Ferrovia Noto-Pachino
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| Linea ferroviaria in Italia Noto-Pachino |
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|---|---|
| Inizio | Noto |
| Fine | Pachino |
| Inaugurazione | 1934 |
| Chiusura | 1986 |
| Attuale gestore | Ferrovie dello Stato |
| Lunghezza | 27,030 km |
| Regioni | Sicilia |
| Scartamento | normale |
| Elettrificazione | no |
| Diramazioni | a Noto con Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì |
 Ferrovie italiane |
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La linea ferroviaria Noto-Pachino è una linea a semplice binario, oggi dismessa, che collegava Noto e Siracusa all'estremo meridionale della Sicilia con la Stazione di Pachino.
Indice |
[modifica] Storia
Il tratto da Siracusa a Noto, lungo 30,7 km, venne attivato dalla Società per le Strade Ferrate della Sicilia il 5 aprile del 1886 ma per Noto fu approntata una stazione provvisoria nell'attesa che il 20 settembre 1887 si attivasse quella definitiva. Il 23 dicembre 1891 venne aperto all'esercizio anche il tronco di linea Noto-Modica. E due anni dopo, nel 1893, il 18 giugno, fu completata la tratta Siracusa-Licata.
L’attivazione della Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì che metteva l’area sud orientale della Sicilia in comunicazione con il Porto di Siracusa e per ferrovia con i più ricchi mercati del catanese e del nord Italia fece nascere presto il progetto una ferrovia che collegasse anche la zona più meridionale della Sicilia con le sue attività agricole, vinicole e pescherecce. Si riteneva infatti che il rapido mezzo di trasporto delle merci, avrebbe favorito la rinascita e lo sviluppo economico dell’area netina.
Nonostante i progetti risalissero ai primi anni del 1900, i lavori, tra lo stop della prima guerra mondiale e la crisi economica del 1929, ebbero termine soltanto alla fine del 1934.L'apertura all’esercizio avvenne il 28 aprile del 1935 in grande ritardo sulle aspettative e per di più in periodo di embargo economico per l’Italia fascista. La seconda guerra mondiale e lo sbarco alleato in Sicilia produsse seri danni agli impianti e la linea fu interrotta a partire dal 1943 per quasi un’anno.
Nell’autunno del 1951 un’alluvione danneggiò alcuni tratti della linea provocando una lunga interruzione che sarebbe stata presa a pretesto per la chiusura all’esercizio dato che si era in periodo di “taglio dei rami secchi”, ( una pratica che in quegli anni si stava estendendo) se le proteste popolari delle popolazioni che nell’area avevano poche alternative utili di trasporto non avesse fatto rientrare le decisioni. La linea proseguì il suo servizio pur con una scarsa e poco appetibile offerta di servizi viaggiatori, ma interessata da un discreto traffico merci, di prodotti dell'industria ittica a Marzamemi e soprattutto dei ricercati vini pachinesi, la cui richiesta era alta soprattutto da parte dell’industria vinicola francese. La concorrenza sempre più agguerrita del traffico su strada unita alla scarsa volontà dell’azienda ferroviaria di esperire perfino la manutenzione delle linee che abbassava sempre più la velocità commerciale dei treni provocò una drastica diminuzione dell’utenza e per abbassare i costi vennero soppresse alcune stazioni come Falconara Iblea e Noto Marina giungendo in seguito a lasciare in funzione solo Marzamemi e Pachino. La politica del risparmio a tutti i costi portava in quegli anni le FS alla chiusura delle stazioni o al loro impresenziamento e al conseguente abbandono del traffico merci in piccole partite o a carro. Privata di qualunque prospettiva di ammodernamento e sviluppo la linea agonizzava; il 1 gennaio 1986, per effetto del Decreto Signorile cessava ogni servizio viaggiatori e merci. La linea venne chiusa ma non smantellata; fino al 1997 rimaneva ancora inserita, per memoria, nel fascicolo orario di servizio delle FS. Negli ultimi anni anche a seguito della creazione dell’Oasi di Vendicari si levano sempre più voci a richiesta di una riapertura a scopo turistico della linea, dato che costeggia ed attraversa tutta l’oasi e spiagge e località ad alta valenza turistica.
