Efisio Cugia

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Efisio Cugia (Cagliari, 1818 – Roma, 12 febbraio 1872) è stato un generale e politico italiano.

Nato a Cagliari nel 1818 da famiglia di antica nobiltà, intraprese, per tradizione, la carriera delle armi. Terminati gli studi nell'Accademia, venne, primo per merito, nominato sottotenente nell'arma d'artiglieria.
Nel 1848 era capitano. Partecipò da valoroso alla prima campagna per l'unità d'Italia ed il 27 maggio, nella battaglia di Goito, dopo essere stato ferito, venne decorato della medaglia d'argento al valore militare.
Nell'infausta giornata di Novara si meritò un'altra medaglia d'argento per l'eccezionale valore dimostratovi.
Promosso maggiore d'artiglieria nel 1855, Cugia venne, indi, trasferito, per le sue ottime qualità militari, nel corpo di Stato maggiore.
Nel 1859 fu nominato luogotenente colonnello e partecipò al fianco del generale Enrico Cialdini, nella IV divisione, a tutta la relativa campagna ottenendo, alla fine di essa, per brillanti servizi prestati, la croce di cavaliere nell'Ordine militare di Savoia. Dopo la pace di Villafranca, venne destinato da Vittorio Emanuele ad organizzare il Collegio militare di Milano.
Colonnello nel 1860, fu prescelto dal generale Cialdini, anche questa volta, a capo di Stato Maggiore del Corpo d'esercito inviato in Emilia ed in tale difficile, delicata contingenza ebbe modo di eccellere tanto che, a missione ultimata, gli fu conferita la commenda dello stesso Ordine Militare di Savoia e la nomina a comandante di brigata.
Nel 1864 troviamo Efisio Cugia luogotenente generale. Nel '66 a Custoza comandò con valore e prudenza l'8.a Divisione e <<se tutti, come afferma il Sarti e come in effetti conferma il Generale Pollio nel suo studio sulla battaglia, avessero fatto il proprio dovere, come fece il Cugia, forse la sconfitta di Custoza sarebbe stata risparmiata all'Italia>>^{[citazione necessaria]}.
A valido riconoscimento di ciò sta la splendida motivazione con cui il sovrano concesse al generale sardo la croce di Grand'Ufficiale nell'Ordine Militare di Savoia, proprio in lode dell'opera da lui svolta durante la sfortunata battaglia.
Successivamente, e sino a che la morte, nel 1872, non lo colse, Efisio Cugia ebbe ufficio di primo aiutante di campo dell'allora principe ereditario, e poi re, Umberto I.
Durante la V legislatura fu eletto a rappresentare, nella Camera Subalpina, il collegio di Lanusei, che gli rinnovò il mandato anche nella sesta e nell'ottava. Nella settima rappresentò Senorbì, nella nona, decima ed undicesima Macomer, sebbene rieletto più volte a Lanusei. Camillo Cavour, che tanto lo teneva in considerazione, lo mandò, nel 1856, col Generale Broglia, a Pietroburgo, come segretario di ambasciata.
Dopo le vittorie di Giuseppe Garibaldi, gli fu affidata la direzione degli affari della guerra ed esercitò in Sicilia e nel Napoletano il delicatissimo "mandato di conciliazione".
Fu Prefetto di Palermo, venne incaricato della direzione delle armi di fanteria e di cavalleria durante il ministero guidato da Manfredo Fanti, ricoprì la carica di Ministro della Marina nel Governo Minghetti I, succedendo a Orazio Di Negro il 20 aprile 1863, e di Ministro della Guerra nel Governo Ricasoli II, succedendo ad Ignazio de Genova di Pettinengo il 22 agosto 1866. Sotto la sua amministrazione, sorse a Torino la Scuola di guerra. Ricoprì, omettendo i tanti altri, una tale molteplicità di difficilissimi incarichi da dimostrare in quale alto onore e considerazione fosse egli unanimemente tenuto.
Morì in Roma il 12 febbraio 1872 e le sue spoglie riposano nella cappella della sua famiglia nel Cimitero di Bonaria a Cagliari.

Predecessore:	Ministro della Marina del Regno d'Italia	Successore:
Orazio Di Negro	20 aprile 1863 - 28 settembre 1863	Alfonso La Marmora ad interim	I
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Orazio Di Negro	{{{data}}}	Alfonso La Marmora ad interim

Predecessore:	Ministro della Guerra del Regno d'Italia	Successore:
Ignazio de Genova di Pettinengo	22 agosto 1866 - 10 aprile 1867	Genova Giovanni Thaon di Revel	I
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Ignazio de Genova di Pettinengo	{{{data}}}	Genova Giovanni Thaon di Revel