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Palio del Niballo - Wikipedia

Palio del Niballo

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Cavaliere del rione Rosso in corsa verso il Niballo.
Cavaliere del rione Rosso in corsa verso il Niballo.
« Udite, Madonne e Cavalieri de' turriti castelli della Val d'Amone, delle piane ubertose di Romagna, genti terriere et genti forastiere.

Accorrete alla tenzone ch'ogn'anno si corre nel dì di Santo Pietro. Dalla Porta del Ponte et Montanara, dalla Porta Imolese et Ravegnana e da Durbecco, dame e cavalieri, armigieri e balestri muoveranno, alte portando le insegne dei Rioni, per disputar sul campo della giostra l'ambìto Palio, ch'a vincitor compete. E voi, Madonne, festeggiate i cavalieri ch'a all'incontro giostreran da prodi non meno di colui che lauro conquisterà nella contesa.

Alti volteggieran nel vento, d'abilissimi alfieri, gli stendardi et scalpitar di destrieri e balenar d'acciari, rinverdiranno i fasti della città manfreda. »
(Il Banditore chiama i Rioni "a singolar tenzone")

Il Palio del Niballo è l'evento culturale caratteristico della città di Faenza. Si tratta di una giostra di ispirazione medievale disputata fra i 5 rioni della città, avente luogo nella quarta domenica di giugno. In epoca moderna la prima edizione risale al 1959.

Attorno alla gara si sono progressivamente sviluppate altre manifestazioni che caratterizzano la vita della città romagnola nel mese di giugno, detto per l'appunto mese del palio, ed in varie altre occasioni lungo tutto l'anno.

Indice

[modifica] Cenni storici

Cartina di Faenza con la suddivisione dei 5 rioni del Palio del Niballo.
Cartina di Faenza con la suddivisione dei 5 rioni del Palio del Niballo.

La più antica documentazione d'archivio relativa al Palio del Niballo risale al 1410, che presenta però il Palio come una consuetudine più antica:[1]

« Hebbe per antichissima consuetudine questo nobile pubblico di proporre ogni anno un premio per invitar la gioventù ad esser assai presta nelli atrezzi cavagliereschi [...]. Al qual effetto si faceva piantar sulla piazza il saracino ovvero ANIBALLO et correre longa un carrera di cavalli. »

Nei secoli seguenti la manifestazione perse vigore fino a cessare del tutto. In epoca contemporanea è stata ripresa a partire dal 1959.

Il palio moderno ha come protagonisti i cinque rioni della città, che si contendono la vittoria nelle manifestazioni manfrede: il Rione di Porta da Ponte (poi Rione Giallo), il Rione di Porta Imolese (Rione Rosso), il Rione di Porta Ravegnana (Rione Nero), il Rione di Porta Montanara (Rione Verde) e il Borgo Durbecco (Rione Bianco) che riprendono i colori e l'antica divisione amministrativa del comune, ancora visibile in vecchie mappe cittadine conservate nella biblioteca comunale. I territori rionali sono separati dai quattro corsi cittadini, gli antichi cardo e decumano di epoca romana, ad esclusione del rione bianco, che occupa l'area più recente della città, costruita sulla riva destra del fiume Lamone.

[modifica] La gara

Due cavalieri rivali in procinto di colpire le mani-bersaglio del Niballo.
Due cavalieri rivali in procinto di colpire le mani-bersaglio del Niballo.

Il Palio del Niballo ha luogo presso lo stadio comunale di Faenza "Bruno Neri". I cinque cavalieri dei rispettivi rioni si sfidano a coppie: il rappresentante del rione ultimo classificato nel Palio dell'anno precedente sfida ad uno ad uno i quattro cavalieri dei rioni avversari, quindi identica sfida viene poi lanciata da tutti gli altri contendenti, per un totale di venti scontri (chiamati tornate).

I cavalieri usano lance ('bigorde') della lunghezza di 2,75 metri e del peso di 3,250 chilogrammi. All'inizio della tornata i cavalieri si sistemano entro gli appositi stalli di partenza, collocati uno a fianco dell'altro. Quando il magistrato dà il via, gli stalli si aprono e i cavalieri lanciano i cavalli al galoppo, percorrendo ognuno il proprio tracciato semicircolare per una lunghezza di circa 200 metri.

