Franco Anselmi (partigiano)
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Franco Anselmi detto "Marco" (Milano, 21 settembre 1915 – Casteggio, 26 aprile 1945) è stato un partigiano italiano.
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[modifica] Biografia
Inizalmente aderente al fascismo, dopo la licenza liceale nel 1935 partì volontario per la Guerra d'Etiopia e poi andò a combattere nella Guerra Civile Spagnola nel 1937. All'armistizio prestava servizio come tenente pilota all'aeroporto di Cameri in provincia di Novara. Si rifugió quindi in montagna a Dernice in provincia di Alessandria dove viveva la sorella col fratello minore Tito e aderì al Partito Comunista Italiano. A Dernice guidava un gruppo di disertori, che nel gennaio 1944 erano armati dall'ex sindaco di Tortona e presidente del CLN tortonese Mario Silla.
Nel giugno 1944 organizzava l'assalto alla polveriera di Carezzano e il 1° luglio con 35 uomini si trasferì in val Trebbia dove insieme a Aldo Gastaldi disarmava la Banda dello Slavo. In agosto, mandato con un centinaio di uomini da Anton Ukmar, comandante delle Brigate Garibaldi di Genova entrava a far parte della Terza Brigata Garibaldi comandata da Aldo Gastaldi costituendo il Battaglione Casalini di cui fu comandante.
Partecipò alla Battaglia di Pertuso nell'agosto 1944 e da settembre diventò vice comandante della Brigata Garibaldi 58a Oreste comandata da Aurelio Ferrando. Il 26 ottobre 1944 divenne comandante della nuova Brigata Garibaldi Arzani che era tra la val Curone e la val Grue. Il 15 ottobre 1944 sciolse la brigata dato che era attaccata sia dal nord che da sud.
Il 30 gennaio 1945 venne arrestato dalle SS a Milano dove si era recato per assistere ai funerali del padre. Dopo una trattativa con la Feldpolizei di Novi Ligure guidata da Giuseppe Balduzzi, comandante della polizia partigiana della Brigata Oreste veniva liberato e reintegrato nei ranghi partigiani con la qualifica di capo di stato maggiore della Divisione Garibaldi Gramsci comandata da Luchino Dal Verme.
Marco divenne comandante della divisione Gramsci all'indomani della liberazione il 25 aprile 1945 e con la sua divisione si offrì di attaccare il presidio tedesco di Casteggio, in provincia di Pavia ma veniva ucciso da una scarica di mitra di un maresciallo tedesco.
Il 17 aprile 1983 venne inaugurato a San Sebastiano Curone dal presidente della repubblica Sandro Pertini un monumento e poco dopo le fu dedicata una scuola sempre a San Sebastiano Curone. Inoltre gli è stata dedicata una via e una lapide a Casteggio e una lapide al Palazzo della Ragione a Milano e una a Dernice.
[modifica] Onorificenze
[modifica] Fonte
Rocchetta, Val Borbera e Val Curone nella Guerra, Giambattista Lazagna, Edizioni Colibrì,
[modifica] Collegamenti esterni
La lapide inaugurata dal presidente Pertini nel 1983 a Dernice in provincia di Alessandria
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