Imera Meridionale
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Imera Meridionale o Salso | |
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[[Immagine: |300px|Panorama di Imera Meridionale]] | |
Lunghezza: | 144 km |
Portata media: | 5,1 m³/s |
Bacino idrografico: | 2.122 km² |
Altitudine della sorgente: | 1.660 m s.l.m. |
Nasce: | Pizzo Caterineci - Madonie |
Sfocia: | Mar Mediterraneo a Licata |
Stati/regioni attraversati: | province di Palermo, Enna, Caltanissetta e Agrigento |
L’Imera Meridionale - Salso è un importante fiume della Sicilia centrale e sud-occidentale. Con uno sviluppo totale di 144 km è il principale corso d'acqua della Sicilia per lunghezza, ma il secondo per ampiezza di bacino idrografico (2.122 km2) dopo il Simeto.
Indice |
[modifica] Corso del fiume
Due sono i considetti rami sorgentizi del fiume in questione, entrambi provenienti dalla catena della Madonie e precisamente dal Pizzo Catarineci (1.660 m.) in Provincia di Palermo: l'Imera Meridionale, il ramo destro che lambisce gli abitati di Petralia Sottana e Resuttano costeggiando anche un tratto dell'autostrada A19, e il Salso, ramo sinistro che lambisce invece l'abitato di Petralia Soprana, arrichendosi poi più a valle dell'apporto del fiume Gangi. Entrambi i corsi d'acqua si uniscono presso la località Ponte Cinque Archi, presso la zona di confine tra le province di Palermo, Caltanissetta e Enna andando così a formare l'Imera Meridionale - Salso propriamente detto. Dalla confluenza il fiume prosegue dunque verso sud costeggiato per qualche km dall'Autostrada A19, giungendo sino nei pressi di Caltanissetta dove funge per parecchi km da confine tra le province di Enna e Caltanissetta, ricevendo svariati affluenti tra i quali il torrente Torcicoda e da sinistra il fiume Morello. Dopo la confluenza da sinistra del torrente Braemi il fiume entra in Provincia di Caltanissetta prendendo a scorrere sinuoso, giungendo poi presso la loc. Trabia Miniere dove riceve da destra il torrente Gibbesi. Da qui funge nuovamente da confine questa volta però tra le province di Caltanissetta e Agrigento scorrendo a cavallo tra i territori dei comuni di Ravanusa e Riesi. In breve in fiume entra definitivamente in Provincia di Agrigento ricevendo da destra il torrente Mendola e scorrendo con ampi meandri (nei quali le sue acque stagnando creano le condizioni abitative per molte specie animali) per poi giungere lento e ampio a Licata dove sfocia nel Mar Mediterraneo.
[modifica] Regime
Il regime dell'Imera Meridionale è caratterizzato, nonostante l'ampio bacino di raccolta, da modestissime portate medie annue (appena 5,1 mc/sec.) che diventano poi quasi nulle nella stagione secca. Al contrario, in caso di forti precipitazioni (che si verificano soprattutto in autunno) il fiume è soggetto a imponenti piene improvvise (tempi di corrivazione del bacino pari a 24 h), che possono anche causare pesanti danni ai terreni adiacenti al corso del fiume; infatti la forma, l'estensione e il regime pluviometrico del suo bacino nonché le particolari condizioni geomorfologiche che si rilevano nella parte valliva dello stesso, concorrono a determinare frequenti inondazioni con piene significative superiori anche a 1.500 mc/sec e tempi di ritorno di appena 10 anni, concentrate soprattutto nella Piana di Licata in prossimità della foce.
[modifica] Fauna e flora
La zona della foce ha una vegetazione caratterizzata da canneti di Phragmites australis in associazione con salicornia (Salicornia glauca), atriplice (Atriplex latifolia) e varie specie di Cyperaceae, tra cui il raro scirpo marittimo (Bolboschoenus marittimus).
L'area ha una grande valenza ornitologica: nelle stagioni intermedie (primavera e autunno) si possono osservare l'airone cenerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta), il cavaliere d'italia (Himantopus himantopus), il chiurlo maggiore (Numenius arquata) e l'avocetta (Recurvirostra avosetta). Sporadica la presenza del cigno reale, della cicogna nera, dei fenicotteri e dell'airone bianco maggiore (Egretta alba). Stanziali tutto l’anno sono limicole, gallinelle, folaghe e gabbiani.
Nel giugno 2001 è stata firmata una convenzione con il Comune di Licata per un osservatorio avi-faunistico sulla foce e nel maggio 2002 si è inaugurato l’Osservatorio, gestito da volontari e curato dal WWF.
La denominazione Salso è riferibile all'elevata salinità dell'acqua nel tratto meridionale del fiume (da Enna fino alla foce), originata dalla composizione delle rocce delle aree che il fiume attraversa nel suo percorso. Nelle province di Enna e Caltanissetta, attraversate dal fiume, si trovano infatti le grandi miniere, oggi abbandonate, da cui si estraevano un tempo minerali di zolfo, i sali potassici ed il salgemma.
[modifica] Omonimie
Con il nome di Salso viene anche indicato un altro fiume della Sicilia orientale affluente di destra del Simeto (principale corso d'acqua dell'isola che sfocia in mare in prossimità di Catania).
[modifica] Collegamenti esterni
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