L'incontro tra i cavalieri avviene sull'altro lato del campo di gara, dove i due tracciati divengono paralleli e dove è posto il Niballo, un pupazzo raffigurante un saraceno[2] con le braccia distese e con in ogni mano un bersaglio dal diametro di 8 centimetri.

Il primo cavaliere che, senza aver commesso irregolarità durante l’avvicinamento[3], colpisce con la lancia il bersaglio provoca l'alzata del braccio colpito e vince la tornata[4]. Ogni vittoria dà diritto ad uno scudo coi colori del rione sconfitto, che viene issato sulla tribuna del rione vincitore.

Al termine delle venti tornate di sfida, il rione che ha conquistato il maggior numero di scudi vince il Palio, cioè un vessillo in stoffa; il rione giunto secondo vince una porchetta; il terzo un gallo e una treccia d'aglio. A parità di scudi vinti, per i fini della vittoria, vengono disputate delle tornate di spareggio. Per il resto della classifica in caso di parità si guardano le posizioni dell'anno precedente.

[modifica] Vincitori e statistiche del Palio

Rione Numero di vittorie Prima vittoria Ultima vittoria
Rosso 27 1962 2005
Nero 14 1961 2007
Bianco 6 1959 2002
Verde 5 1960 1994
Giallo 1 1969 1969
Cavaliere Rione Numero vittorie Vittorie consecutive
Franco Ricci Rosso 10 7
Mario Giacomoni Rosso 9 6
Willer Giacomoni Rosso 8 5
Adriano Capiani Nero 7 3
Davide Tredozi Verde 3 3
Alfiero Capiani Nero 2 2
Alberto Nensor Nero 2 0
Riccardo Conti Bianco 2 0
Luca Ravagli Nero 2 0
Vittorio Zama Bianco 1 0
Giallo 1 0
Nicola Fouquè Bianco 1 0
Luigi Casadio Verde 1 0
Ivan Balducci Nero 1 0
Gian Luigi Poggilali Bianco 1 0
Massimo Neri Verde 1 0
Fabio Massimo Bianco 1 0
Il moderno pupazzo del Niballo (storpiatura del nome "Annibale"), raffigurante un guerriero saracino.
Il moderno pupazzo del Niballo (storpiatura del nome "Annibale"), raffigurante un guerriero saracino.
Anno Giorno Rione Cavaliere Cavallo
1959 29 giugno Bianco Nicola Fouquè Randa
1960 29 giugno Verde Luigi Casadio Cleopatra
1961 29 giugno Nero Ivan Balducci Nanà
1962 29 giugno Rosso Franco Ricci Zimarra
1963 29 giugno Rosso Franco Ricci Nano
1964 29 giugno Rosso Franco Ricci Zimarra
1965 29 giugno Rosso Franco Ricci Gerfo
1966 29 giugno Rosso Franco Ricci Zimarra
1967 29 giugno Rosso Franco Ricci Gerfo
1968 29 giugno Rosso Franco Ricci Gerfo
1969 29 giugno Giallo Vittorio Zama Baiardo
1970 29 giugno Rosso Franco Ricci Gerfo
1971 29 giugno Rosso Franco Ricci Pissidini
1972 29 giugno Rosso Franco Ricci Rosella
1973 29 giugno Nero Alberto Nensor King
1974 14 luglio Rosso Mario Giacomoni Sardegna
1975 29 giugno Nero Alberto Nensor Sofia
1976 29 giugno Bianco Vittorio Zama Quassaran
1977 26 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1978 25 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1979 24 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1980 22 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1981 28 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1982 27 giugno Rosso Mario Giacomoni Selmoson
1983 19 giugno Nero Adriano Capiani Colt
1984 24 giugno Bianco Gian Luigi Poggilali Pantera
1985 23 giugno Rosso Mario Giacomoni Ten Times a Lady
1986 22 giugno Rosso Mario Giacomoni Ten Times a Lady
1987 28 giugno Nero Adriano Capiani Eugenio
1988 26 giugno Nero Adriano Capiani Eugenio
1988 03 luglio Nero Adriano Capiani Eugenio
1989 26 giugno Verde Massimo Neri Furbizia II
1990 25 giugno Bianco Riccardo Conti Milord
1990 03 luglio Nero Adriano Capiani Eugenio
1991 23 giugno Bianco Riccardo Conti Milord
1992 28 giugno Verde Davide Tredozi Ricky Furbizia II
1993 28 giugno Verde Davide Tredozi Ricky Furbizia II
1994 26 giugno Verde Davide Tredozi Ricky Furbizia II
1995 11 giugno Nero Luca Ravagli Quaith
1995 02 luglio Nero Adriano Capiani Onda de Zamaglia
1996 09 giugno Nero Luca Ravagli Quaith
1996 23 giugno Nero Adriano Capiani Onda de Zamaglia
1997 22 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
1998 28 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
1999 27 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2000 25 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2001 24 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2002 23 giugno Bianco Fabio Massimo Delphinium d'Oc
2003 22 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2004 27 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2005 26 giugno Rosso Willer Giacomoni Fiamma
2006 25 giugno Nero Alfiero Capiani Ispina
2007 24 giugno Nero Alfiero Capiani Poldo Dancer
2008 22 giugno - - -

