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Collegiata di Sant'Orso - Wikipedia

Collegiata di Sant'Orso

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Chiesa Collegiata di Sant'Orso
Collegiata di Sant'Orso
Città Aosta
Regione Valle d'Aosta
Stato bandiera Italia
Religione Cattolica
Diocesi Diocesi di Aosta
Anno di consacrazione
Architetto {{{Architetto}}}
Stile architettonico romanico, gotico
Inizio della costruzione XI secolo
Completamento
Sito web
Note {{{Note}}}


La chiesa Collegiata di Sant'Orso, situata ad Aosta, in via Sant'Orso 10, costituisce, assieme alla Cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilevo della storia dell'arte sacra in Valle d'Aosta.

Indice

[modifica] La storia

La costruzione della chiesa collegiata (oggi dedicata ai Santi Pietro ed Orso) avvenne all'epoca del vescovo Anselmo che tenne la cattedra vescovile in Aosta tra il 994 e il 1025 (da non confondersi con Anselmo, filosofo e santo, nato in Aosta nel 1033). Essa sorse come grande chiesa romanica a tre navate, con pareti interamente affrescate, sui resti di una basilica paleocristiana e su quelli di un altro successivo edificio sacro di epoca carolingia. Del periodo anselmiano rimangono oltre alle mura e ai pilastri, la cripta e i pregevolissimi affreschi, esempi importanti di arte ottoniana, posti nella parte superiore della navata centrale ed in parte coperti dalle volte.

La costruzione del chiostro romanico, istoriato da suggestivi capitelli - per i quali la collegiata di Sant'Orso va celebre -si colloca negli anni immediatamente successivi al 1133 (1132 secondo il calendario attuale), come attesta l'iscrizione di uno dei capitelli: "ANNO AB INCARNATIO (N) E DOMINI MC XXX III IN HOC CLAUSTRO REGULAR (I) S VITA INCEPTA EST", che indica l’inizio effettivo della vita comunitaria. Aveva infatti ottenuto risposta positiva la richiesta avanzata al papa Innocenzo II dal vescovo di Aosta Eriberto (già canonico regolare di Sant'Agostino del Capitolo di Abondance nello Chablais nell'Alta Savoia), finalizzata ad avere, per la congregazione di Sant'Orso, la possibilità di fondare una comunità di agostiniani.

Gli archi e le volte attuali del chiostro sono frutto di un rimaneggiamento posteriore, avvenuto all'epoca del priore Giorgio Challand (1468-1509), salvo uno dei lati minori che fu rifatto nel secolo XVIII.

In quell'epoca tutta la chiesa subì importanti rifacimenti che portarono all'aspetto tardo gotico che si è conservato sino ad oggi. Venne inoltre costruito il Priorato, formato da tre corpi di fabbrica in stile rinascimentale, riuniti ad angolo e sormontati da una torretta ottagonale: esso costituisce un raro esempio di impiego del cotto in Valle d'Aosta.

Il campanile romanico di imponenti dimensioni, sorge sul sagrato della chiesa, dalla quale però è isolato. La parte inferiore, da attribuire al XII secolo, è formata da enormi massi squadrati, tolti forse ai vicini monumenti romani. La parte superiore è probabilmente del XIII secolo. L'orologio esisteva già nel 1642.

[modifica] Le opere d'arte

[modifica] Opere notevoli nella chiesa

San Pietro sul lago di Gennasaret, affresco del secolo XI
San Pietro sul lago di Gennasaret, affresco del secolo XI

La Collegiata di Sant'Orso custodisce un patrimonio di opere artistiche di grande interesse:

  • Del periodo della "chiesa anselmiana" rimangono, come già accennato, frammenti di un ciclo di affreschi del XI secolo. Essi costituiscono - assieme a quelli appena successivi e realizzati dallo stesso "atelier" pittorico, presenti nel sottotetto della Cattedrale di Aosta - una delle testimonianze più antiche di arte romanica del periodo ottoniano, e ci lasciano immaginare l'aspetto che doveva avere la navata, ricca di scene dagli accesi toni cromatici che raffigurano, in cicli non più riconoscibili, episodi evangelici e della vita degli apostoli (particolarmente espressiva la scena di Gesù e gli apostoli nella tempesta sul lago di Genezareth)
  • Risale al XII secolo il mosaico a tessere bianche e nere posto sotto il presbiterio e riportato alla luce durante gli scavi del 1999. Esso raffigura, nel medaglione centrale, la scena di Sansone che uccide il leone. Curiosamente tale figura è circondata da una fascia circolare contenete le parole che formano l'antico quadrato magico ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR, parole che, qui disposte in cerchio, danno origine ad una frase palindroma.
Particolare degli stalli: una misericordia in forma umana
Particolare degli stalli: una misericordia in forma umana
  • Meritano una visita attenta gli stalli posti sui due lati del coro realizzati verso il 1487, nello stile gotico d'Oltralpe detto "flamboyant". Si tratta di un lavoro di scultura lignea di notevolissimo livello eseguito da un ignoto artista di cultura svizzero-renana (subentrato con la sua bottega in Aosta all'atelier di Jean Vion de Samoëns e di Jean de Chetro che, una ventina di anni prima, avevano realizzato gli stalli della Cattedrale). Ognuno dei dossali dei 25 stalli reca figure di santi e di profeti che si alternano, mentre nei poggiamano e nelle "misericordie" dei sedili sono intagliate inquietanti figure umane ed animali bizzarri, simboli di forze oscure che costantemente incombono su un'umanità incline al peccato.
  • Nel Tesoro, sono esposti paramenti, messali miniati e preziose oreficerie sacre di arte franco-valdostana. Tra di essi vanno menzionati il Messale di Giorgio di Challant risalente alla fine del XV secolo, altri preziosi codici miniati dell'inizio del XVI secolo, una statuina in alabastro raffigurante un chierico, realizzata nel 1420-22, da Stefano Mossettaz.

