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Carl Zeiss (azienda) - Wikipedia

Carl Zeiss (azienda)

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Carl Zeiss Jena (1910)
Carl Zeiss Jena (1910)

La Carl Zeiss è un'azienda con sede a Oberkochen, in Germania, attiva a livello mondiale in ambito tecnologico per la produzione e commercializzazione di una vasta gamma di prodotti ottici, meccanici ed elettronici. La Carl Zeiss si occupa di:

  • ottica di consumo
  • microscopia
  • tecnica medicale
  • metrologia industriale
  • tecnica dei semiconduttori
  • sistemi optoelettronici

Indice

[modifica] La storia

La Carl Zeiss prende il nome dal suo fondatore, Carl Zeiss, che il 17 novembre 1846 scelse come sede della sua fabbrica di apparecchi ottici di precisione la piccola città di Jena, nella Turingia.

Grazie al severo controllo di qualità che Carl Zeiss impose ai suoi prodotti, arrivando personalmente a distruggere i microscopi che non passavano i test, la neonata Zeiss divenne fornitrice ufficiale dell'Università di Jena e ricevette nel 1861 la medaglia d'oro dell'esposizione industriale della Turingia come migliore strumento per la ricerca prodotto in Germania, assegnato al microscopio Stand I del 1857. Nel 1866 venne prodotto il millesimo microscopio e il nome Zeiss divenne conosciuto in tutti i circoli scientifici europei.

[modifica] Ernst Abbe

Fondamentale fu l'incontro del 1866 con Ernst Abbe, al tempo un giovane professore di matematica presso l'Università di Jena. Nello stesso anno Abbe divenne il direttore della divisione di ricerca in Zeiss.

Abbe utilizzò un approccio scientifico nello studio dei materiali e dei progetti per gli schemi ottici, basandosi principalmente sul calcolo matematico e sulla fisica, escludendo l'allora consueta progettazione su basi empiriche basato su tentativi ed errori. Importanti furono le innovazioni che Abbe introdusse nel mondo dell'ottica, come la condizione di Abbe del 1872, che permise l'introduzione di una nuova gamma di obiettivi per microscopi.

[modifica] Otto Schott

Abbe venne contattato nel 1879 dal giovane Otto Schott, che gli spedì la formula per un nuovo vetro all'ossido di litio, con caratteristiche di purezza e uniformità uniche a quel tempo. Tra loro si stabilì una fitta rete epistolare che si concluse con il trasferimento di Schott a Jena e la successiva integrazione nella società nel 1882.

Nel 1884, Carl Zeiss, Roderich Zeiss (il figlio di Carl), Ernst Abbe ed Otto Schott fondarono la Glastechnische Laboratorium Schott & Genossen (Laboratorio per le tecnologie del vetro di Schott e soci).

Numerose furono le innovazioni introdotte nello sviluppo di materiali e delle tecnologie, come il vetro borosilicato e il primo obiettivo con correzione cromatica per tre lunghezze d'onda, chiamato apocromatico (1886), che conteneva elementi di fluorite. Il vetro apocromatico venne utilizzato della Zeiss per produrre una nuova linea di microscopi di qualità superiore.

Alla morte di Carl Zeiss il 3 dicembre 1888, la società Zeiss arrivò a costruire il microscopio numero 10.000, con 250 operai impiegati nella catena produttiva.

[modifica] Fondazione Carl Zeiss

Il 19 maggio 1889 Ernst Abbe istituì la Carl Zeiss Stiftung, (Fondazione Carl Zeiss), il cui statuto puntò alla promozione della ricerca scientifica e alla tutela dei diritti del lavoratore. Agli operai vennero garantiti un massimo di otto ore lavorative e condizioni migliori rispetto alla media del periodo. Nel 1891 la Fondazione Zeiss divenne l'unica proprietaria delle imprese Zeiss.

Nel 1900 la Zeiss contava 1.070 operai. Il mercato fu prevalentemente europeo, perché le esportazioni verso l'America furono limitate dai dazi che venivano imposti sulle merci importate nel nuovo continente. Per questo motivo, alcuni prodotti vennero concessi in licenza a fabbriche estere, come la "Bausch and Lomb" di Rochester, New York.