[modifica] Bigorda d'Oro

Un membro del gruppo comunale riposiziona il braccio del Niballo che era stato colpito.
Un membro del gruppo comunale riposiziona il braccio del Niballo che era stato colpito.

Il Torneo della Bigorda d'Oro nasce nel 1997 ed ha luogo nella seconda domenica di giugno, due settimane prima del Palio del Niballo. Il nome "Bigorda" rievoca quello della lancia di legno utilizzata nei tornei cavallereschi.

Viene comunemente chiamato anche Palio dei giovani, titolo che evidenzia la natura della gara: le modalità di gioco sono identiche a quelle del Palio vero e proprio, eccetto che per le caratteristiche dei cavalieri. Questi, perlopiù giovani, sono soggetti a due vincoli: chi ha già vinto il Niballo non può correre alla Bigorda; chi corre la Bigorda non può partecipare al Niballo nello stesso anno.

La Bigorda può essere quindi considerata come una specie di test per saggiare il valore dei nuovi cavalieri emergenti, anche se per i rionali ha comunque un notevole valore agonistico.

Dal 2003 la Bigorda d'Oro si svolge in notturna.

[modifica] Vincitori e statistiche della Bigorda d'Oro

Rione Numero di vittorie Prima vittoria Ultima vittoria
Bianco 4 1997 2004
Nero 3 1999 2007
Rosso 2 2002 2003
Verde 2 2000 2005
Giallo 1 2008 2008
Anno Rione Cavaliere Cavallo
1997 Bianco Fabio Massimo Milord
1998 Bianco Andrea Gorini Delphinium
1999 Nero Aldo Michinelli Quaith
2000 Verde Cristian Malavolti Dandish
2001 Nero Daniele Maretti Onda de Zamaglia
2002 Rosso Matteo Renzi Ingrid
2003 Rosso Matteo Renzi Ingrid
2004 Bianco Mourad El Bakori Costanza
2005 Verde Marco Diafaldi Lucifero
2006 Bianco Mourad El Bakori Chisca
2007 Nero Roberto Venturelli Texuia
2008 Giallo Daniele Ravagli What Is

[modifica] Eventi correlati

Oltre alla Bigorda, altre manifestazioni collaterali si sono affiancate col passare degli anni alla gara vera e propria del Palio, portando alla creazione di un vero e proprio "Mese del Palio".

[modifica] Not de' bisò

Un avvenimento da sempre legato al Palio è la "Not de bisò" (notte del bisò), che ha luogo la sera del 5 gennaio nella Piazza del Popolo. La cittadinanza si ritrova nel cuore della città a festeggiare attorno agli stand gastronomici dei cinque rioni, bevendo il tradizionale "bisò" (nome romagnolo del Vin Brulè) preparato sul luogo e venduto nei gotti, piccole "tazze" di ceramica Faentina decorate a mano, raffiguranti i simboli rionali. Al centro della piazza è collocato un grande pupazzo di cartapesta raffigurante il Niballo e vestito coi colori del rione vincente dell'anno precedente; il Niballo viene portato su un carro tradizionale, trainato da buoi. A mezzanotte il pupazzo viene dato alle fiamme: scaramanticamente i rionali pensano che questo avvenimento possa predire il rione che avrà successo nel nuovo anno (ritengono infatti che la testa del saraceno in fiamme, cadendo, indichi con la sua direzione lo stand del rione "fortunato").

