. Recentemente Regina Spektor ha raggiunto la posizione #3 nella classifica Top Artists della Vh1.
In Australia la musica di Regina Spektor ha rapidamente guadagnato popolarità in primo luogo grazie al singolo Begin To Hope messo in onda dalla stazione radio nazionale Triple J. Prima di Begin To Hope, Regina Spektor ha avuto in Australia un seguito relativamente scarso se comparato con Europa e America.
Regina ha raggiunto la posizione #33 nella classifica top 100 del 2006 sul magazine Blender.
L'8 marzo 2007 Regina è apparsa alla trasmissione Loose Women della ITV per promuovere, eseguendolo in diretta, il suo singolo Fidelity.
La canzone Fidelity è stata inoltre utilizzata in diversi spot pubblicitari.
[modifica] Discografia
Molti dei primi album di Regina sono stati venduti esclusivamente negli Stati Uniti. La sua compilation Mary Ann Meets the Gravediggers and Other Short Stories, è stata rilasciata in tutto il mondo.
[modifica] Album
Year | Album | Billboard 200 | Top Heatseekers | Top Digital Albums | Label |
---|---|---|---|---|---|
2001 | 11:11 | - | - | - | Regina Spektor |
2002 | Songs | - | - | - | Regina Spektor |
2004 | Soviet Kitsch | - | - | - | Sire |
2006 | Mary Ann Meets the Gravediggers and Other Short Stories | - | - | - | Sire |
2006 | Begin to Hope | 20 | #1 | 4 | Sire |
[modifica] Singoli
Year | Single | U.S. Hot 100 | U.S. Pop 100 | UK Singles Chart | VSpot Top 20 Countdown | Album |
---|---|---|---|---|---|---|
2005 | "Carbon Monoxide" | - | - | - | - | Soviet Kitsch |
2006 | "Us" | - | - | - | - | Soviet Kitsch |
2006 | "On the Radio" | - | - | 60 | - | Begin to Hope |
2006 | "Fidelity" | 51 | 46 | 45 | 3 | Begin to Hope |
2006 | "Samson" | - | - | - | - | Begin to Hope |
[modifica] Note
- ^ a b c d e f http://www.wnyc.org/shows/soundcheck/episodes/10182004
- ^ a b c http://www.soundgenerator.com/artists/artists_biography.cfm?artistid=9148
- ^ John Aizlewood. Regina Spektor: A Triumph That Began With Hope. thislondon.co.uk, 2006-08-24
- ^ a b c d e f Soundcheck interview (2005). "From Russia with Love". New York Public Radio.
- ^ http://www.emimusicpub.com/worldwide/artist_profile/regina-spektor_profile.html
- ^ http://forums.morrissey-solo.com/showthread.php?goto=lastpost&t=44096
- ^ Shane Roeschlein. Regina Spektor: The Red Princess. themusicedge.com
- ^ Brian Orloff. Regina Spektor's Got New "Hope". Rolling Stone
- ^ a b c d Rod Alonzo. Making Stuff Up: An Interview With Regina Spektor. WOMANROCK.com
- ^ a b c http://www.musicomh.com/albums/regina-spektor_0106.htm
- ^ http://www.bbc.co.uk/nottingham/music/2004/07/paolo_nutini_peaches_regina_spektor.shtml
- ^ http://www.tucsonweekly.com/gbase/Music/Content?oid=88732
- ^ a b c http://www.myspace.com/reginaspektor
- ^ a b National Public Radio. Regina Spektor in Concert
- ^ Tim Karan. Making Fiona Apple seem normal.. Alternative Press Magazine
- ^ a b Melissa Block. Stories in Song: Regina Spektor's 'Begin to Hope'. National Public Radio, All Things Considered
- ^ http://www.billboard.biz/bbbiz/content_display/magazine/music/e3ib45af50decbdb4496f1d9fd83a0ee0b5
- ^ http://www.wnyc.org/shows/tnbt/episodes/2005/01/28
- ^ http://abcnews.go.com/GMA/WinterConcert/popup?id=3011274
- ^ http://www.nynews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20070329/ENTERTAINMENT/703290453
[modifica] Collegamenti esterni
Regina Spektor su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Regina Spektor") |
[modifica] Articoli
- "Regina Spektor will blow your English professor's mind" by Alexandra De Jesus (from The College Hill Independent, 10 March 2005)
- "Regina Spektor: The Red Princess" by Shane Roeschlein, from themusicedge.com, 25 March 2005
- "Spektor’s True Creativity Shines Through", by Laura Stanelle (from The Badger Herald, University of Wisconsin-Madison, 10 March 2005)
- A Lostwriters Review of Begin to Hope
- "Regina Spektor" (interview by Noel Murray, from The A.V. Club, 21 June 2006)
- "Patriot's Heart", by Nick Catucci (from The Village Voice, 26 June 2006)
- "Regina Spektor: How the Beatles' Rubber Soul Changed My Life", by Hal Bienstock (from The Harp Magazine, 23 July 2006)
- "Singer explores love, loss", by Emily Ouzts (review from The Badger Herald, University of Wisconsin-Madison, 4 September 2006)
- "Spektor Brings Her Bronx Tale Home", by Rebecca Thomas (from The New York Sun, 26 September 2006)
- "Regina Spektor in Concert", (from National Public Radio, 3 October 2006)
- "The girl who told stories", by Michael Dwyer (from The Age, Australia, 8 December 2006)
- "Spectacular Spektor", by Susan Visakowitz (from Billboard.biz, 13 January 2007)
- "Regina Spektor's Boundless Talent", (from CBS News, 21 January 2007)
- "Regina Spektor Live in London", (from Abstractboy.org.uk, 16 February 2007)
- "Regina Spektor: A woman of substance", by Katy Guest (from The Independent, 1 March 2007)
[modifica] Interviste
- Intervista dal programma All Things Considered, 28 Giugno 2006[1] (dalla National Public Radio)
- Intervista dal programma Soundcheck , 13 Settembre 2005 (da WNYC FM, New York)
- Regina Spektor in un negozio di Pianoforti (dalla Public Radio International, programma The Next Big Thing, 28 Gennaio 2005; 2 parti)
- Intervista dal programma Soundcheck, 18 Ottobre 2004[2] (from WNYC FM, New York; 2 segments)
- Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica