Passo uno
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La tecnica del passo uno, chiamata anche ripresa a passo uno o animazione a passo uno (in inglese stop-motion o anche frame by frame) è una tecnica d’animazione che permette di realizzare un filmato utilizzando degli oggetti inanimati, attraverso un processo fotografico svolto dall'operatore / animatore; l'oggetto viene fotografato molte volte, circa 24 per ogni secondo di filmato (il numero di fotogrammi dipende dal formato di destinazione: cinema, Pal, NTSC), e progressivamente movimentato, in modo da ottenere un'animazione fluida successivamente il montaggio.
L'animazione su celluloide funziona praticamente con lo stesso procedimento: in essa viene modificato leggermente il disegno del personaggio, mentre nel passo uno vi è la modificazione spaziale di un modellino; le fotografie di questo movimento sono fatte scorrere l’una dopo l’altra come si farebbe per i disegni di un’animazione tradizionale.
Il termine "passo uno" si ricollega alla scelta di quadri per secondo: se i quadri sono tutti differenti si parla di passo uno; se invece i quadri si ripetono in coppie (come ad esempio nell'interlacciamento televisivo) si parla di passo due. [1]
[modifica] Esempi d'utilizzo
Con questa tecnica sono stati realizzati corti e lungometraggi, sia televisivi che usciti in sala. Tra i primi ricordiamo le serie di cartoni animati di Francesco Misseri, come Mio Mao e Quaq Quao.
Film di grande complessità tecnica, come dimostra il gran numero di animatori necessari a completare pochi secondi di film, tra i più celebri sono The Nightmare Before Christmas e La sposa cadavere, prodotti e co-realizzati da Tim Burton, e le avventure della coppia inglese Wallace e Gromit, tra cui Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro e Galline in fuga.
Con la tecnica della stop-motion oltre a dei film animati si possono realizzare anche dei buoni effetti speciali attraverso l’uso di modellini. Uno dei capolavori in questo campo è King Kong (1933), in cui molte scene sono realizzate con il pupazzo dello scimmione animato in stop-motion o, più recentemente, la scena della corsa in miniera nel secondo episodio di Indiana Jones o l'attacco degli AT-AT in L'Impero colpisce ancora. Ray Harryhausen è forse il più noto tra i pionieri di questa tecnica come effetto speciale cinematografico.
Alcune delle tecniche elencate sotto si distinguono più per i materiali usati che per la differente metodica.
- Claymation - abbreviazione di Clay animation; questa tecnica riguarda esclusivamente l'animazione di pupazzi in plastilina (es: Galline in fuga)
- Cutout animation - Genere di stop-motion bidimensionale; l'animazione viene applicata ad oggetti piatti come ritagli di giornale, vestiti, ecc... creando una sorta di collage in movimento. È una delle prime tecniche, ed è sopravvissuta fino ad oggi, anche se poco sfruttata; fu molto usata da Quirino Cristiani, e fu impiegata per l'animazione della prima serie del cartone animato South Park.
- Silhouette animation Variante monocromatica della Cutout animation; con questa tecnica i personaggi spiccano dallo sfondo colorato come ombre nere. Il risultato finale rassomiglia alle ombre cinesi.
- Graphic animation Sfrutta materiale di grafica non disegnata, come ad esempio fotografie, oppure ritagli di giornali o rotocalchi; Questa tecnica di stop-motion si realizza movimentando la grafica in oggetto, oppure mantenedo ferma la grafica e muovendo la fotocamera. Difficilmente viene usata da sola, piuttosto in combinazione con altre.
- Model animation Tecnica che permette l'inserimento di elementi animati in stop-motion all'interno delle scene di un comune film dal vivo; es: King Kong (1933).
- Go-motion La differenza fondamentale con la stop motion è che gli oggetti da animare vengono spostati durante il tempo di esposizione. Questi piccoli movimenti sono quasi sempre realizzati con l'aiuto del computer e di speciali modelli robotizzati in grado di riprodurre precisamente i movimenti programmati dagli animatori. Il risultato è che l'animazione così generata è estremamente realistica e riproduce fedelmente l'effetto mosso che si avrebbe con una ripresa dal vivo della stessa azione, specie nel caso di oggetti che si muovono a grande velocità.
- Object animation Questa tecnica di stop-motion immortala degli oggetti di comune uso quotidiano, o comunque oggetti non creati appositamente. Un esempio di object animation sono i Brickfilm, i film realizzati applicando la stop-motion ai mattoncini Lego.
- Pixilation Tecnica che coinvolge degli attori reali, che si prestano alla fotografia in stop-motion; metodo che permette l'inserimento di scene surreali, come apparizioni e scomparizioni di persone e/o oggetti, persone che attraversano pavimenti e pareti, e cose così.
- Puppet animation - Tecnica tipicamente usata per animare pupazzi, marionette, fantocci, giocattoli, bambole di carta, modellini; presenti in un ambiente costruito (in contrasto quindi con la model animation ambientata nel mondo reale). I pupazzi usati hanno generalmente un'armatura interna che li mantiene fermi e rigidi anche durante le manipolazioni delle giunture. Esempi di questa tecnica sono: Una volpe a Corte (Le Roman de Renard) di Ladislav Starevich, i film di Jiří Trnka, Nightmare Before Christmas di Henry Selick da un'idea di Tim Burton.
- Puppetoons variante creata sulla base dei metodi impiegati da George Pál; questa tecnica impiega numerosi pupazzi identici fra loro, che si differenziano soltanto nella struttura interna, in modo da usare il pupazzo più adatto per l'azione del momento.
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
- Portale Animazione: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Animazione