[modifica] Donazione dei ceri

La tradizionale cerimonia della “Donazione dei Ceri” dà il via alle iniziative legate al Palio del Niballo. La cerimonia è nata nel 1997 e avviene in cattedrale in occasione delle celebrazioni per la Beata Vergine delle Grazie, patrona della città, il sabato precedente la seconda domenica di maggio.

Ogni delegazione rionale è composta da un tamburino, due sbandieratori, un portacero, il capo rione, un portagonfalone, due paggi e un rotellino[5], mentre quella del Gruppo Municipale da tre chiarine, tre tamburini, un portagonfalone, un portacero, il reggente del gruppo municipale, due paggi, un valletto e due rotellini.

Arrivati davanti alla Cattedrale, i musici si schierano ai lati della gradinata e le chiarine sul sagrato. Dopo alcuni squilli di chiarine e rulli di tamburo le delegazioni del Gruppo Municipale e dei Rioni entrano nella Cattedrale: il Gruppo Municipale si dispone alla destra dell’altare maggiore, gli sbandieratori si posizionano su una diagonale, portagonfaloni e paggi si collocano sul lato sinistro dell’altare maggiore.

Successivamente i Rioni e il Gruppo Municipale, uno alla volta, donano il cero (ogni candela misura oltre un metro e mezzo d’altezza, per un diametro di circa dieci centimetri) con il proprio stemma alla Madonna delle Grazie, la santa patrona della città. Nella donazione all’officiante, il portacero è accompagnato dal caporione. Dopo che i depositari sono ritornati nelle proprie posizioni, il vescovo consegna il drappo del Palio del Niballo alla città, rappresentata dal Sindaco e dal Gruppo Municipale.

Terminata la santa messa il drappo del Palio è allestito su un apposito portagonfalone e posizionato presso l’Altare maggiore.

[modifica] Torneo degli Alfieri Bandieranti

Torneo delle bandiere in Piazza del Popolo (2006), sbandieratori del Rione Verde eseguono la Grande Squadra.
Torneo delle bandiere in Piazza del Popolo (2006), sbandieratori del Rione Verde eseguono la Grande Squadra.

In Piazza del Popolo si disputano le varie gare del Torneo degli Alfieri Bandieranti (comunemente detti Sbandieratori) fra i cinque rioni cittadini.

Nella sera del terzo sabato di giugno i rioni concorrono alla vittoria nelle specialità del Singolo, della Piccola Squadra (composta da 4 a 6 elementi) e della Grande Squadra (composta da 8 a 16 elementi), nonché nella Gara dei Musici. Nella serata successiva, terza domenica di giugno, terminata la solenne cerimonia del Giuramento dei cavalieri che disputeranno il Palio, la tradizione vuole che si svolga la gara della Coppia Storica. Si tratta della gara più antica disputata a Faenza, in quanto fu introdotta nel 1964, ed è molto sentita dai rionali; la proclamazione del Rione vincitore di quest'ultima disciplina avviene con la consegna di una caratteristica botte contenente 50 litri di vino Albana.

Ad emettere i verdetti di tutte le gare faentine è una giuria specializzata della Fisb (Federazione Italiana Sbandieratori) della quale il "Niballo, palio di Faenza" (organizzazione municipale che rappresenta il comune e tutti i rioni) è membro. La gara di bandiere è a tutti gli effetti un evento sportivo agonistico con regolamento, punteggi per difficoltà e punteggi per errori (dalla bandiera caduta, al movimento fuori tempo, fino all'aver fatto più di tre passi fuori dalla "figura" per recuperare una bandiera con traiettoria errata). Il migliore rione in ogni singola specialità partecipa in settembre ai campionati nazionali sbandieratori (attualmente Faenza partecipa al campionato A1), rappresentando la città a livello nazionale.

Dopo una rapida apparizione (dal 1981 al 1986) non fanno più parte del Torneo il singolo e la coppia acrobatica

Dal 1986 è stato istituito il Trofeo Valerio Bezzi, dedicato alla memoria dell’ex segretario del Palio, che viene assegnato la domenica sera: si tratta della combinata, che tiene conto di tutti i punteggi di ogni disciplina e assegna il titolo di miglior rione del torneo.

