La ragazza di via Condotti
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La ragazza di via Condotti | |
Titolo originale: | La Chica de Via Condotti |
Paese: | Spagna/Francia/Italia |
Anno: | 1974 |
Durata: | 85' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Genere: | thriller |
Regia: | Germán Lorente |
Soggetto: | Adriano Asti, Miguel De Echarri, Germán Lorente |
Sceneggiatura: | Adriano Asti, Miguel De Echarri, Germán Lorente |
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Fotografia: | Mario Capriotti |
Montaggio: | Giancarlo Cappelli |
Musiche: | Enrico Simonetti |
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
La ragazza di via Condotti (titoli alternativi: Meurtres à Rome, Le crime de la via Condotti, Un flic obstiné, Special Killers) è un film diretto da Germán Lorente.
[modifica] Trama
Il giovane detective Sandro Mattei (Frederick Stafford), nel rientrare a casa, scopre un giorno il cadavere della moglie (Patty Shepard) oltre che psicopatica e ninfomane dedita all'alcool. Prima dell'arrivo della polizia, effettuando ricerche sul luogo del delitto, si accorge di una foto che ritrae un uomo a cavallo di una potente moto di grossa cilindrata e, sullo sfondo, un'indistinta e sfocata figura femminile. Appropriatosi del prezioso reperto, il neo-vedovo si getta a capofitto nelle indagini private aiutato dalla fedele Tiffany (Claude Jade), giovane fotoreporter americana a Roma per lavoro, che riconosce prontamente nella misteriosa signora della foto la proprietaria di un'elegante boutique di Via Condotti, una certa Laura Damiani (Femi Benussi), da tempo legata sentimentalmente all'avvocato Giorgio Russo (Alberto de Mendoza), altro noto esponente dell'alta borghesia capitolina, nonché stimatissimo e affermato professionista. A Russo, il vedovo Mattei affida la parte legale del caso mentre per conto suo, tra una sosta e l'altra nelle braccia della collaboratrice Tiffany e poi della stessa Laura, e scampando a sanguinosi agguati, si adopera a dipanare la matassa sempre più imbrogliata...
[modifica] Critica
All'epoca il film venne universalmente stroncato e bollato come "melenso" e "insipido" nonostante le ottime prestazioni di Frederick Stafford (che con Claude Jade ripeteva il binomio hitchcockiano di Topaz) e di Michel Constantin (per noi indimenticabile Colautti Gino de Il Bestione), e le grazie della Femi Benussi generosamente esibite. (Mondo Culto)
[modifica] Colonna sonora
Nella colonna sonora compare la canzone Una ragazza come tante, interpretata da Augusto Daolio, cantante dei Nomadi
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