Il 14 gennaio 1905 Ernst Abbe morì, lasciando la direzione a Siegfried Czapski.

Fino al 1904, il logo dell'azienda era costituito dalla scritta Zeiss o Carl Zeiss in corsivo impressa sul metallo. Dal 24 giugno dello stesso anno, il grafico Erich Kuithan realizzò il nuovo marchio che rimase in uso per tutta la Prima e Seconda guerra mondiale, fino alla riunificazione delle imprese Zeiss nel 1991.

[modifica] La Seconda guerra mondiale

Nel 1937 la Zeiss aveva contatti commerciali e stabilimenti sparsi in più di 29 nazioni nel mondo. Dal '33 la Zeiss acquistò interesse da parte del regime nazista, che bilanciò la produzione verso gli strumenti militari. Produsse con successo binocoli con ottiche grandangolari per uso militare, sistemi ottici resistenti alla pressione per gli U-Boot, binocoli a periscopio per il puntamento dei carri armati.

Durante la Seconda guerra mondiale, numerosi furono i bombardamenti contro le fabbriche Zeiss. Jena venne bombardata diverse volte dagli Alleati a partire dal 1944. Stoccarda venne rasa al suolo, anche se la fabbrica della Contessa-Nettel subì pochi danni. Il bombardamento di Dresda, oltre a devastare la città, provocò danni notevoli anche alla sede della Zeiss Ikon. Il 13 aprile 1945 le forze militari americane entrarono a Jena, sorprendendosi di come i bombardamenti non avessero provocato danni importanti. Il planetario principale era in rovina, mentre le fabbriche rimasero operative.

Dopo la divisione della Germania in settori, Jena risultò essere sotto la gestione della Russia. Gli Statunitensi decisero quindi di spostare rapidamente quanti più materiale e strumenti possibile nella Germania Ovest, arrivando a trasferire anche 126 tecnici con le loro famiglie, prima della riconsegna ufficiale della città tre mesi dopo. Dresda, sede della Zeiss Ikon, fu occupata subito dai Russi e non poté subire lo stesso trattamento degli stabilimenti di Jena.

Poche settimane dopo l'occupazione le fabbriche della Contessa-Nettel a Stoccarda, occupata dai francesi, ripresero la produzione di fotocamere Ikonta e Nettar.

Nella Germania Est, nel 1948 la SMAD (Sowjetische Militäradministration in Deutschland, Amministrazione militare sovietica in Germania) iniziò lo spostamento della produzione della Contax a Kiev e degli obiettivi a Krasnogorsk, in Russia. Nel 1965 la Carl Zeiss di Jena venne ripristinata come industria ottica e di precisione della RDT.

A Heidenheim, nel febbraio del 1949, si ricostituì la Fondazione Zeiss, la sede operativa fu scelta nella città di Oberkochen e grazie ai finanziamenti del piano Marshall, furono rapidamente ricostruiti gli edifici adatti alla produzione. La produzione di microscopi venne ripresa nella fabbrica Winkel, a Göttingen; le lenti per occhiali a Aalen. Per gli obiettivi fotografici, si utilizzò dal marzo 1949 il marchio Zeiss Opton, acronimo di Optische Werke Oberkochen, che comprendeva anche il nuovo laboratorio del vetro Schott, con sede a Mainz.

Nel periodo compreso tra il 1945 al 1951 molti degli obiettivi furono prodotti ancora nello stabilimento di Jena e equipaggiarono le Contax prodotte a Stoccarda. A Kiev intanto era iniziata la produzione delle fotocamere Kiev e Zorki, equipaggiate con degli obiettivi gemelli dei Contax, chiamati Jupiter.

La questione del marchio Zeiss da apporre ai prodotti generò una procedura legale che terminò nel 1971 con l'accordo di Londra che assegnò i diritti sul nome all'azienda della Germania Ovest.

Nel 1991 le due società tornano ad essere unite dopo 45 anni di separazione. La sede principale rimase a Oberkochen. L'attuale Zeiss non tradisce i suoi precedenti, fornendo prodotti di alta qualità spaziando dagli obiettivi per cellulari (il primo fu il Nokia N90), obiettivi professionali per le digitali (Sony) a tutta una serie di strumenti ottici specializzati per la ricerca medica e tecnologica.

