Io sono
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Io Sono (in greco ego eimi, in latino ego sum), è una espressione biblica che si riferisce a Dio, tanto nell'Antico Testamento quanto nel Nuovo Testamento.
[modifica] Nell'Antico Testamento
La rivelazione Io Sono si trova in primo luogo nel libro dell'Esodo (Es 3,14-15): “Dio disse a Mosè: <<Io sono Colui che sono!>>. Poi disse <<Dirai agli israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi>.”.
Inoltre si rilevano illuminanti alcuni versetti del Deutero-Isaia: Is 43,10; Is 43,25; Is 45,18; Is 51,12; Is 52,6 (tutti dipendenti da Es 3,14).
[modifica] Nel Nuovo Testamento
Questo appellativo viene utilizzato da Gesù per designare se stesso; è citato 4 volte e solo nel Vangelo secondo Giovanni:
- Gv 8,24 “ … se infatti non crederete che Io Sono, morirete nei vostri peccati”
- Gv 8,28 “Disse allora Gesù: <<Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e …”
- Gv 8, 58 “Rispose loro Gesù: <<In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono>>”
- Gv 13,19 “Ve lo dico fin d’ora prima che accada, perché quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono”
La tradizione affianca a questa autorivelazione assoluta sette autorilevazioni nominali (fornite del predicato nominale) presenti qua e là in tutto il Nuovo Testamento:
- “Io sono il pane della vita”
- “Io sono la luce del mondo”
- “Io sono la porta (del gregge)”
- “Io sono il buon pastore”
- “Io sono la risurrezione e la vita”
- “Io sono la via, la verità e la vita”
- “Io sono la vera vite“
Nell’Apocalisse troviamo anche “Io sono l’alfa e l’omega” (Ap 1,8) e “Io sono il primo e l’ultimo” (Ap 1,17) e “[Io sono] il Vivente” (Ap 1,18).
[modifica] Nella cristologia
E’ di fondamentale importanza poiché pone Gesù allo stesso piano di Dio, del quale è Figlio. Esso è stato utilizzato nel primo Concilio di Nicea (325) come uno degli vari argomenti a sostegno della consustanzialità di Gesù con Dio nella condanna all’eresia ariana. Tecnicamente gli esperti lo classificano come autorivelazione assoluta in quanto privo di predicati.