Randaragna
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| Lunghezza: | 6 km |
| Portata media: | 2 m³/s |
| Bacino idrografico: | 13,5 km² |
| Altitudine della sorgente: | 1.350 m s.l.m. |
| Nasce: | Pian dello Stellaio |
| Sfocia: | Reno Emilia Romagna |
| Stati/regioni attraversati: | Italia |
Il Randaragna è un piccolo torrente dell'Appennino bolognese, lungo 5,7 Km con un bacino idrografico di 13,5 km², affluente del fiume Reno, col bacino idrografico interamente compreso nel comune di Granaglione.
Nasce a 1350 m/s.l.m. dal Pian dello Stellaio, fra il Monte Toccacielo (1.440 m/s.l.m.) e il Monte La Piantata (1.452 m/s.l.m.) ma riceve anche numerose sorgenti dal Monte Orsigna (1.555 m/s.l.m.) e percorre, assai incassato, una splendida e boscosissima vallata punteggiata da casolari (Pacchioni, Lazzaroni, Poggiolo, Roversi, Calistri, Poggio, Nibbio, Boni, Boschi, Casa Forlai, ecc.) tutti appartenenti al Comune di Granaglione e collegati da un sistema di strette stradine comunali che s'avvinghiano ed inerpicano nella valle in mezzo ai boschi con innumerevoli tornanti.
Nel suo corso riceve piccoli affluenti: da destra il Rio Cassinaro (che nasce dl Monte Pianaccetto - 1.446 m/s.l.m.-), da sinistra il Fosso Porraia che scende dal Monte Cocomero - 1.368 m/s.l.m. -, e, soprattutto, da sinistra il suo maggiore affluente, il Rio Muraglio che, nato dal Monte Cavallo (1.451 m/s.l.m.), dopo circa 3 Km di corso, vi sbocca sotto Nibbio. Il Randaragna sfocia nel Reno, in località Randaragna, proprio sotto il ponte della strada detta Traversa di Pracchia (già S.S. 632), a metà fra le frazioni Molino del Pallone (sede del comune di Granaglione) e Biagioni. Ha sempre corso precipite, assai incassato fra rocce e massi ed appare sempre ben fornito d'acqua in ogni stagione (le portate oscillano da minimi estivi dell'ordine di 0,5 mc/sec, a morbide primaverili che possono superare i 6 mc/sec, a massimi che, se nelle piene ordinarie, si attestano sui 20 mc/sec, possono superare tale soglia anche del triplo nelle piene centennali), costituendo uno dei massimi tributari dell'alto corso del Reno, per il fatto che il bacino, ancorché esiguo, è impostato su rocce semipermeabili (macigno fessurato) ed è soggetto a precipitazioni medie annue superiori a 2.000 mm di pioggia. Il bacino è caratterizzato da una certa franosità specie dopo intensi periodi di piogge.
Nonostante la relativa elevata urbanizzazione che caratterizza la vallata (l'antropizzazione risale per lo più, tuttavia, al XIX secolo ed alla prima metà del XX e sono numerose le case costruite con ciottoli di fiume e tetti con lastre di arenaria-macigno perfettamente inserite nel contesto di boschi, rocce e piccole praterie per lo più scoscese) l'ambiente appare sostanzialmente incontaminato, anche perché è al di fuori delle grandi correnti turistiche e riservato a pochi appassionati della montagna appenninica. La qualità e la purezza delle acque del torrente ne fanno l'ideale per i pescatori.
