Livia della Rovere
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Livia della Rovere (16 dicembre 1585 – Castelleone di Suasa, 6 luglio 1641) fu l'ultima duchessa di Urbino.
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[modifica] Biografia
Figlia di Ippolito della Rovere, marchese di San Lorenzo in Campo, e di Isabella Vitelli dei Signori dell'Amatrice, nasce il 16 dicembre del 1585.
[modifica] Il destino del ducato
La sua vita si lega in giovane età a quella del duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere. A seguito della morte della duchessa Lucrezia d'Este che non gli aveva lasciato eredi, il duca si era rassegnato alla estinzione della casata, che avrebbe avuto come conseguenza la fine del Ducato di Urbino che sarebbe stato, come consuetudine, riassorbito dallo Stato Pontificio con un controllo diretto. La situazione di incertezza preoccupava gli stessi sudditi che sotto la famiglia Della Rovere avevano vissuto un periodo aureo, con una tassazione molto bassa, relativamente ai territori sotto il diretto controllo ecclesiastico, in quanto le entrate del Ducato erano costituite per lo più dai proventi delle imprese militari dei Montefeltro prima e dei Della Rovere poi. Inoltre con i Della Rovere le varie cittadine, anche piccole, erano state monumentalizzate e fortificate. In fine la corte di Urbino era diventata una delle più prestigiose d'Europa con artisti di fama assoluta che si avvicendavano (Raffaello, Piero della Francesca, Tiziano) proprio grazie all'attività di mecenatismo condotta dai Della Rovere.
[modifica] Il matrimonio infelice
È in questo clima di timore per le sorti del ducato che i consiglieri e la popolazione tutta invitano il riluttante duca a nuove nozze. Infine viene scelta Livia della Rovere, cugina del Duca, e le nozze si celebrano, senza alcuno sfarzo, a Casteldurante (odierna Urbania) il 26 aprile del 1599. Notevole la differenza di età tra gli sposi: neanche 14 anni lei a fronte dei 50 di lui. Le condizioni in cui si erano sviluppate le nozze, oltre alla notevole differenza di età, rendono il matrimonio tutt'altro che felice. Innanzitutto il duca, di severe abitudini, entra in contrasto con il marchese Ippolito, padre di Livia, che viene costretto ad allontanarsi dalla corte. Questo dissidio personale non si ricomporrà mai più nonostante l'interessamento della stessa Livia.
[modifica] L'erede
La nascita del tanto atteso erede Federico Ubaldo della Rovere il 16 maggio 1605 sembra poter propiziare una felice svolta nella relazione coniugale. Con la nascita del tanto atteso erede il ducato e la famiglia Della Rovere hanno nuovamente una prospettiva felice, la popolazione accoglie con gioia l'evento e festeggiamenti vengono indetti da tutti i paesi del Ducato. Purtroppo per Livia si tratta di una breve illusione, infatti il duca le sottrae la cura del figlio, che diviene facile obbiettivo dell'adulazione dei cortigiani. La duchessa viene allontanata e "confinata" a Casteldurante.
Il matrimonio politico in giovane età di Federico Ubaldo con Claudia de' Medici, nel 1621, segna l'inizio del legame del ducato di Urbino con la dinastia dei Medici. L'arrivo della nuora e l'anno successivo di una nipotina, Vittoria della Rovere, è motivo di grande gioia per la duchessa che si riavvicina alla coppia alternandosi tra Pesaro e Urbino. Ma la nuova felice situazione familiare dure ben poco, infatti il duca, messo in sospetto dai suoi consiglieri sul comportamento di Livia, le ordina di tornare presso di lui allontanandola dal figlio.
[modifica] Verso la fine del Ducato
Poco dopo, il 29 giugno 1623 l'improvvisa morte di Federico Ubaldo cambia il destino di Livia e del Ducato intero, che si ritrova nuovamente senza una diretta discendenza maschile, quindi con la prospettiva di estinguersi alla morte del duca Francesco Maria II della Rovere. Il lutto provocherà anche il rientro alla corte medicea della nuora Claudia e della nipotina Vittoria, lasciando Livia ormai sola con l'anziano coniuge.
[modifica] La morte del duca
Pochi anni dopo, nel 1631, il duca muore all'età di 82 anni, lasciando la giovane (46enne) duchessa completamente da sola. Il destino del ducato è ormai segnato e il papa Urbano VIII costringe la duchessa ad accettare come magro riconoscimento il governo di Rocca Contrada (odierna Arcevia) e Corinaldo, a cui si aggiungono in seguito Gradara e San Lorenzo in Campo, antico dominio di suo padre. Inoltre è allontanata dal fratello Giulio della Rovere che morirà nel 1636 e le viene impedito di raggiungere la nipotina a Firenze, nonostante i buoni rapporti con la corte medicea e i ripetuti inviti della stessa. L'unica eccezione in occasione delle nozze della nipote Vittoria con il granduca Ferdinando II de' Medici nel 1637.
[modifica] Gli ultimi anni
Ormai completamente isolata da tutti i suoi affetti Livia si ritira nel feudo paterno di Castelleone (odierno Castelleone di Suasa) nel Palazzo della Rovere costruito dal padre stesso. Qui trascorre gli ultimi della sua infelice vita e muore il 6 luglio 1641. L'atto di morte è ancor oggi conservato nell'archivio parrocchiale di Castelleone di Suasa.
| « A dì 6 Julio 1641. La ser(enissi)ma Livia Duchessa d'Urbino morì di età di anni 60 incirca et hebbe tutti li SS.mi sacramenti dal sig. D. Carlo Rivi pievano et il corpo fu portato a Pesaro nella chiesa delle moniche del Corpus Domini » | |
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(Libro di morti ab anno 1635 usque 1673 dell'Archivio parrocchiale di Castelleone di Suasa)
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Depositaria di un enorme quantità di opere artistiche e ricchezze che si erano accumulate negli anni d'oro del ducato, lascia erede del suo enorme patrimonio la nipote Vittoria della Rovere. In seguito a questo evento gran parte del patrimonio artistico e librario verranno poi asportati da Urbino per essere trasferiti a Firenze dalla famiglia De Medici o a Roma dal potere papale a rimpinguare il patrimonio degli Uffizi e della Biblioteca Apostolica Vaticana.
[modifica] Bibliografia
- I Della Rovere. Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano. Catalogo della mostra (Senigallia, Urbino, Pesaro, Urbania, 4 aprile - 3 ottobre 2004) - Curato da P. Dal Poggetto - Electa Mondadori ISBN 88-370-2908-X
- Tra misa e metauro. Allegrezze e preoccupazioni per Federico Ubaldo della Rovere - Renzo Fiorani - Edito da Archeoclub d'Italia Sede di Castelleone di Suasa
- Alberto Polverari (a cura di), Castelleone di Suasa, Vol. 1° "Vicende storiche", Vol. 2° "Vita castellana" (Lanfranco Berti - Renzo Fiorani - Umberto Gasparini - Elvio Grossi - Raoul Mancinelli - Alberto Polverari - Silvana Vagnini Cocci), Ed. Tecnostampa, Ostra Vetere, 1984/1989