[modifica] L'attività di ricerca e sviluppo Zeiss

I seguenti sono una parte dei campi di applicazione dell'ottica e della tecnologia di precisione dove la Zeiss ha portato un importante contributo:

[modifica] Binocoli

Grazie agli studi sul prisma di Porro, nel 1893 Abbe brevettò un binocolo a doppio prisma, che accentuava la percezione della profondità. La produzione in massa di binocoli Zeiss iniziò nel 1894, già agli inizi del 1900 ne furono realizzati più di 30.000, agli inizi della Prima guerra mondiale la quota era salita a 500.000 e, alla fine della Seconda guerra mondiale, furono prodotti ben 2.260.000 binocoli per il mercato civile e militare.
Erano realizzati modelli a partire dal 4x11mm al 12x40mm, fino ad arrivare a veri giganti come l'80mm e il 100mm.
Grazie agli studi condotti sulla percezione della luce in situazioni di scarsa luminosità, venne dimostrato che la dilatazione media della pupilla in un adulto è di circa 7mm. Per questo motivo fu introdotto nel 1910 il modello 7x50mm, rimasto sul mercato fino al 1917 con poche modifiche sui materiali utilizzati.

[modifica] Astronomia

Un planetario Zeiss
Un planetario Zeiss

Il prestigio del marchio Zeiss si estende anche al campo dell'astronomia. Albert Koenig, entrato in azienda nel 1894, realizza un obiettivo per telescopi costruito con tre elementi acromatici, il B-Objektiv, disponibile con un'apertura compresa tra 60mm e 200mm.

Anche se l'astronomia non era inizialmente una campo di profitto per la Fondazione, gli impegni sociali di divulgazione scientifica permisero di continuare lo sviluppo e la produzione di attrezzature astronomiche. Il 21 ottobre 1923 fu installato nel nuovo Museo tedesco a Monaco il primo planetario al mondo, che mediante la proiezione di punti luminosi, rappresentava stelle e pianeti su un soffitto semisferico. Era possibile simulare le stagioni e altri eventi storici. Nel 1930 fu aperto il primo planetario nel Nord America, l'Adler a Chicago. Grazie a queste rappresentazioni che la passione per l'astronomia catturò molti dei visitatori dei planetari.

[modifica] Obiettivi fotografici

Le ricerche di Schott sui vetri ottici vengono utilizzate anche per la produzione di obiettivi per la neonata attività fotografica. Il Dr. Paul Rudolph realizza nel 1890 lo Zeiss Anastigmat (poi Protar), inizialmente di luminosità f/6.3, poi f/4.5. Di tipo asimmetrico, era composto di quattro lenti in due gruppi.

Sei anni dopo (1896), le ricerche di Rudolph portano alla realizzazione di un famoso schema ottico, il Planar. Dotato di sei lenti in quattro gruppi, non presentava un contrasto elevato, ma era praticamente esente da aberrazioni e godeva di una perfetta planarità di campo; la luminosità si attestava su f/3.6. Il successivo obiettivo, l'Unar (1899), era composto da quattro lenti separate e presentava una luminosità di f/4.5.

Il nuovo secolo porta alla luce un nuovo schema ottico, dotato di una nitidezza tale da meritare l'appellativo di Adlerauge (Occhio d'aquila). Si tratta del Tessar, dal greco tessara, "quattro", perché costituito da quattro lenti in tre gruppi. Inizialmente di luminosità f/6.3, era il prodotto delle esperienze con i precedenti obiettivi e fu rapidamente adottato dalla nascente industria fotografica per equipaggiare le fotocamere di aziende come la Rollei, la Robot e la Ihagee.

Fra il 1907 e il 1923 nuovi studi sul Tessar portarono alla produzione di un Tessar apocromatico e del TeleTessar, un teleobiettivo basato sullo schema ottico del Tessar, scomponendo la parte frontale dei gruppi ottici. Seguì il Biotar, ottica ad uso militare di estrema luminosità (f/1.0 e f/0.85).

Per equipaggiare il neonato sistema Contax, fu realizzato il Sonnar, un sistema ottico sviluppato da Ludwig Bertele, che permise l'adozione di ottiche luminose per il settore della fotografia sportiva e naturalistica. Venne prodotto in diverse focali, dal normale al teleobiettivo, famoso fu il 180mm f/2.8, l'Olympia Sonnar, presentato alle Olimpiadi di Berlino del 1936.

