Radioterapia
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La radioterapia è una terapia consistente nell'utilizzo di radiazioni ionizzanti per scopi medici.
Indice |
[modifica] Introduzione
Questa terapia in particolare viene utilizzata nel trattamento di tumori o il controllo di cellule maligne, che potrebbero svilupparsi in tumori; è talvolta erroneamente confusa con la radiologia (che consiste invece nell'utilizzo di radiazioni nell'imaging e nella diagnosi medica).
L'irradiazione totale del corpo consiste in una particolare tecnica radioterapica utilizzata per preparare il paziente a ricevere un trapianto di midollo osseo. Alcune aplicazioni della radioterapia sono legate al trattamento di situazioni non maligne, quali ad esempio l'ipertiroidismo.
La difficoltà dell'utilizzo di questa tecnica consiste nei pericoli indotti dalle stesse radiazioni ionizzanti e la probabilità che le stesse inducano l'insorgenza di tumori (ad esempio l'angiosarcoma).
[modifica] Principi di funzionamento
La radioterapia si basa sul principio d'indirizzare la radiazione ionizzante sulle cellule cancerogene per danneggiarne il DNA. Le cellule sane dispongono di meccanismi atti a riparare i danni che possono avvenire sul loro DNA, ma nelle cellule cancerogene questi meccanismi sono molto meno efficienti. La principale limitazione dell'uso di questa tecnica consiste nel fatto che le cellule di tumori solidi risultano essere in debito di ossigeno (questo stato viene chiamato di ipossia) e questo le rende tanto più resistenti alle radiazioni quanto minore è la presenza di ossigeno, perché l'ossigeno "fissa" i danni del DNA impedendo alla cellula di ripararli.
[modifica] Indicazioni
Principalmente indicata per il trattamento di neoplasie, trova però, anche se poco frequentemente, utilizzo per patologie non tumorali che si giovano dagli effetti indotti dalle radiazioni; come nel caso della Radioterapia endoluminale che segue un’angioplastica coronarica, tecnica che impedisce la cicatrizzazione post intervento, che potrebbe altrimenti essere causa di ulteriori stenosi, o come nel caso della radiochirurgia impiegata nel trattamento di malformazioni artero-venose intracraniche.
Esistono studi nella direzione opposta, di un possibile legame causa-effetto fra la radiazione ionizzante e il cancro. La radiazione potrebbe interferire con la vita della cellula, determinando il tumore in una cellula sana, o un cambiamento verso la guarigione di una cellula cancerosa. In questo caso, la radioterapia potrebbe essere sia rimedio che una causa del cancro (come capita anche per il farmaco, che può essere cura e veleno al contempo).
[modifica] Modalità e tecniche
L’obiettivo che la Radioterapia si prefigge è di ottenere la totale distruzione di una neoplasia, senza indurre alterazioni gravi e irreversibili ai tessuti circostanti. Per garantire questo risultato occorre dunque utilizzare tecniche appropriate avvalendosi di differenti tipi di radiazioni, sia fotoniche (raggi X o γ) o corpuscolari (elettroni veloci, raggi α, raggi β, ioni carbonio, ecc.) differentemente distribuite alla sede neoplastica, preservando al massimo le strutture adiacenti.
[modifica] Tecniche
Queste tecniche possono essere:
- Radioterapia esterna a fascio collimato, si basa sull’utilizzo di un fascio di radiazioni prodotte da sorgenti situate fuori del paziente, e viene utilizzata sia con radiazioni fotoniche di alta energia, sia con l’utilizzo di elettroni veloci.
Röntgen X e Cobalto γ sono quasi in dismissione, sostituite da acceleratori lineari che utilizzano RX ed elettroni.
Gli elettroni hanno una diffusione della dose differente dai RX, poiché scaricano velocemente la dose in superficie e dunque vengono utilizzati per irradiare tessuti superficiali, risparmiando così quelli più profondi.
- La Tomoterapia X, è impiegata per radioterapia stereotassica a intensità modulata e consta di un apparecchio TC/TAC (Tomografia computerizzata/Tomografia assiale computerizzata) sul quale è montato un acceleratore lineare.
Il Ciclotrone protoni e neutroni e il Sincrociclotrone P, n, C+ (protoni e ioni Carbonio), vengono invece impiegati per l’Adroterapia, attualmente più efficace e meno dannosa.
