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Michel de Certeau - Wikipedia

Michel de Certeau

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Michel de Certeau (Chambéry1925 – Parigi1986) è stato un gesuita e storico francese, la sua opera spazia su una molteplicità di ambiti diversi quali la psicoanalisi, la filosofia e le scienze sociali.

Indice

[modifica] Biografia

Michel de Certeau nacque nel 1925 a Chambéry in Savoia (Francia). De Certeau ebbe una formazione di tipo eclettico, dopo aver ottenuto la laurea in filosofia con un percorso di studi itinerante tra diverse università di Grenoble, Lione e Parigi, seguì una prima formazione religiosa presso il seminario di Lione, dove, nel 1950 entrò nell’ordine dei Gesuiti e fu ordinato nel 1956; avrebbe voluto essere inviato missionario in Cina. Lo stesso anno della sua ordinazione, de Certeau divenne uno dei fondatori della rivista “Christus” a cui restò legato per gran parte della vita. Nel 1960 ottenne il dottorato presso la Sorbona dopo aver discusso una tesi su un gesuita contemporaneo di Ignazio di Loyola, Pierre Favre. De Certeau fu influenzato da Sigmund Freud e fu uno dei membri fondatori della École Freudienne di Jacques Lacan, un gruppo che servì da punto focale della scuola psicanalitica francese. Nel maggio 1968 con un articolo che conteneva la frase “En mai dernier, on a pris la parole comme on a pris la Bastille en 1789” (“Nello scorso maggio, si è presa della parola come nel 1789 si prese la Bastiglia”, poi pubblicato nel libro “La Prise de parole”, tradotto in Italiano nel 2007) lo portò all’attenzione della sfera pubblica e divenne un intellettuale noto anche al di fuori dello stretto ambito accademico.

De Certeau insegnò in varie università di diversi paesi, quali Ginevra, San Diego e Parigi. Durante il periodo 1970-80 pubblicò svariate opere (libri, saggi, articoli su diverse riviste specializzate) che denotano i suoi molteplici interessi sostenuti da una singolare padronanza delle metodologie proprie delle singole discipline, quali la storiografia, la mistica, la fenomenologia, e la psicanalisi.

Ad oggi, il più noto ed influente lavoro di de Certeau nel mondo anglosassone (in particolare gli Stati Uniti) è “The Practice of Everyday Life” (trad. inglese dell’originale francese del 1974: “L’Invention du Quotidien. Vol. 1, Arts de Faire”; trad. italiana del 2001: “L’invenzione del quotidiano”, Ed. Lavoro). In “L’invenzione del quotidiano”, l’autore combina i suoi poliedrici interessi intellettuali per sviluppare una teoria dell’attività di produzione-consumo inerente alla vita di tutti i giorni. Secondo de Certeau, la vita di tutti i giorni (everyday life) è distinta da altre pratiche giornaliere, perché ripetitiva ed inconscia. In questo contesto lo studio di de Certeau non è legato né allo studio della "cultura popolare", né alle pratiche quotidiane di resistenza al potere. Egli indaga e descrive in che modo gli individui navighino inconsciamente attraverso le cose della vita quotidiana, dal camminare nella città alla pratica della lettura.

L’aspetto forse più influente di “L’invenzione del quotidiano” è legato alla distinzione operata da de Certeau tra i concetti di strategia e tattica. Egli collega le "strategie" alle istituzioni, mentre le "tattiche" sono invece utilizzate dagli individui per creare degli spazi propri negli ambienti definiti dalle "strategie". Nel capitolo " Camminando nella città", egli descrive la città come un concetto, generato dall’interazione strategica di governi, corporazioni e altri enti istituzionali, che producono mappe per pianificare le città come un tutt’uno, con una percezione a volo d’uccello della città. Per contrasto invece, un pedone che procede a livello stradale, si sposta in modi tattici, mai pienamente determinati dalla pianificazione definita dalle istituzioni, operando scorciatoie o vagando senza meta in opposizione al layout utilitario delle griglie stradali. Questo esempio illustra l’asserzione di de Certeau che la vita di ogni giorno agisce come un processo di bracconaggio su un territorio “altro”, che ricombina regole e prodotti che già esistono nella cultura in un modo influenzato, ma mai completamente determinato, da quelle regole e quei prodotti.

In Italia, venne tradotta la sua opera “Fabula mistica. La spiritualità religiosa tra il XVI e il XVII secolo” nel 1987, testo erudito e molto denso sulla formazione del linguaggio mistico nel 1500-1600, che ebbe influenza significativa ma limitata agli ambienti accademici. Solo dopo la diffusione del pensiero sull’alterità a valle della pubblicazione di "Mai senza l’altro" da parte della comunità di Bose nel 1993, recentemente diverse opere sono state tradotte. Manca ad oggi una biografia che presenti la figura dell’autore, il suo itinerario, il suo pensiero in lingua italiana, viceversa ne sono apparse in lingua francese (cfr. F. Dosse, "Michel de Certeau: Le marcheur blessé ") e in lingua inglese (cfr. Jeremy Ahearne, Ian Buchanan ed altri).

