Epigramma
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'epigramma è una iscrizione poetica encomiastica o dedicatoria o più spesso funeraria. Più comunemente viene inteso come epigramma un componimento poetico di vario carattere che si contraddistingue per la sua brevità e icasticità.
Nella letteratura classica l'epigramma, dal greco ἐπί-γραφὼ (letteralmente : "scrivere su" "scrivere sopra"), è una iscrizione funeraria o commemorativa, in seguito, nell' età ellenistica e bizantina diventa un breve componimento poetico che tratta temi diversi, infine, nell' epoca imperiale, assume carattere satirico.
Il primo epigramma fu composto dal greco Simonide di Ceo nel VI sec. a.C.; era un'epitaffio (un'iscrizione funebre) in memoria ai caduti delle Termopili e di Maratona.
Tra i latini furono grandi epigrammisti Quinto Ennio, Gaio Lucilio con alcuni suoi frammenti, Catullo che usò i distici elegiaci ma soprattutto Marziale che usò un tono arguto, pungente e veloce utilizzando, come Catullo, il metro distico (l'endecasillabo falecio).
Gli antichi epigrammisti vennero imitati nel Quattrocento da Angelo Poliziano e dal Sannazzaro e nel Cinquecento dall'Alamanni che nei suoi Epigrammi riproduce il distico elegiaco con una coppia di endecasillabi a rima baciata o a rima zero.
In epoca contemporanea usa l'epigramma Pier Paolo Pasolini in Umiliato e offeso utilizzando un distico a rima baciata simile all'alessandrino e Fortini in "L'ospite ingrato" in Carlo Bo: "Carlo Bo./No" dove Carlo Bo è il titolo e il monosillabo no è la più breve poesia italiana concepita fino ad ora che sia inoltre una negazione su rima tronca, di carattere comico che s'addice perfettamente alla struttura e al genere epigrammatico.
- Portale Letteratura: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di letteratura