Il nome Adroterapia deriva da Adrone, una particella atomica caratterizzata da forti interazioni. Viene utilizzata per trattare k posizionati in punti critici (es.: midollo spinale).
Prevede il ricorso a un ciclotrone dovendo imprimere velocità particolarmente elevate, impossibili da ottenere con acceleratori di tipo lineare.
Gli ioni carbonio utilizzati, sono nuclei di C con 6 neutroni e 6 protoni, con efficacia biologica 5 volte superiore ai raggi X.
- Radioterapia metabolica, in questa metodica si utilizzano delle sorgenti radioattive non sigillate, introdotte nell'organismo per via orale o parenterale, per poter ottenere un irradiazione omogenea e selettiva dei tessuti tumorali.
- Radioterapia convenzionale con l’utilizzo di collimatori a ganascia e split standard
- Radioterapia conformazionale, che consente una ricostruzione tridimensionale, avvalendosi di apparecchiature TC, permettendo di modellare il campo intorno al bersaglio con l’ausilio di sagome personalizzate e collimatori multileaf.
- IMRT, cioè la Radioterapia a intensità modulata, che permette una differente distribuzione della dose durante l’irradiamento.
- Radiochirurgia o irradiazione sterotassica esterna, che si avvale di archi multipli di trattamento per la divisione della dose, utilizzata per la cura di piccoli tumori cerebrali.
- IORT (Radioterapia Intraoperatoria) in cui una singola, alta dose di radiazioni è somministrata nel corso dell'intervento chirurgico, e viene utilizzata in interventi con elevata recidività locale (pancreas o retto), permettendo l’irradiamento del letto tumorale con elettroni (effetto superficiale).
- Brachiterapia (o curieterapia) a breve contatto, che consiste nella localizzazione di un’alta dose in un volume molto piccolo, riducendo la tossicità del trattamento, può essere:
- endocavitaria (uterina)
- endoluminale (esofagea, ma ad azione esclusivamente palliativa)
- endovascolare
interstiziale (con 125I 103 Palladio, in prostata) da contatto Gli isotopi maggiormente usati sono: Iridio 192, Iodio 125, Stronzio 89, Cesio 137, Palladio 103, Oro 198.
Infine la Radioterapia può essere fatta anche con radionuclidi, per esempio quella della tiroide con 131I, 89Sr, o Samario o Renio per le metastasi ossee.
[modifica] Frazionamento della somministrazione
Tale somministrazione o cura, viene eseguita al paziente seguendo uno schema di somministrazione, che può essere di tre tipi:
- Convenzionale, la terapia viene eseguita per 5 volte su cinque giorni la settimana, dove sono esclusi due giorni consecutivi (come il sabato e la domenica)
- Iperfrazionato, la terapia viene eseguita per 10 volte su cinque giorni la settimana, dove sono esclusi due giorni consecutivi (come il sabato e la domenica)
- Ipofrazionato, la terapia viene eseguita per 2 volte su due giorni la settimana, i quali devono essere equidistanti lungo il periodo di somministrazione (come il lunedì e il giovedì)
Il metodo di fornire piccole e frequenti dosi è utilizzato per permettere alle cellule e ai tessuti sani di riparare i danni indotti dalle radiazioni.
[modifica] Dosaggio
La radioterapia, così come l'utilizzo di farmaci chimici presentano degli effetti biologici, dove la dose totale del trattamento, qualsiasi sia scelto tra questi frazionamenti, la somministrazione settimanale d'irradiazione non deve superare i 10 Gray, quindi a seconda del frazionamento si avrà un infusione di:
- 1 Gray somministrazione massima per l'iperfrazionamento
- 2 Gray somministrazione massima per il frazionamento convenzionale
- 5 Gray somministrazione massima per l'ipofrazionamento
Generalmente l'irradiazione avviene quotidianamente (o per cicli settimanali) e la dose varia dal tipo di tumore, dall'affiancamento di questa terapia ad altre terapie quali la chemioterapia, l'intervento chirurgico o l'utilizzo di altri farmaci.
Nei casi di trattamenti radicali (coi quali si vuole curare il tumore), la dose tipica fornita ai tumori epiteliali solidi varia in dai 50 ai 70 Gray (Gy) o più, per i linfomi le dosi sono pari a 20 - 40 Gy, suddivisi in frazioni quotidiane (per gli adulti le dosi quotidiane possono essere di 1.8 - 2 Gy /giorno).
