Moti operai del 1953 in Germania Est
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I Moti operai del 1953 in Germania Est si svolsero nel giugno e luglio del 1953. Uno sciopero degli operai edili si trasformò in una rivolta contro il governo della Germania Est. A Berlino la rivolta venne schiacciata con la forza dal Gruppo delle Forze Sovietiche in Germania (ГСВГ, Группа советских войск в Германии).
Nel maggio 1953, il Politburo del Partito di Unità Socialista della Germania (SED) innalzò le quote di lavoro dell'industria tedesca orientale del 10 percento. Il 15 giugno, una sessantina di operai edili di Berlino Est iniziarono a scioperare quando i loro superiori annunciarono un taglio di stipendio in caso di mancato raggiungimento delle quote. La loro dimostrazione il giorno seguente fu la scintilla che causò lo scoppio delle proteste in tutta la Germania Est.[1] Lo sciopero portò al blocco del lavoro e a proteste in praticamente tutti i centri industriali e le grandi città del Paese.
Le domande iniziali dei dimostranti, come il ripristino delle precedenti (e inferiori) quote di lavoro, si tramutarono in richieste politiche. I lavoratori chiesero le dimissioni del governo della Germania Est. Il governo, per contro, si rivolse all'Unione Sovietica, che schiacciò la rivolta con la forza militare.
Ancora oggi non è chiaro quante persone morirono durante le sollevazioni e per le condanne a morte che seguirono. Il numero ufficiale delle vittime è 51. Dopo l'analisi dei documenti resi accessibili a partire dal 1990, il numero di vittime sembrerebbe essere di almeno 125.
Malgrado l'intervento delle truppe sovietiche, l'ondata di scioperi e proteste non venne riportata facilmente sotto controllo. In più di 500 città e villaggi ci furono dimostrazioni anche dopo il 17 giugno. Il momento più alto delle proteste si ebbe a metà luglio.
In memoria dei moti nella Germania Est, la Germania Ovest dichiarò il 17 giugno come festa nazionale (fino al 1990, quando venne sostituito dal 3 ottobre, data della formale riunificazione), e la Charlottenburger Chaussee che attraversava Berlino Ovest venne ribattezzata Straße des 17. Juni.
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[modifica] Reazioni in Italia
Le reazioni politiche a livello internazionale furono molto numerose, ma inutili per favorire un nuovo corso democratico in Germania Est. In Italia in particolare vi fu una netta spaccatura: la Democrazia Cristiana, la destra e alcuni settori della sinistra progressista schierati prontamente contro la repressione invece buona parte della sinistra ortodossa fu a favore di tale repressione; posizioni spiegabili solo se contestualizzate nel particolare periodo storico (Guerra Fredda).
A esempio, L'Unità, l'organo del Partito Comunista Italiano, il 19 giugno 1953, dopo l'intervento dei carri armati sovietici a Berlino Est, approvò senza riserve la repressione definendo la rivolta un complotto a opera degli statunitensi e di Adenauer.
[modifica] Note
- ^ Peter Bruhn Der 16. Juni 1953 bleibt mir unvergesslich (Testimonianza oculare)
[modifica] Bibliografia
17. Juni 1953 - Bibliographie Database con bibliografia internazionale
[modifica] Voci correlate
- Repubblica Democratica Tedesca
- Berlino Est
- Destalinizzazione
- Nikita Khruščёv
- Trattato di Stato austriaco
- XX Congresso del PCUS
- Rivolta di Poznań
- Rivoluzione ungherese del 1956
- Crisi di Suez
- Teoria del domino
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