Luigi Burlando
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Luigi Burlando | ||
Dati biografici | ||
Nome | Luigi Burlando | |
Nato | 23 gennaio 1899 Genova |
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Nazionalità | Italia | |
Morto | 12 dicembre 1967 |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | centromediano, difensore | |
Carriera | ||
Club professionistici | ||
1918-1920 | Andrea Doria | |
1920-1932 | Genoa | 124 (8) |
Nazionale | ||
1920-1925 | Italia | 19 (1) |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Luigi Burlando (Genova, 23 gennaio 1899 – 12 dicembre 1967) è stato un calciatore italiano. Storica bandiera del Genoa e della Nazionale degli anni '20, la sua carriera sportiva andava dal calcio alla pallanuoto alla scherma col bastone fino alla savate.
Il genovese "Luigin" così veniva generalmente chiamato fu un caso praticamente unico di campione sportivo, infatti fece parte contemporaneamente sia della nazionale di calcio sia di quella di pallanuoto dove partecipò alle Olimpiadi di Anversa nel 1920. Cultore di ginnastica pura fu anche campione di Savate, la boxe francese molto in voga in quel periodo.
[modifica] Biografia
Nato a Genova nel 1899, Luigi Burlando dovette affrontare una giovinezza tutt'altro che semplice, infatti quando ancora frequentava le elementari rimase orfano di madre, maggiore di tre fratelli, dovette occuparsi dei lavori domestici, furono per lui anni durissimi, da cui trovò sollievo proprio nella pratica sportiva. Finito il lavoro in porto, che continuò sempre, sbrigate le faccende casalinghe, raggiungeva la palestra dell'Andrea Doria, e per il calcio i compagni della SCA una squadra col campo sul greto del Bisagno. Qualche responsabile della Doria notò anche le sue qualità calcistiche assicurandosene le prestazioni. Con lo scoppio della prima guerra mondiale "Luigin" dovette affrontare un'altra battaglia, sicuramente la più rischiosa, e lui, ragazzo del '99 venne chiamato alle armi e partì come artigliere sul Piave. Finita la dura parentesi bellica, Burlando dopo la duplice presenza alle Olimpiadi venne contattato dai dirigenti rossoblù, e la più antica e titolata squadra di calcio di allora era una tentazione irresistibile. Quindi passato al Genoa, Luigi Burlando giocava coi colori rossoblù il campionato di calcio, e in estate scendeva nelle piscine di pallanuoto coi colori doriani, la cosa andò avanti per diverso tempo finché "Luigin" divenne solo rossoblù, e se Renzo De Vecchi fu l'indiscusso capitano del "Genoa d'Oro" Burlando rappresentava sicuramente il "sergente di ferro". Dopo una lunga carriera nel Genoa e nella Nazionale "Luigin" morì nel dicembre 1967. Aldo Merlo disse che Luigi Burlando fu forse l'unico personaggio sportvio effettivamente decoubertiniano, ed aveva vinto tutte le sue battaglie.
Dati tecnici Luigi Burlando fu sicuramente il miglior centromediano (il centromediano di allora difendeva e costruiva gioco, con le nuove regole del fuorigioco e l'avvento del "Sistema" il centromediano dovette arretrare e divenne praticamente il centrale difensivo) rossoblù di tutti i tempi, fulcro della linea mediana composta da Barbieri Burlando Leale, che assieme conquistarono due scudetti consecutivi di cui uno senza subire sconfitte. Fu un atleta di vigore inesauribile, che vedeva il calcio soprattutto come espressione atletica, ma era dotato di tutti i cosiddetti fondamentali del calcio. Mai stanco, mai rassegnato, con capacità d'urto proverbiale, ma autentico signore, pronto a a rialzare l'avversario caduto a terra. Il Genoa degli anni '20 era una formazione leggendaria, formata da grandi campioni genovesi genoani e della nazionale, e il buon Luigin fu protagonista anche in maglia azzurra, ed è suo il record del gol di testa segnato da più lontano, era il Maggio 1922 e a Milano si giocava la partita amichevole tra Italia e Belgio, al 71' Luigin Burlando rinviò di piena fronte, i difensori non intervennero ritenendo la palla facile presa del portiere, ma questi usci dalla porta, rientrò e usci di nuovo e si ritrovò la palla in rete, risultato 4 a 2 per l'Italia.
Allenatore e osservatore Dopo la fantastica carriera calcistica con 124 presenze e 8 reti nel Genoa, Luigi Burlando divenne consigliere, osservatore e anche allenatore, occupandosi specialmente del settore giovanile. Fu responsabile della prima squadra del Genoa nel 1931/32, e per anni fece anche l'allenatore in seconda, un'abilità ed esperienza messa pure al servizio della nazionale, collaborando a lungo con Vittorio Pozzo, conquistando la Coppa del Mondo nel 1938. Vittorio Pozzo disse di non aver mai avuto un aiutante simile, "mi capisce, mi interpreta e mi aiuta a creare nella squadra quell'ambiente di comprensione, di intesa, di freternità che starà alla base dei nostri successi."