[modifica] Classificazione del trattamento
Spesso la radoterapia (con o senza chemioterapia) va inquadrata secondo altre terapie, per patologie altrimenti inoperabili (cancro della vescica localmente avanzato) o per rendere l’intervento meno mutilante (adenocarcinoma del retto), o per migliorare il risultato terapeutico (cancro dell'esofageo). Questa tecnica può essere classificata come:
- Trattamento curativo, trattamento volto alla guarigione del paziente
- Trattamento esclusivo, viene utilizzata solo la radioterapia per eliminare il tumore, eseguita per patologie virtualmente localizzate, come tumori prostaci, tumori del distretto cervico-cefalico, tumori ginecologici, linfomi,di basso grado (I e II stadio).
- Trattamento adiuvante, quando è in relazione ad altri trattamenti
- Trattamento neoadiuvante, quando questa terapia viene seguita da altri trattamenti (operazione chirugcica), er poter facilitare l'operazione e ridurre i rischi al paziente
- Trattamento intradiuvante (IORT), quando viene eseguita assieme ad altri trattamenti (operazione chirugcica), per poter avere un azione piu diretta e localizzata della radioterapia
- Trattamento postadiuvante, quando viene eseguita dopo altri trattamenti (operazione chirugcica), assumendo la funzione risolutiva alla malattia
- Trattamento precauzionale, viene eseguito quando si è guariti da un tumore con alta probabilità di recidiva, come il cancro alla mammella o al testicolo.
- Trattamento palliativo, per allieviare il dolore e migliorare la qualità della vita nei casi in cui non sia possibile l'utilizzo di terapie specifiche o sintomatiche, per via di neoplasie non risolvibili (es.: tumori non più suscettibili di trattamenti con intento curativo).
[modifica] Radiobiologia
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Per approfondire, vedi la voce Radiobiologia. |
La radiobiologia è la scienza che studia gli effetti delle radiazioni.
A tal proposito le unità di misura utilizzate sono i Gray per la dose di energia assorbita per unità di massa e il LET, l'energia lineare di trasferimento, cioè rilasciata dalla radiazione per unità di lunghezza.
[modifica] Radioprotezione
Tecnica atta a ridurre la dispersione delle radiazioni e ridurre gli effetti collaterali.
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Per approfondire, vedi la voce Radioprotezione. |
[modifica] Effetti collaterali
La radioterapia è un metodo di cura praticamente indolore. Nei casi in cui vengano utilizzate basse dosi (trattamenti palliativi) risulta inoltre avere anche effetti collaterali nulli o minimi (ad esempio, modeste irritazioni cutanee della zona bombardata). Nei casi in cui invece vengano utilizzate dosi elevate questo trattamento induce vari tipi di effetti collaterali che possono manifestarsi durante il trattamento stesso (effetti collaterali di tipo acuto) oppure nei mesi o gli anni successivi al trattamento (effetti collaterali di lungo termine).
La natura degli effetti collaterali dipende dall'organo trattato e dal tipo di terapia utilizzata. Ogni individuo può presentare delle reazioni proprie alla quantità di dose assorbita, inoltre trattamenti successivi indotti sugli stessi siti trattati in precedenza possono causare particolari problemi: ogni tessuto presenta una tolleranza massima alla radiazione, quindi trattare in periodi diversi dei tessuti che hanno ricevuto la massima dose anche anni prima può causare vari problemi.
Molti effetti collaterali sono previsti ed attesi. Uno degli obiettivi principali della moderna radioterapia è quello di ridurre al minimo gli effetti collaterali e di aiutare i pazienti a capire e accettare quegli effetti collaterali che non sono eliminabili.
[modifica] Effetti collaterali acuti
- Danneggiamento dei tessuti epiteliali (radiodermiti precoci)
- Infiammazioni e ingrossamenti della zona irradiata
- Infertilità
- Affaticamento.
[modifica] Effetti collaterali a lungo termine
Questi effetti possono risultare anche minimi e dipendono dal tessuto che riceve il trattamento.
- Radiodermiti tardive
- Fibrosi
- Perdita dei capelli
- Secchezza delle fauci
- Cancro
[modifica] Voci correlate
- cancro
- chemioterapia
- Laser Terapia fotodinamica contro alcuni tumori
- radiazioni ionizzanti
- acceleratore di particelle
- radioterapia intraoperatoria