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Programma spaziale sovietico - Wikipedia

Programma spaziale sovietico

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Immagine di un lanciatore sovietico Sojuz, questi lanciatori sono stati i primi razzi a mandare degli oggetti nello spazio
Immagine di un lanciatore sovietico Sojuz, questi lanciatori sono stati i primi razzi a mandare degli oggetti nello spazio

Dalla seconda guerra mondiale fino al disgregamento dell'Unione Sovietica il programma spaziale sovietico ha deciso lo sviluppo dei lanciatori, delle sonde e degli strumenti per la guerra e l'esplorazione spaziale.

Il programma spaziale sovietico è sempre stato coperto dal segreto. Il leader del programma Sergei Korolev era indicato solamente come il capo progetto durante la sua vita. Gli annunci dei successi avvenivano sempre quando le missioni erano terminate mentre i fallimenti venivano tenuti segreti. Solamente con l'avvento della glasnost il programma è stato reso pubblico.

Indice

[modifica] Origine

La teoria alla base dell'esplorazione spaziale fu scritta prima della seconda guerra mondiale in URSS da Konstantin Tsiolkovsky ma fu il programma americano a metterle in pratica grazie alle scoperte di Hermann Oberth e Wernher von Braun in Germania durante la guerra. Le armate sovietiche catturarono la fabbrica degli V2 con diverse centinaia di tecnici e di razzi. Sotto la direzione di Dimitri Ustinov il progettista e ingegnere Sergei Korolev con l'aiuto dei prigionieri tedeschi è riuscito a replicare il razzo R-1. Il peso degli armamenti nucleari sovietici richiedeva però dei motori molto più potenti. Quindi Korolev decise di utilizzare propellente liquido e serbatoi criogenici. Il risultato fu il missile ICBM R-7 che, pur non essendo un'arma strategica molto efficiente, era una perfetta base per un lanciatore spaziale.

I programmi spaziali sovietici erano incastrati nei piani quinquennali e inizialmente erano fortemente voluti dai militari. Nel gennaio 1956 il piano prevedeva il lancio di un satellite in orbita terrestre per studiare lo spazio, quel satellite era lo Sputnik. Prevedeva anche una missione senza equipaggio con un satellite militare, lo Zenit. In seguito di sarebbe realizzato il primo volo con un essere umano nel 1964 e una missione lunare in una data successiva. Dopo il grande successo mediatico del primo Sputnik, Korolev decise di modificare i piani e di spingere per realizzare una missione con un essere umano, combinando il programma Zenit per ottenere il Vostok.

[modifica] Primati

Due giorni dopo che gli Stati Uniti annunciarono l'intenzione di mandare in orbita un satellite i sovietici il 31 luglio 1956 annunciarono la stessa intenzione. Il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1 venne lanciato il 4 ottobre 1957. La notizia stupì il mondo intero.

Questa fotografia è stata scattata da un astronauta dello Space Shuttle Atlantis prima dell'aggancio con la stazione spaziale russa Mir durante la missione STS.76
Questa fotografia è stata scattata da un astronauta dello Space Shuttle Atlantis prima dell'aggancio con la stazione spaziale russa Mir durante la missione STS.76

Il programma spaziale sovietico lanciò la corsa allo spazio tra il 1957 e il 1967:

[modifica] Competizione interna

Diversamente dal programma americano dove la NASA coordinava tutte le attività spaziali il programma Sovietico era una competizione tra i quattro progettisti principali e cioè Korolev, Mikhail Yangle, Valentin Glushko e Vladimir Čelomei. A seguito dei successi dello Sputnik e del Vostok l'ufficio OKB-1 di Korolev ascese al comando e progettò di continuare le ricerche sulle navette Sojuz e sui lanciatori pesanti N-1 per poter realizzare la prima stazione spaziale con equipaggio permanente, per realizzare esplorazioni umane e con sonde, e per poter dimostrare la superiorità sovietica sugli Stati Uniti. Yangle era un assistente di Korolev ma grazie al supporto dei militari ricevette un proprio ufficio di progettazione nel 1954. Si occupò di sviluppare motori per razzi molto potenti e utilizzo del combustibile ipergolico che portò alla catastrofe di Nedelin. Dopo venne indirizzato ad occuparsi dello sviluppo dei razzi ICMB, sebbene continuasse a sviluppare dei lanciatori pesanti in competizione con l'N-1 di Korolev. Glushko era il progettista capo di Korolev ma nutriva un odio personale per Korolev. Inoltre si rifiutava di sviluppare una singola grande camera per il motore criogenico che Korolev voleva utilizzare per battere gli americani nella corsa verso la Luna. Chelomei beneficiò dell'appoggio di Krusciov e nel 1960 gli venne affidato il compito di sviluppare un razzo in grado di inviare una missione con equipaggio intorno alla Luna e di inviare nello spazio una stazione spaziale militare ma, per via della sua esperienza limitata lo sviluppo procedette con lentezza. Agni inizi degli anni '60 il programma spaziale sovietico aveva più di trenta progetti attivi di lanciatori. Con la caduta di Krusciov nel 1964 Korolev recuperò il controllo completo delle missioni con equipaggio umano ma durante questo passaggio si persero due anni.

