Genetta
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 Genetta tigrina |
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Il genere Genetta comprende 14 specie all'interno della famiglia dei Viverridi.
Indice |
[modifica] Descrizione
Sono carnivori di media taglia col corpo allungato e le zampe corte. Hanno una serie di macchie o strisce, marrone chiaro o grigio, che sono più fitte sul dorso. La coda è arrotolata e lunga quasi come tutto il corpo. Hanno il muso lungo e appuntito con delle lunghe vibrisse, le orecchie sono grandi, la vista è binoculare, posseggono infine artigli retrattili e cinque dita nella mano e nel piede.
[modifica] Abitudini
Per le loro abitudini notturne e il mantello mimetico, scuro, le genette sono state studiate più in laboratorio che in natura. Le genette sono adatte alla vita sugli alberi, ma spesso catturano le loro prede a terra. Combinano la velocità con il fare furtivo, si avvicinano alla preda con una serie di balzi, separati da intervalli di immobilità assoluta. Il colore la aiuta a non farsi individuare, soprattutto nelle notti di luna piena. Eccetto la genetta di Johnston, che è insettivora, tutte le genette sono carnivore; insetti e frutta sono un'aggiunta regolare alla loro dieta. In Africa i piccoli mammiferi come i roditori costituiscono la maggior parte della dieta di una genetta comune, mentre in Spagna le lucertole costituiscono un cibo importante. L'analisi delle feci della genetta, in Spagna, mostra che i passeri costituiscono più di metà della dieta in primavera e in estate, la frutta è importante in inverno e in autunno, i roditori in tutto l'arco dell'anno, mentre gli insetti vengono catturati dalla primavera all'autunno, anche se costituiscono una parte minima della dieta. Alcune genette catturano le rane lungo le pozze d'acqua. Una genetta panterina è stata osservata catturare regolarmente i pipistrelli non appena escono dal loro nido, mentre le genette delle foreste dell'Africa occidentale si nutrono del nettare di Maranthes polyandra: i pipistrelli impollinano i fiori di questa pianta per cui si può pensare che originariamente la specie fosse attratta dai pipistrelli e solo in seguito dal polline.
In Spagna l'attività delle genette comuni inizia al tramonto, o poco prima, e termina poco dopo l'alba. sono inattive per parte della notte, mentre al mattino sono quasi sempre in attività; di giorno si spostano solo da un posto all'altro. Nel Serengeti la genetta comune, a differenza degli altri piccoli Carnivori della pianura, è inattiva all'alba e all'imbrunire e raggiunge la massima attività verso mezzanotte. Questo schema di attività riduce la competizione tra predatori con dieta simile.
Le genette sono in grado di riprodursi tutto l'anno, ma in alcune zone ci sono dei picchi stagionali, per esempio aprile e settembre per la genetta comune europea. Dopo una gestazione di circa 70 giorni, nascono 2-4 piccoli, in un nido rivestito di vegetazione; sono ciechi e lunghi 13,5 cm; aprono gli occhi dopo 8 giorni e si avventurano subito fuori dal nido. Lo svezzamento avviene dopo 6 mesi, anche se si nutrono di cibo solido anche prima. Pare che le genette diventino indipendenti a un anno e che siano sessualmente mature dopo i due anni. I segnali olfattivi, lasciati per mezzo dell'urina, delle feci e del secreto delle ghiandole perineali, giocano un ruolo importante nella vita sociale delle genette: permettono la determinazione dell'identità, della familiarità, del sesso, dello stato riproduttivo di altri membri della specie. I maschi e un piccolo numero di femmine mostrano una variazione nella frequenza dei segnali olfattivi, con un incremento nella stagione precedente le nascite. Per la maggior parte del tempo le genette vivono una vita solitaria.
[modifica] Diffusione e habitat
Studi recenti sulle genette selvatiche del Parco di Serengeti, in Tanzania, suggeriscono che i loro effetti sull'ecosistema possono essere notevoli. In Africa, Arabia, Europa nordorientale e sudoccidentale, esistono 14 specie di questi carnivori. In Africa vivono in tutti gli habitat, tranne che nel deserto, ma preferiscono le aree con una fitta vegetazione.
Forse la genetta comune è stata importata in Europa nel Medioevo dai Mori, ma potrebbe essere una popolazione rimasta in Europa dopo l'apertura dello Stretto di Gibilterra. La presenza delle specie di piccola taglia a nord, fa pensare che la distribuzione della genetta comune sia del tutto naturale. Ma le genette delle Baleari sono state sicuramente introdotte dall'uomo. La sottospecie di Ibiza (Genetta genetta isabellae) è più piccola delle altre forme europee e assomiglia alla sottospecie di genetta (Genetta genetta senegalensis) trovata in Senegal.
In Africa, la densità di popolazione è di 1-2 esemplari per km², con territori di 0,25 km². Le femmine sembrano essere più territoriali dei maschi, che vanno più lontano. In Spagna la densità è più bassa. Due maschi di genetta comune sono stati seguiti via radio su di un territorio di 5 km² e si è constatato che si muovevano a una velocità superiore ai 3 km/h.
Le genette sono state largamente addomesticate. In Europa erano tenute come cacciatori di topi, finché, nel Medioevo, non furono sostituite dal gatto moderno; il gatto sferra il suo morso mortale alla nuca della preda, mentre la genetta solleva la preda con le quattro zampe e la mangia ancora viva. In alcune zone dell'Africa le genette sono ritenute una rovina poiché attaccano il pollame.
[modifica] Classificazione
Le specie all'interno del genere sono 14, tutte molto simili tra loro:
- Genetta abyssinica (genetta abissina)
- Genetta angolensis (genetta angolana)
- Genetta bourloni
- Genetta cristata (genetta crestata)
- Genetta genetta (genetta comune)
- Genetta johnstoni (genetta di Johnston)
- Genetta maculata (genetta panterina)
- Genetta pardina
- Genetta piscivora
- Genetta poensis
- Genetta servalina (genetta servalina)
- Genetta thierryi (genetta di Thierry)
- Genetta tigrina (grande genetta macchiata)
- Genetta victoriae (genetta gigante)
[modifica] Alri progetti
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