Ferruccio De Bortoli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ferruccio De Bortoli (Milano, 20 maggio 1953) è un giornalista italiano. Attualmente è direttore del Sole 24 Ore.
[modifica] La formazione e i primi anni al Corriere della sera
Di origini bellunesi, esordisce nella professione giornalistica nel 1973, come praticante, al Corriere dei ragazzi. Lavora successivamente per il Corriere di Informazione, Corriere della sera, L'Europeo Nel frattempo si laurea in Giurisprudenza alla Statale di Milano.
Nel 1987 torna al Corriere della sera come caporedattore dell'economia. Nel 1993 Paolo Mieli lo promuove vicedirettore e nel 1997 assume la guida del primo quotidiano italiano.
Firma il giornale per sei anni intensi, caratterizzati tra l'altro dalle morti di Indro Montanelli e Maria Grazia Cutuli. Durante la direzione gestisce le notizie relative agli attentati dell'11 settembre 2001, si reca a New York per chiedere ad Oriana Fallaci di tornare a scrivere articoli dopo undici anni di silenzio. Il 29 settembre 2001 esce sul Corriere l'articolo "La rabbia e l'orgoglio", a cui seguirà l'omonimo libro edito da Rizzoli.
[modifica] Le dimissioni
De Bortoli lascia il quotidiano di via Solferino per ragioni private il 29 maggio 2003. Secondo Marco Travaglio e Peter Gomez, che hanno descritto la vicenda delle dimissioni di de Bortoli nel libro "Regime", le reali motivazioni delle sue dimissioni andrebbero ricercate nel sempre più conflittuale rapporto che lo avrebbe contrapposto a Silvio Berlusconi e ad alcuni suoi collaboratori, quali Cesare Previti e Niccolò Ghedini, ed alla maggioranza di governo dell'epoca.
I primi screzi sarebbero risaliti all'autunno 2001, con l'approvazione della legge sulle rogatorie internazionali da parte del governo Berlusconi: il cronista giudiziario Paolo Biondani accusò dalle pagine del Corriere della Sera l'interesse di Forza Italia all'approvazione della legge, che avrebbe aiutato Cesare Previti nel processo SME. I rapporti tra via Solferino e la CdL peggiorarono dopo un lungo scambio epistolare tra De Bortoli e gli onorevoli Niccolò Ghedini e Previti. Altro punto di rottura fu la dura critica del direttore del Corsera ("onorevoli avvocaticchi") in un editoriale dal titolo "Sgradevoli sensazioni" dell'approvazione della legge Cirami, che gli costò una querela da parte dei deputati Gaetano Pecorella e Niccolò Ghedini, legali del premier.[citazione necessaria]
[modifica] Il Sole 24 Ore
Successivamente, assume l'incarico di amministratore delegato di Rcs Libri. Torna al giornalismo con la direzione del Sole 24 Ore, dove la sua nomina è fortemente voluta dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.
Durante la campagna elettorale 2006 è stato il moderatore del convegno biennale di Confindustria tenutosi a Vicenza ospitando i due aspiranti premier Romano Prodi e Silvio Berlusconi.