[modifica] Il trattamento antiriflessi

Il 1 novembre 1935 la Zeiss, nella figura di Alexander Smakula, brevettò un procedimento per il trattamento dei vetri ottici dallo straordinario risultato in termini di trasmissione della luce. Rimasto segreto militare fino al 1939 fu adottato sui binocoli per ridurre le immagini fantasma e le riflessioni interne. Il primo obiettivo ad adottare il trattamento antiriflesso denominato T (Transparenz), fu il Sonnar f/1.5. L'evoluzione successiva, grazie alla collaborazione con la Pentax, produsse il migliorato T*, poi esteso a gran parte della produzione Zeiss, su cui venne impresso il simbolo T* in rosso. Sugli obiettivi Pentax venne indicato come SMC Super Multi Coated.

[modifica] Zeiss Ikon: le fotocamere Zeiss

Zeiss-Ikon Contaflex
Zeiss-Ikon Contaflex

Nel dopoguerra la situazione economica di molte delle industrie tedesche era disastrosa. Di questo ne approfittò la Zeiss, che grazie alla sua consolidata presenza nel mercato e ad un robusto capitale in materiali e conoscenze, poté intraprendere la strada delle acquisizioni.
La Zeiss Ikon venne fondata nel 1926 a Dresda, dalla fusione di quattro dei maggiori produttori di strumenti ottici tedeschi: la Contessa-Nettel di Stoccarda, la Ernemann di Dresda, la Optische Anstalt C. P. Goerz di Berlino, e la Ica di Dresda. Il nome Ikon è la combinazione di Ica e Contessa-Nettel, somiglia molto anche alla parola greca eikon, immagine. La produzione fu subito intensa e numerosa di modelli e formati. Il catalogo Zeiss Ikon conteneva cinquanta modelli con diversi formati pellicola e fotocamere con telemetro.

[modifica] 35mm

Nel 1932 il lancio della fotocamera a telemetro Contax (brevetto di Heinz Kueppenbender) segna l'ingresso della Zeiss Ikon nel mondo della fotografia formato 35mm, mercato in rapida ascesa introdotto nel 1925 dalla Ernst Leitz, con la fotocamera Leica.

Nella separazione della Zeiss in due entità, la Zeiss di Stoccarda nella Germania Ovest e la Zeiss di Jena nella Germania Est, il marchio Zeiss Ikon fu assegnato alla sede di Stoccarda che riprese la produzione nei nuovi stabilimenti. Nonostante la mancanza di progetti e strutture del vecchio sistema Contax, la Zeiss di Stoccarda riuscì a realizzare e presentare al Photokina del 1950 la nuova Contax IIa, con la possibilità di montare gli obiettivi prodotti prima della separazione e gli attuali della Zeiss di Jena. Al Photokina del 1958 fu presentata la Contarex, una fotocamera SLR per uso professionale con otturatore a tendina, che venne equipaggiata con il meglio degli obiettivi Zeiss, tra cui un Tessar 50mm f/2.8, un Planar 55mm f/1.4, un Planar 50mm f/2, un Sonnar 85mm f/2, un Triotar 85mm f/4 ed un Sonnar 135mm f/4, a cui seguirono negli anni sessanta un Olympia Sonnar 135mm f/2.8, un Olympia Sonnar 180mm f/2.8 e un Tele-Tessar 400mm f/5.6, oltre a due superteleobiettivi catadiottrici (composti da specchi e lenti), il Mirotar 500mm f/4.5 e il Mirotar 1000mm f/5.6. I grandangolari includevano un Biogon 21mm f/4.5 (utilizzabile soltanto con lo specchietto reflex nel corpo macchina sollevato, mentre l'inquadratura veniva effettuata attraverso un mirino esterno montato sulla slitta porta-accessori, e la messa a fuoco a stima) e vari Distagon nelle versioni 18mm f/4, 25mm f/2.8, 35mm f/2 e 35mm f/4. Virtù rarissima per un sistema fotografico di quel tempo, c'erano anche 2 costosissimi zoom: un Vario-Sonnar 40-120mm f/2.8 e un Vario-Sonnar 85-250mm f/4.

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