Bernardino Zendrini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bernardino Zendrini (Saviore dell'Adamello, 7 aprile 1679 – 18 maggio 1747) è stato un ingegnere italiano. È ricordato tra importanti ingegneri idraulici italiani del XVIII secolo.
[modifica] Vita
Bernardino Zendrini nasce a Saviore dell'Adamello, in Valcamonica nel 1679. In quel tempo il territorio camuno era assoggettato alla Repubblica Veneta. Bernardino studia a Padova dove si laurea nel 1700 in medicina: per poco tempo eserciterà l'attività di medico a nella Valle di Saviore.
Nel 1704 si trasferisce a Venezia dove dimostra la sua inclinazione per le scienze: nel 1708 a seguito di un fenomeno di tromba d'aria maria, scrive una dissertazione dove dimostra d'aver intuito le leggi della gravità e le teorie circa lelettricità e le proprietà dei corpi gassosi.
Si specializzò nel calcolo infinitesimale, studiò il fenomeno astronomico gedeiasico, e studiò in particolare i fiumi e le leggi del loro deflusso.
Risolse il problema dello sbocco del Reno, che era oggetto di contesa tra i Bolognesi ed i Ferraresi, e venni quindi insignito dalla Repubblica Veneta a matematico sopraintendete alle acque, fiumi, lagune e ponti nel 1720.
A lui è attribuito il progetto dei murazzi per difendere la laguna di Venezia dall'erosione del mare.
I suoi progetti tornarono utili anche al Governo Napoleonico instaurato nel 1805, dalla Repubblica di Lucca per il porto di Viareggio, da Papa Clemente XII per a città di Ravenna e dalla corte austriaca.
Il senato veneto gli fece erigere un busto marmoreo nel palazzo ducale di Venezia (ora museo di storia naturale) con la seguente scritta: Bernardino Zendrini, matematico della Repubblica, per nascita Camuno, per meriti Veneto.[1]
[modifica] Note
- ^ Tratto da: Lino Ertani. La Valle Camonica attraverso la storia. Esine, Tipolitografia Valgrigna, 1996. 259