[modifica] Caratteristiche
La linea ferroviaria è a semplice binario non elettrificato; la lunghezza complessiva è di 27,03 km. I servizi viaggiatori sono stati svolti sin dall'inizio con le automotrici.
L'andamento piano-altimetrico della linea è abbastanza regolare data l'orografia del territorio attraversato e la pendenza massima è solo del 14 per mille in un solo tratto. La linea venne armata con rotaie Vignole da 36 kg/m. Gli impianti di stazione vennero previsti sin dall'inizio completi di attrezzature per carico merci, sagome limite, piani caricatori e magazzini merci dato che ci si aspettava un buon traffico dalla linea. Erano provviste di segnalamento semaforico ad ala.
La linea è armata per quasi l’intera estesa ma in stato di abbandono, con la sede abbondantemente coperta dalla vegetazione spontanea. Generalmente in buono stato le opere d'arte, non molto frequenti. I fabbricati di stazione, salvo qualche eccezione, sono generalmente abbandonati e in cattivo stato.
[modifica] Sistemi di esercizio
Venne estesa anche alla suddetta linea la circolazione a Dirigenza unica con l'installazione di telefoni tipo Western a cassetta di legno e generatore a manovella collegati in parallelo alla linea telefonica del Dirigente Unico che aveva sede a Siracusa. Il personale dei treni, Capotreno e Macchinista cooperava con il DU per l'effettuazione delle operazioni relative alla circolazione dei treni.
[modifica] Mezzi di trazione utilizzati
La linea è stata aperta all'esercizio con l'uso della trazione a vapore per i treni merci e di automotrici per i servizi viaggiatori. Sono state utilizzate:
Dalla metà degli anni 70 il servizio merci ha avuto la sostituzione delle locomotive a vapore con le nuove locomotive diesel-elettriche:
E la sostituzione delle automotrici ormai obsolete con le nuove:
[modifica] Il percorso
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Noto | xxx m s.l.m. | |
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Diramazione per Siracusa | ||
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km.4,00 | Falconara Iblea | xxx m s.l.m. |
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km.6,10 | Noto Marina | xxx m s.l.m. |
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km.8,10 | Noto Bagni | xxx m s.l.m. |
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km.12,55 | Roveto - Bimmisca | xxx m s.l.m. |
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km.18,35 | San Lorenzo lo Vecchio | xxx m s.l.m. |
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km.23,95 | Marzamemi | xxx m s.l.m. |
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km.27,03 | Pachino | 64 m s.l.m. |
Partendo dalla Stazione di Noto raggiunge la prima stazione di Falconara Iblea; poi la linea punta decisamente verso il mare, in direzione di Calabernardo e dopo una curva raggiunge la stazione di Noto marina e poco dopo la fermata di Noto bagni in uso soltanto nel periodo estivo; prosegue poi verso il fiume Tellaro costeggiando l'importante area archeologica di Eloro. Scavalcato il fiume con un viadotto raggiunge la stazione di Roveto-Bimmisca nei pressi del Pantano Grande e prosegue costeggiando l'importante Oasi di Vendicari; raggiunge la fermata di San Lorenzo lo Vecchio e punta in direzione di Marzamemi, si avvicina all'importante Grotta di Calafarina terminando la sua corsa nella Stazione di Pachino con un percorso di poco più di 27 km, tuttavia estremamente interessanti dal punto di vista naturalistico, archeologico e turistico.
[modifica] Voci correlate
- ferrovie siciliane
- Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì
- Riserva naturale Oasi Faunistica di Vendicari
- Marzamemi
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Bibliografia
- Piero Muscolino. Le ferrovie della Sicilia sud-orientale . Cortona, Editore Calosci, 1979.
- Antonino Taverna. Appunti di viaggio. , 1976.
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Esaminare i vari tipi di treni, le locomotive e le vetture. |
