La mia Africa (film)
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| Titolo originale: | Out of Africa |
| Paese: | Stati Uniti d'America |
| Anno: | 1985 |
| Durata: | 150' |
| Colore: | colore |
| Audio: | sonoro |
| Rapporto: | 1,85:1 |
| Genere: | biografico, drammatico, romantico |
| Regia: | Sydney Pollack |
| Sceneggiatura: | Kurt Luedtke |
| Produttore: | Sydney Pollack |
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| Fotografia: | David Watkin |
| Montaggio: | Pembroke J. Herring, Sheldon Kahn, Fredric Steinkamp, William Steinkamp |
| Musiche: | John Barry, Henry Carey |
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| Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film | |
La mia Africa è un film diretto dal regista Sydney Pollack, e ispirato al romanzo autobiografico di Karen Blixen La mia Africa. Meryl Streep interpreta la Blixen e Robert Redford Denys Finch-Hatton, un cacciatore con cui la Blixen vive una storia d'amore. La trama del film presenta diverse discrepanze con quella del romanzo..
[modifica] Trama
La storia del film si ispira, con alcune varianti, a quella veramente vissuta dalla protagonista, la futura scrittrice Karen Blixen.
La giovane Karen, divorziata dal primo marito, parte per il Kenia per raggiungere Bror Blixen, sposarsi e mettere insieme una latteria. Durante il viaggio conosce Denys Finch Hutton, un cacciatore che vive a stretto contatto con la natura e gli indigeni. Arrivata alla fattoria scopre con delusione che il marito ha invece messo una piantagione di caffè, pianta inadatta alle altitudini dell'altopiano N'gon.
Tuttavia col passare dei giorni si affeziona sempre di più alla sua fattoria, ai domestici (primo fra tutti Kamante) e ai Kikuio che coltivano la piantagione.
Mentre è a caccia, incontra una leonessa. Viene così salvata da Denis che era venuto a farle visita insieme ad un amico.
Scoppia la Prima Guerra Mondiale. Bror parte con gli altri coloni verso il confine. Un giorno manda alla moglie una richiesta di aiuto: deve portare provviste e medicinali al loro accampamento. Inizia così un lungo viaggio insieme a Kamante e ad alcuni kikuyo attraverso il deserto. Lì si accorge di amare davvero il marito.
Tornata a casa, Karen però si scopre malata di sifilide, grave malattia contratta dal marito donnaiolo. Torna in Europa per curarsi rimanendo però sterile.
Dopo un paio d'anni ritorna in Kenia e, all'ennesima scappatella di Bror, decide di cacciare via di casa il marito. Denys intanto la invita ad un safari per mostrarle la natura selvaggia. I due si innamorano ma lui è uno spirito libero e viaggia di continuo pur rimanendole fedele. Il continuo via vai alla lunga stanca e logora Karen che vorrebbe sposarsi. Al rifiuto di Denys che le dice "Sono tante le cose che possiedi: i miei Kikuio, le mie porcellane. In verità noi Karen non possediamo niente, siamo solo di passaggi". karen risponde "Io ho capito una cosa che tu non sai: a tutto c'è un prezzo e io voglio essere uno di quello". E si lasciano.
Poco tempo dopo la fabbrica di caffè di Karen va in fumo e lei è costretta a dover ripartire per la Danimarca ma non ha soldi. Vuole inoltre assicurarare un posto ai Kikuio e si rivolge al nuovo ambasciatore della colonia mettendosi in ginocchio. Quel gesto richiama l'attenzione di tutti ma la moglie le promette il suo aiuto. In quell'occasione rivede Denys che era venuto a cercarla non appena aveva saputo della fabbrica.
Karen allestisce a casa sua un'asta per vendere i suoi mobili e pagarsi così il viaggio di ritorno. Denys viene a trovarla con il suo aereo e la porta a fare un giro panoramico. Le confessa che aveva ragione lei su tutto. Lasciandola, circondata da quelle stanze ormai vuote, Denys le dice che l'accompagnerà con il suo aereo a Mombasa dove il treno la riporterà in Europa.
Quel giorno invece arriva Bror che le comunica che Denys è morto cadendo col suo aereo. I suoi resti, per volere di Karen, vengono sepolti su una collina che domina l'altopiano.
Karen prende il treno e saluta Kamante.
Qualche tempo dopo riceve una lettera in cui alcuni amici le dicono che la tomba di Finch Hutton è divenuto un luogo di ritrovo per una coppia di leoni.
Karen non tornerà mai più in Africa.
[modifica] Curiosità
I proventi della prima serata di programmazione del film furono devolute a due organizzazioni non governative, AMREF e African Wildlife Foundation, operanti in Africa rispettivamente nel settore della sanità e della difesa dell'ambiente.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su La mia Africa dell'Internet Movie Database
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