Ragazzi fuori
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Ragazzi fuori | |
Titolo originale: | Ragazzi fuori |
Paese: | Italia |
Anno: | 1990 |
Durata: | 110' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | drammatico |
Regia: | Marco Risi |
Soggetto: | Aurelio Grimaldi Marco Risi |
Sceneggiatura: | Aurelio Grimaldi Marco Risi |
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Fotografia: | Mauro Marchetti |
Montaggio: | Franco Fraticelli |
Musiche: | Giancarlo Bigazzi |
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Ragazzi fuori è un film di Marco Risi del 1990.
Scritto e sceneggiato insieme ad Aurelio Grimaldi questo film rappresenta il seguito di Mery per sempre.
[modifica] Trama
I personaggi sono sempre gli stessi ma l'ambientazione cambiata. I luoghi non sono più le celle del Malaspina di Palermo bensì la stessa città, nuda e cruda,nella quale si ritrovano questi ragazzi dopo l'uscita dal carcere minorile.
Ma il futuro che li attende non è florido, il passato precede i ragazzi del Malaspina, la disoccupazione e la paralisi del sistema siciliano gli impediranno di reinserirsi nella società, lasciandoli naufragare nel mare dell'illegalità e dell'illecito.
Natale, disoccupato, si guadagna da vivere rapinando; Antonino, venditore di patate abusivo, è ostacolato nella professione da vigili e finanzieri che in seguito gli sequestrano mezzo e merce, costringendolo, per mantenere i figli, a spacciare; Mery si prostituisce mentre Claudio,che si è rifatto una vita rincontra malcapitatamente il vendicativo Carmelo, a cui aveva cavato un occhio durante la permanenza al Malaspina...
[modifica] Critica
Il film è un film sui generis. Come Mery per Sempre gli attori sono personaggi di strada e non professionisti, cosa che li accomuna con i film neorealistici del secondo dopoguerra. Difatti il film, non riscosse successo da parte della critica che rimproverò al regista Risi, una visione troppo pessimistica della vita. La crudezza delle immagini, la giovane età dei ragazzi che anche volendo sono impossibilitati a costruirsi un futuro è avvertita dallo spettatore come un pugno nello stomaco. La stessa comicità riscontrabile nelle battute dei personaggi viene sopraffatta dalla disperazione degli stessi. Con questo suo film Risi sembrava avere inaugurato un nuovo filone figlio del neo realismo italiano, che venne detto appunto neo-neorealismo.
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