[modifica] Dopo Korolev

Korolev morì dopo una tentata operazioni di rimozione di un tumore nel gennaio del 1966 e la gestione dell'ufficio di progettazione OKB-1 passo nelle mani di Vasili Mishin con l'obiettivo di mandare un uomo intorno alla Luna nel 1967 e di farlo atterrare sulla Luna nel 1968. Minshin non aveva l'autorità politica e la capacità di affrontare la concorrenza dimostrata da Korolev. Sotto pressione decise di approvare l'ambizioso lancio del volo Sojuz 1 nel 1967 nonostante il velivolo avesse ancora dei problemi e nonostante non aveva ancora effettuato un volo senza equipaggio con successo. Il lancio della missione evidenzio problemi conosciuti di progettazione e si concluse con l'uccisione del cosmonauta Vladimir Komarov che si schiantò con l'apparecchio e divenne il primo uomo ucciso durante un viaggio spaziale. Dopo il disastro e sotto nuove pressioni Mishin iniziò a bere. I sovietici furono battuti di stretta misura dagli americani che riuscirono a far eseguire ad un astronauta nel 1968 con la navicella Apollo 8 un'orbita intorno alla Luna. Mishin fece pressioni per utilizzare il vettore N-1 nonostante i gravi difetti di progettazione sperando di poter sorpassare gli americani. Ebbe successo nel gennaio 1969 quando le navette Sojuz 4 e Sojuz 5 riuscirono ad effettuare un rendezvous e a scambiarsi gli equipaggi. La missione sperimentò l'aggancio nello spazio e altre tecniche che sarebbero dovute servire per il volo sulla Luna ma i continui incidenti del vettore N-1 rese chiaro che gli americani sarebbero arrivati prima sulla Luna.

Dopo queste missioni Chelomei convince Ustinov ad approvare una programma di arresto nel 1970 per poter portare avanti lo sviluppo della stazione spaziale militare Almaz come strumento per superare gli americani mentre questi annunciavano lo Skylab. Mishin rimase a capo del progetto che divenne Salyut. Fu sua la decisione che era meglio avere tre cosmonauti senza tuta pressurizzata durante il volo piuttosto di due cosmonauti con la tuta pressurizzata. La sua decisione costò la vita all'equipaggio della Sojuz 11 che nel 1971 morì per una depressurizzazione dell'abitacolo durante il rientro a Terra. Mishin venne rimosso dal progetto e venne affidato a Chelomei il controllo del progetto Sojuz. Dopo l'esperienza della collaborazione con la NASA per il Programma test Apollo-Sojuz i direttori sovietici decisero di applicare un nuovo approccio dirigenziale al progetto e nel 1974 il progetto N-1 venne cancellato e Mishin licenziato. Un singolo ufficio di sviluppo creo il razzo NPO Energia, con Glushko progettista capo.

[modifica] Fallimenti

Il programma sovietico e il programma russo hanno sempre sofferto per una mancanza di fondi e per una eccessiva interferenza politica che complicò la corsa verso la Luna e in seguito le missioni in cooperazione come la Stazione Spaziale Internazionale.

Il programma spaziale sovietico era inquadrato nei piani quinquennali dell'URSS. Ciò rese difficile al capo progettista contrastare il piano americano di conquista della Luna. Gli americani annunciarono il piano nel 1961 mentre il successivo piano quinquennale partì nel 1964. Progettazione e costruzioni centralizzate resero difficili le rilevazioni dei guasti agli ingegneri e quindi portarono a un controllo qualità scadente.

Il programma spaziale sovietico produsse la sua prima vittima quando il 23 marzo 1961 Valentin Bondarenko morì in seguito ad un incendio sviluppatosi per la bassa pressione e l'alta presenza di ossigeno nell'atmosfera.

Il programma Voskhod venne cancellato in seguito ad un incidente nel secondo volo che uccise l'equipaggio e ad un cambiamento politico. Il programma prevedeva altri voli con personale umano, incluso un volo di 20 giorni e l'attività extraveicolare di una donna.

La morte di Korolev, Komarov (nello schianto del Sojuz 1) e Gagarin nel giro di pochi anni demoralizzarono molti appartenenti al programma spaziale sovietico.

La direzione sovietica sprecò troppe risorse durante la corsa alla Luna. Nel 1964 vi erano tre gruppi intenti a progettare un volo in grado di andare sulla Luna.

I sovietici cercarono di recuperare il tempo perso utilizzando l'enorme ed instabile razzo N1 che esplose in ognuna delle quattro snervanti prove di lancio mentre gli americani andavano sulla Luna con l'Apollo 11.

Il 18 marzo 1980 il lanciatore Vostok esplose sulla rampa di lancio durante il riempimento dei serbatoi uccidendo 48 persone.

Il programma spaziale sovietico produsse lo Space Shuttle Buran, basato sul razzo Energia. Il razzo Energia doveva essere la base per la missione umana su Marte. Buran avrebbe dovuto svolgere operazioni di supporto ad una ampia piattaforma difensiva spaziale che era la diretta risposta dei sovietici al programma statunitense Strategic Defense Initiative. Ma al momento dell'entrata in servizio, nel 1988 i trattati di riduzione militare e la fine della guerra fredda avevano reso il Buran ridondante. Diversi velivoli furono costruiti ma solo uno effettuò dei voli e senza equipaggio, inoltre era troppo costoso come lanciatore civile e quindi il programma venne abbandonato.

[modifica] Progetti

Il programma spaziale sovietico avviò molti programmi:

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Agenzie spaziali nazionali
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Portale astronautica


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