Goats Head Soup
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Goats Head Soup | ||
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Artista | Rolling Stones | |
Tipo album | Studio | |
Pubblicazione | 31 agosto 1973 (US) 12 settembre 1973 (UK) |
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Durata | 00 min 00sec | |
Dischi | 1 | |
Tracce | 10 | |
Genere | Rock | |
Etichetta | R.S.Records | |
Produttore | Jimmy Miller | |
Premi | ||
Dischi di platino | 3 |
Rolling Stones - cronologia | ||
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Album precedente Exile on Main Street (1972) |
Album successivo It's Only Rock'n'Roll (1974) |
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Goats Head Soup è un album dei Rolling Stones, prodotto da Jimmy Miller, pubblicato in Inghilterra il 31 agosto e in USA il 12 settembre del 1973 per l'etichetta Rolling Stones Records.
Da molti conosciuto come “il disco di Angie", rappresenta l’approccio più morbido con la musica americana del periodo. L’album si basa infatti per lo più su ballate dai toni caldi pagando così la pesante, seppur parziale, mancanza di Keith Richards, la cui presenza avrebbe saputo dare maggior vigore al lavoro. La sua assenza, dovuta agli eccessi con l’eroina, ha lasciato grande spazio a Mick Taylor, chitarrista abilissimo soprattutto negli assoli, ma il cui stile ha dato ai brani toni piuttosto soft, deviando parecchio dal tipico repertorio rock-blues dei Rolling Stones.
L'album è stato registrato in Giamaica, presso i Dynamic Sound Studios di Kingston. La fotografia di copertina è opera di David Bailey (Keith Richards non si presentò alle session fotografiche).
La zuppa di testa di caprone (Goat's Head Soup, appunto) è una specialità giamaicana.
Tra i musicisti, oltre agli stessi Stones, figurano Nicky Hopkins, Ian Stewart e Billy Preston al pianoforte, Bobby Keys al sax tenore e baritono, Jim Horn al flauto e sax alto, Chuck Finley alla tromba e Pascal, Rebop e Jimmy Miller alle percussioni. Nel 1994 Goat's Head Soup é stato rimasterizzato e ripubblicato dalla Virgin Records.
[modifica] Formazione
- Mick Jagger - voce, chitarra, armonica e pianoforte
- Keith Richards - chitarra, voce, pianoforte e basso
- Mick Taylor - chitarra, basso, voce
- Charlie Watts - batteria
- Bill Wyman - basso e voce
[modifica] Tracce
1. Dancing With Mr D. – un riff lento e molto tenebroso di Keith Richards alla chitarra elettrica apre il pezzo che si fa via via sempre più indemoniato con Mick Jagger che tra un verso gutturale e sensuale e l’altro si lancia in un ballo sfrenato col Diavolo. La ritmica è precisa e i brevi assoli di chitarra elettrica di Mick Taylor e del piano di Nicky Hopkins sbucano dal perpetuo ritornello ripetuto da un coro spossato.
2. 100 Years Ago – prima e non ultima ballata dell’album, non vede la partecipazione alle registrazioni strumentali di Keith Richards che si presta solo come seconda voce. Il testo si riferisce probabilmente all’intensa storia d’amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull conclusasi qualche anno prima.
3. Coming Down Again – ballata sensuale costruita sul delicato piano di Nicky Hopkins e su chitarre languide, è cantata da Keith Richards che, supportato dalle voci di Mick Jagger e Mick Taylor non lascia trasparire alcuna incertezza. Il brano è avvalorato da un azzeccatissimo assolo di Bobby Keys al sassofono. Il testo scritto da Keith Richards parla della sua fuga d’amore nel ’67 con Anita Pallenberg, l’allora ragazza di Brian Jones.
4. Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker) – con questo brano i Rolling Stones tornano al loro tipico rock blueseggiante. La voce sensuale di Mick Jagger si impone con energia sulla ritmica, impeccabile come sempre, e sulle chitarre elettriche che tessono il riff. Peccato non sia a suonarne almeno una Keith Richards dando maggiore convinzione al brano. Una delle poche canzoni politiche del gruppo, essa muove un’accusa verso la polizia di New York colpevole dell’assassinio di un bambino di dieci anni colpevole soltanto di essere stato confuso dall’agente che gli ha sparato ad un uomo che aveva derubato un tassista.
5. Angie – pezzo forte dell’album, è una ballata tragico-romantica dedicata alla compagna di Keith Richards Anita Pallenberg. Il testo commovente è avvalorato dall’interpretazione vocale toccante di Mick Jagger che si fa trasportare da malinconiche chitarre acustiche e dal piano di Nicky Hopkins, nonché da una sezione d’archi che dà un’ennesima sfumatura al brano.
6. Silver Train – Keith Richards e Mick Jagger alle chitarre elettriche a dettare il ritmo ed un impeccabile Mick Taylor negli assoli slide elettrici in un brano che viaggia tra country-rock e woogie-boogie grazie al piano di Jan Stewart. Il testo si riferisce a Johnny Winter col soprannome di ‘silver train’.
7. Hide Your Love – Questa volta è Mick Jagger che detta l’incedere del pezzo seduto al piano e suonando uno spento woogie arricchito da uno splendido assolo di Mick Taylor alla chitarra elettrica. Nella registrazione è del tutto assente Keith Richards che lascia anche il ruolo di seconda voce cedendolo a Bill Wyman, grande come sempre al basso affiancato nella sezione ritmica da Charlie Watts alla batteria.
8. Winter – ballata elettrica in cui nuovamente non compare Keith Richards. La chitarra elettrica ritmica passa quindi a Mick Jagger che non se la cava male, ma il meglio del pezzo esce dalle sue corde vocali e da quelle della chitarra elettrica di Mick Taylor che tesse lunghi assoli. La caratteristica meno convincente del brano è soltanto il testo.
9. Can You Hear the Music? – una musica idilliaca con tanto di flauti e percussioni varie apre il brano che presto chitarre elettriche convulse e piano indirizzano verso la ballata dai toni delicati. È il pezzo meno rilevante dell’album.
10. Star Star – ritorno di Keith Richards e non a caso di una chitarra ritmica degna di un gran pezzo rock ‘n’ roll in cui i Rolling Stones fanno il verso a Chuck Berry. La ritmica è essenziale, la chitarra elettrica di Keith Richards detta il ritmo, Mick Taylor tesse brevi assoli e lascia poi spazio ad un altro splendido di Keith Richards, la voce di Mick Jagger è sguaiata e sensuale ed è accompagnata da quella dell’altro Glimmer Twins: apoteosi del rock ‘n’ roll. A causa dei riferimenti sessuali (vedi il termine ‘pussy’, fica) e dei versi irriverenti nei confronti di John Wayne il brano fu sottoposto a censura.
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