Dal 1995, in occasione del giuramento dei cavalieri che disputano la Bigorda d'Oro (prima domenica di giugno), si svolge una competizione riservata ai giovani alfieri nella specialità della coppia. La proclamazione dei vincitori di questa contesa avviene tramite lo sparo di un Archibugiere Municipale posizionato davanti alla delegazione del rione riconosciuto dai giudici come il migliore. Dal 2006 è stata introdotta anche una gara "giovani" nella specialità del singolo, ed entrambe le specialità sono riservate ad alfieri sbandieranti e musici sotto i ventuno anni. Da segnalare inoltre che, nel tardo pomeriggio della prima domenica di giugno si tiene, dal 2003, un torneo riservato ai Giovanissimi sbandieranti e musici "under 15" dei cinque rioni.

Le bandiere, con asta in fibra di carbonio (una volta era di legno), sono lunghe circa 150 cm e presentano un drappo (misure minime cm. 130 x 130) con i colori e le insegne del rione. Arrivano a pesare dai 500 agli 800 grammi pur essendo perfettamente bilanciate (il peso è quasi totalmente concentrato in un piombo nel fondo della bandiere); la quantità di bandiere usate dal singolo alfiere varia da gara a gara: due bandiere per ogni sbandieratore della grande squadra, con lanci multipli e presenza in aria di oltre 30 bandiere contemporaneamente; tre-quattro bandiere per ogni sbandieratore della coppia; sei bandiere per il singolista, che si destreggia con lanci in sequenza e passaggi di bandiere fra le gambe.

Le figure e gli esercizi che gli alfieri riescono a compiere, accompagnati dal rullo del tamburo e dagli squilli delle chiarine, sono entusiasmanti per eleganza, perfezione e ritmo ed il tutto è inserito in uno spettacolo reso ancora più suggestivo dal contorno degli altri figuranti in armi e dallo scenario della Piazza di Faenza. Per sbandierare e suonare ad alti livelli occorre molto allenamento, tant'è che gli sforzi profusi dai membri di quasi tutti i rioni riprendono a ritmi forzati già pochi mesi dopo la fine del Palio.

Per i risultati delle competizioni vedi Torneo degli Alfieri Bandieranti, Palio del Niballo 2007, 2008.

[modifica] Corteo storico

Il corteo storico del rione vincitore si appresta a ricevere la premiazione davanti alla cattedrale.
Il corteo storico del rione vincitore si appresta a ricevere la premiazione davanti alla cattedrale.

Particolarmente folkloristico è il corteo storico che precede la gara del Palio. Dopo l'avvenuta lettura del "Bando", in cui il banditore o araldo chiama i Rioni "a singolar tenzone", ha inizio dalla Piazza del Popolo e si conclude allo stadio "Bruno Neri" dove si disputa la corsa. L’ordine di sfilata è stabilito ogni anno dalla classifica dell’anno precedente ed i Rioni, preceduti dal Gruppo Municipale, si presentano in una formazione che rispecchia antiche tradizioni legate alla vecchia storia del quartiere. I costumi riprendono vestiti e tradizioni dell'epoca rinascimentale: sfilano cavalieri, armati, dame, magistrati, suonatori di chiarine, tamburini e sbandieratori, al ritmo della marcia di ogni rione.

[modifica] Premiazione

A partire dall'edizione 2006 la premiazione del vincitore del Palio non avviene più sul campo di gara. Al termine del torneo si forma nuovamente il corteo che torna verso il centro della città e raggiunge Piazza della Libertà. La consegna del Palio avviene sopra le gradinate della cattedrale, alla presenza del sindaco, del vescovo e di una folla di appassionati.

[modifica] Note

  1. ^ Vedi sito ufficiale.
  2. ^ I saraceni o mori rappresentavano in epoca medievale e rinascimentale l'archetipo del nemico.
  3. ^ I cavalieri devono mantenere per tutto il percorso un'andatura di galoppo e sono tenuti ad essere presenti dentro gli stalli chiusi al "Via!" del "Podestà della Giostra".
  4. ^ Appena un braccio viene colpito e si solleva, un congegno meccanico presente all'interno del Niballo blocca l'altro braccio che, sebbene possa comunque ruotare per evitare di danneggiarsi o danneggiare la lancia, non può più sollevarsi.
  5. ^ Figurante addetto al controllo della storicità e alla buona riuscita della sfilata: è l'unico figurante che può spostarsi e può non andare al passo in sfilata.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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