Tra gli studiosi italiani che hanno studiato l’opera di Michel de Certeau possiamo citare Carlo Ossola (Collège de France e membro dell’Accademia dei Lincei), Stella Morra (Pontificia Univ. Gregoriana), Paola Di Cori (Univ. Urbino) e Silvano Facioni (Univ. Calabria).

[modifica] Selezione delle opere di Michel de Certeau

[modifica] In lingua italiana

  • La presa della parola e altri scritti politici, trad. R. Capovin, Meltemi, 2007.
  • La debolezza di credere. Fratture e transiti del cristianesimo, trad. S. Morra, Città Aperta, 2006.
  • La scrittura della storia, trad. A. Jeronimidis, Jaca Book, 2006.
  • Storia e psicoanalisi. Tra scienza e finzione, trad. G. Brivio, Bollati Boringhieri, 2006.
  • La scrittura dell’altro, curato da S. Borutti, Cortina Raffaello, 2005.
  • La lanterna del diavolo. Cinema e possessione, trad. M.E. Craveri, Medusa Edizioni, 2002.
  • L’invenzione del quotidiano, trad. M. Baccianini, Edizioni Lavoro, 2001.
  • Mai senza l’altro. Viaggio nella differenza, curato da E. Bianchi, Qiqajon, 1993.
  • Il parlare angelico. Figure per una poetica della lingua (secoli XVI e XVII), curato da C. Ossola, Olschki, 1988.
  • con Francesco Borioni, Il colera del 1836 ad Ancona, Il Lavoro Editoriale, 1988.
  • Fabula mistica. La spiritualità religiosa tra il XVI e il XVII secolo, trad. R. Albertini, Il Mulino, 1987.
  • Politica e mistica, trad. A. Loaldi, Jaca Book, 1975.

[modifica] In lingua francese

  • La Culture au Pluriel, Union Generale d’Editions, 1974.
  • L’Ecriture de l’Histoire, Editions Gallimard, 1975.
  • La Fable Mystique. vol. 1, XVIe-XVIIe Siecle, Editions Gallimard, 1982.
  • La Faiblesse de Croire, curato da Luce Giard, Seuil, 1987.
  • L’Invention du Quotidien. Vol. 1, Arts de Faire, Union générale d’éditions, 1974.
  • con Dominique Julia e Jacques Revel, Une Politique de la Langue: La Révolution Française et les Patois, l’enquête de Grégoire, Gallimard, 1975.
  • La Possession de Loudun, Gallimard, 1970.

[modifica] In lingua inglese

  • The Capture of Speech and Other Political Writings, trad. Tom Conley, University of Minnesota Press, 1998.
  • The Certeau Reader, curato da Graham Ward, Blackwell Publishers, 1999.
  • Culture in the Plural, trad. Tom Conley. University of Minnesota Press. 1998.
  • Heterologies: Discourse on the Other, trad. Brain Massumi, University of Minnesota Press, 1986.
  • The Mystic Fable: The Sixteenth and Seventeenth Centuries, trad. Michael B. Smith, University of Chicago Press, 1995.
  • The Practice of Everyday Life, trad. Steven Rendall, University of California Press, 1984.
  • con Luce Giard e Pierre Mayol, The Practice of Everyday Life. Vol. 2, Living and Cooking, trad. Timothy J. Tomasik, University of Minnesota Press, 1998.
  • The Possession at Loudun, University of Chicago Press, 2000.
  • The Writing of History, trad. Tom Conley, Columbia University Press, 1988.


[modifica] Opere su Michel de Certeau:

  • Jeremy Ahearne, Michel De Certeau: Interpretation and Its Other. Stanford University Press, 1996.
  • Ian Buchanan, Michel de Certeau: Cultural Theorist, Sage Press, 2000.
  • Christiàn Delacroix, Michel de Certeau: Les chemins d’histoire, Complex, 2002.
  • François Dosse, Michel de Certeau: Le marcheur blessé, Decouverte, 2002.
  • Stella Morra, Pas sans toi. Testo parola e memoria verso una dinamica della esperienza ecclesiale negli scritti di Michel de Certau, Pontificia Univ. Gregoriana, 2004.
  • Monica Quirico, La differenza della fede. Singolarità e storicità della forma cristiana nella ricerca di Michel de Certeau, Effatà, 2005.

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