[modifica] Il chiostro

Veduta del chiostro
Veduta del chiostro

Il chiostro è parte integrante di un complesso monastico Agostiniano, insediatosi nella piana della città nel XII sec. subito a ridosso della cinta muraria, a contatto dell'antica via Francigena, l'arteria principale di passaggio di migliaia di pellegrini indirizzati verso i grandi e prestigiosi centri di culto cristiano europei. La struttura, con le sue arcate a tutto sesto, le sue eleganti colonnine e, soprattutto, i suoi capitelli istoriati, costituisce uno splendido esempio di arte romanica lombardo-catalana-provenzale e non a torto è ritenuto secondo in Italia solo al più imponente e noto chiostro del complesso di Monreale vicino a Palermo.

Rimaneggiato nel XV e nel XVIII secolo, conserva 37 (altri 3 sono del XVIII secolo) degli originali 52 capitelli in marmo bianco, che poggiano su colonne di scuro marmo bardiglio proveniente dalla località valdostana di Aymavilles, molto utilizzato in epoca imperiale romana per la copertura degli imponenti monumenti. Ai capitelli, per impermeabilizzarli, venne data una mano di un composto colloso trasparente misto a cenere, già presente agli inizi del XVII secolo, che ossidandosi con il tempo li ha definitivamente scuriti. Essi costituiscono, con la loro espressività, un raro esempio di "poema marmoreo" fatto di scene diverse tratte dall'Antico Testamento, dalla vita di Gesù e da quella degli Apostoli, ma anche episodi della vita di Sant'Orso uniti a soggetti moraleggianti anche di cultura pagana (favole di Esopo).

[modifica] Basilica paleocristiana

La lapide del vescovo Gallo (529-546), ritrovata nel 1300, così come quella dei vescovi Agnello e Grato (patrono della Valle d'Aosta) sono conservate nella basilica paleocristiana a pianta cruciforme del V secolo che si trova sotto l'attuale chiesa sconsacrata di San Lorenzo.

[modifica] Il priorato di Sant'Orso

Fa parte del "Complesso di S. Orso" – oltre alla chiesa collegiata, il campanile, ed il chiostro, anche il Priorato di S. Orso, ampia costruzione posta a destra della chiesa che presenta in facciata suggestive decorazioni in cotto che incorniciano le finestre e sottolineano con fregi le separazioni tra i piani. L'edificio, a tre piani, si dispone su due ali separate da una torre ottagonale culminante in una cuspide aguzza. A piano terra trovano posto cinque grandi arcate; tra esse trovano posto gli stemmi nobiliari degli Challant.
L'edificio fu fatto erigere nel 1468; come propria sede, dal priore Giorgio di Challant, ispirandosi ai modelli dell'architettura civile francese; mentre le decorazioni in cotto si ispirano al gusto piemontese e lombardo in voga nel XV secolo. Preesistevano ad esso, forse sin dall'epoca della prima basilica, edifici di carattere religioso e, tra essi, il vecchio battistero (cosa che spiegherebbe la struttura ottagonale scelta per la torre) All'interno (attualmente non visitabile) una scala a chiocciola, ricavata nella torre, conduce alla sala priorale ed alla cappella affrescata da artisti franco-valdostani della fine del XV secolo.

[modifica] Galleria immagini

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

  • Touring Club Italiano, Torino e Valle d'Aosta, Touring Editore, 2005
  • AA.VV., Medioevo in Valle d'Aosta; dal secolo VII al secolo XV, Priuli&Verlucca, Ivrea, 1995
  • S. Barberi, Collegiata dei Ss. Pietro e Orso. Gli affreschi dell’XI secolo, Pubblicazione a cura della Regione * Autonoma Valle d'Aosta, stampato da Umberto Allemandi Editore, Torino 2002
  • S. Barberi, Collegiata dei Ss. Pietro e Orso. Il chiostro romanico, Pubblicazione a cura della Regione * Autonoma Valle d'Aosta, stampato da Umberto Allemandi Editore, Torino 2002
  • Robert Berton. I capitelli del chiostro di Sant'Orso: un gioiello d'arte romanica in Val d'Aosta. De Agostini, 1956.

[modifica] Collegamenti esterni

Altre lingue


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