Orazio Coclite
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Orazio Coclite (Latino: HORATIUS·COCLES) eroe mitico romano del VI secolo (cocles: in Latino significa "con un solo occhio" - Plin. 11, 37) che difese da solo il ponte che conduceva a Roma contro gli Etruschi di Chiusi guidati dal loro lucumone Porsenna. Era il fratello di Marco Orazio Pulvillo che fu console nel 509 a.C.. Entrambi discendevano dai tre fratelli Orazi. (536? - 490? a.C.)
Indice |
[modifica] Biografia
Si narra che nel 508 a.C. riuscì ad arrestare l'avanzata degli Etruschi mentre i compagni demolivano il ponte Sublicio per impedire che i nemici passassero il Tevere. Inizialmente al suo fianco combatterono Spurio Larcio e Tito Erminio poi, rimase da tagliare soltanto una piccola parte del ponte ed ordinò loro di mettersi in salvo, mentre lui rimase a combattere da solo. Al termine della demolizione si gettò nel Tevere con tutta l’armatura e qui, secondo Polibio, affogò. Secondo Tito Livio, invece, riuscì ad attraversare il fiume nuotando e a rientrare in quella città a cui aveva evitato, con il suo eroico gesto, un infausto destino. Il popolo di Roma gli dimostrò la sua gratitudine dedicandogli una statua e donandogli un appezzamento di terreno.
[modifica] Curiosità
Tra i cronisti e conduttori di Radio Vaticana, l' emittente radiofonica della Santa Sede, c'e' un giornalista che porta il nome di Orazio Coclite, anche speaker per trasmissioni Televisive ed eventi religiosi in diretta dal Vaticano.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Fonti primarie
- Tito Livio, Ab Urbe condita libri, II 10
- Plutarco, Publ. 16; Num 9
- Ovidio, Fasti 5, 622
- Marco Tullio Cicerone, Legg. 2, 4, 10
- Marco Tullio Cicerone, Off. 1, 18, 61.
- Valerio Massimo Factorum et dictorum memorabilium libri IX III 2,1
- Aurelio Vittore, De Viris Illustribus Romae,11
- Floro,Excerpta Liviani I 4, 4
- Plinio 11, 37
[modifica] Fonti secondarie
- Giovanni Boccaccio, A.V. IX 58-60
- Francesco Petrarca in Trionfo della Fama, I 80-81; Ia 41; Rem. II 77, p. 191; Afr. VIII 876-78; Fam. VI 2, 8; Var. 48, 402-5, e nella biografia latina dedicata ad Orazio (Vir.ill. VI "De Horatio Cocle" 1).
- Ludovico Ariosto in Orlando Furioso,canto 18, 65.