Caveja
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La Caveja è considerata per eccellenza il simbolo della Romagna; questa parola romagnola proviene dalla tradizione contadina, ed indica un'asta d'acciaio saldata ad un apice (pagella) decorata con “anelli musicali” e immagini simboliche. I simboli più diffusi, inseriti fra elementi decorativi, erano quelli del gallo, della mezzaluna, del Sole, dell'Aquila e alcuni simboli cristiani, tra cui la Croce e la Colomba.
La Caveja serviva a bloccare il giogo, trainato dai buoi, al timone dell'aratro o del carro, per evitare che il timone slittasse in caso di rallentamento improvviso.
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[modifica] Significato
L'immagine della Caveja è nota a tutti i Romagnoli, ma pochi sanno che cosa in realtà essa rappresenti. Con il passare del tempo, le forti tradizioni scaramantico-religiose fecero sì che la Caveja assumesse nella cultura popolare il ruolo di oggetto magico, con proprietà propiziatorie. Frequente era il suo uso infatti in rituali specifici – ad esempio – per scongiurare l'arrivo di temporali o altre intemperie, per proteggere i campi e il raccolto, per prevedere il sesso dei nascituri, per attirare o catturare le api, o perfino per liberare qualcuno che si ritenesse colpito dalla "fattura"; inoltre veniva impiegata, sempre a fini propiziatori, nelle case degli sposi novelli. Durante la Settimana Santa, inoltre, gli anelli della Caveja venivano legati dal Giovedì fino al Sabato Santo, come avveniva per le campane delle chiese.
[modifica] Utilizzo
Al giorno d'oggi, questo simbolo è un'immagine ancora molto diffusa. Molte imprese romagnole (in modo particolare – ma non soltanto – quelle prettamente legate al loro territorio, come ad es. ristoranti, alberghi o attività artigiane), utilizzano come proprio logo la stessa Caveja, oppure un suo particolare o una sua rielaborazione grafica.
[modifica] Bibliografia
- Mario Bocchini, Romagna. La "Caveja" nel tempo, Edizioni Wafra, maggio 2005 (II ed.)
[modifica] Voci correlate
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