Luigi Manfredini
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Napoleone | |
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testa nuda di Napoleone. Intorno NAPOLEONE IMPERATORE E RE. In basso melagrana e coppa, millesimo e segno di zecca | Stemma coronato, dietro aquila. Intorno REGNO D'ITALIA. In basso valore |
AR 5 lire (24,94 g, 6h). Milano, 1812. |
Maria Luigia | |
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Maria Luigia con diadema. Intorno M. LUIGIA PRIN. IMP. ARCID. D'AUS. In basso melagrana e coppa, millesimo | Monogramma coronato. Intorno PRE LA GR. DI DIO D. DI PARMA P.G. In basso valore |
10 Soldi (1/2 lira, 18mm, 2,49 g, 6h). Milano 1815. |
Luigi Manfredini (Bologna, 1771 – Milano, 1840) è stato un medaglista e incisore di monete italiano. Manfredini fu uno degli incisori di monete e medaglie di spicco tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Insegnò all'Accademia di Belle Arti di Brera e tra il 1798 e il 1830 lavorò per la zecca di Milano.
Buona parte delle monete del periodo napoleonico furono realizzate da lui in collaborazione con Gerolamo Vassallo o Giuseppe Salvirch, e in effetti i progetti riportano le sue iniziali sostituite però da una coppa nelle monete definitive. Di ogni moneta il Manfredini incideva il conio del dritto, mentre i suoi collaboratori si occupavano del rovescio.
Nel 1810 viene però allontanato dalla zecca e deve prendere la via dell'esilio in quanto ritenuto responsabile della messa in circolazione di monete che, nella legenda, riportano NATOLEONE anziché NAPOLEONE. La sua responsabilità nella vicenda è comunque controversa: secondo alcuni autori infatti cercò di distruggere le monete con la leggenda incorretta non appena se ne accorse; altri sostengono che l'errore fosse dovuto ai gravi problemi di vista che iniziavano ad affliggerlo.
Secondo un'altra versione la sua cacciata fu dovuta ad una medaglia da lui incisa in collaborazione con Gerolamo Vassallo per celebrare la vittoria di Napoleone a Ratisbona. La medaglia, con al rovescio un gigante schiacciato da una montagna, fu letta come un'allusione al dispotismo napoleonico.
Ritornato a Milano con la restaurazione, lavorò per Francesco I d'Austria e collaborò alla produzione delle monete per Maria Luigia come Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
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