Amoco Cadiz
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Il 16 marzo 1978, l'Amoco Cadiz, una petroliera supertanker costruita nel 1974 immatricolata in Liberia da 234.000 tonnellate, lunga 330 metri, affittata dalla compagnia statunitense Amoco, filiale della Standard Oil, s'incagliò al largo delle coste bretoni, proprio davanti al borgo di Portsall.
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[modifica] L'antefatto
Il viaggio della nave è cominciato nel Golfo Persico con destinazione il porto di Le Havre (Francia) ed il disastro causato è considerato il 5° nella storia delle maree nere.
Il carico era: 230.000 tonnellate di petrolio greggio iraniano trasportate, alle quali si aggiunsero 3.000 tonnellate di gasolio (che verranno tutte riversate lungo 400 km di coste bretoni (Francia).
La mattina del 16 marzo del 1978, verso le ore 09:00, le condizioni meteorologiche erano davvero proibitive: mare in burrasca, temporali e forti venti, che causarono la rottura dell'impianto idraulico del timone. L'equipaggio della nave non ebbe altra scelta che richiedere soccorsi e assistenza alle autorità francesi. Ma ciò non fu sufficiente: la superpetroliera s'incagliò e si spezzò in due riversando il suo carico inquinante.
[modifica] La mobilitazione
Centinaia di volontari si mossero immediatamente organizzati da associazioni ecologiste si sono rimboccati le maniche per scongiurare una contaminazione dei litorali. Le autorità locali hanno dichiarato che ci sono voluti sei mesi per pompare e disperdere il petrolio al fine di pulire le spiagge colpite (circa 90 comuni hanno avuto le loro spiagge invase dalla marea nera). Ma in realtà la gran parte del lavoro è stato eseguito dalle onde e dai batteri.
[modifica] Le reazioni
La catastrofe nel paese transalpino ha suscitato notevole sconcerto, tant'è pochi giorni dopo l'accaduto, alcune organizzazioni ecologiste hanno diramato un appello al fine di boicottare la Shell (la società alla quale il carico era destinato), anche perché la stessa multinazionale non si è affatto impegnata nelle operazioni di bonifica delle aree contaminate.
[modifica] Le conseguenze all'ambiente e il danno causato
Questo incidente che è il 5° per gravità nella storia delle maree nere, è sicuramente il 1° per la grande perdita di vita marina causata. I decessi non sono avvenuti immediatamente, bensì la più alta mortalità di animali avvenne nell'arco di due mesi dalla catastrofe. Già dopo un paio di settimane milioni di molluschi e echinoidee (ricci di mare) morirono, a cui si aggiunsero circa 9.000 tonnellate di ostriche. Per mesi i pescatori hanno pescato animali con ulcere e tumori alla pelle, e quelli cha a "prima vista" apparivano sani, avevano uno sgradevole sapore di petrolio.
Nel 1988 venne stimato il danno ai richiedenti, Stato, comuni, singoli privati, associazioni professionali e ambientali in circa 250 milioni di dollari al turismo ed ai pescatori. Il Governo francese presentò un "conto" di 2 miliardi di dollari.
Per approfondire, vedi le voci Ouessant e Radar di Ouessant. |
A seguito di questo incidente, nel 1982 sull'isola di Ouessant è stato costruita una torre radar che assicura controllo e assistenza ai naviganti che transitano in questo trafficatissimo tratto di mare.
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