Adenosina
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L'adenosina è un nucleoside composto da una molecola di adenina legata ad un ribosio attraverso un legame β-N9-glicosidico. Ha dunque una funzione estremamente importante nella costituzione del DNA.
L'adenosina gioca un ruolo fondamentale anche nei processi biochimici, come ad esempio nel trasferimento di energia (nel passaggio da ATP ad ADP) e nella trasduzione del segnale, attraverso il cAMP.
Indice |
[modifica] Effetti farmacologici
Oltre al suo ruolo fisiologico, la molecola di adenosina presenta anche diverse implicazioni farmacologiche.
[modifica] Azione sul cuore
Se somministrata per via endovenosa (ev), l'adenosina può causare arresti cardiaci transienti agendo sul nodo atrioventricolare del cuore. Può anche generare rilassamenti della muscolatura liscia (ad esempio quella arteriosa) attraverso le interazioni con l'endotelio. Ciò induce una dilatazione delle arterie in cui vi è contatto diretto tra l'endotelio e la tonaca media. In diagnostica questa proprietà è molto interessante per identificare le regioni delle arterie in cui è presente una placca ateromasica, che va a frapporsi tra endotelio e tonaca media, impedendo la vasodilatazione. In particolare, l'adenosina è molto utilizzata per diagnosticare eventuali stenosi delle arterie coronarie.
Negli individui in cui si sospetta una tachicardia sopraventricolare (SVT) l'adenosina è utilizzata sia per la rilevazione dell'eventuale aritmia, che per la sua correzione: è stato proposto un uso diagnostico ex iuvantibus utilizzando l'ECG nella diagnostica differenziale delle tachicardie a QRS largo in quanto solo nelle tachicardie sopraventricolari parossistiche si modifica il tracciato elettrocardiografico, oppure nella sindrome di Wolff-Parkinson-White ove appare un'onda delta latente.
Talvolta anche la tachicardia atriale può essere trattata con successo per mezzo dell'adenosina. Al contrario ritmi cardiaci accelerati che abbiano origine nell'atrio e che siano limitati a questo (ad esempio fibrillazione atriale o flutter atriale), o la tachicardia ventricolare) che non coinvolgono il nodo AV come parte del circuito di rientro sono resistenti all'adenosina.
A causa degli effetti dell'adenosina sulle tachicardie sopra ventricolari, dipendenti dal nodo AV, essa è considerata un agente antiaritmico di classe V.
L'effetto farmacologico dell'adenosina è ridotto negli individui che assumono metilxantine (come la caffeina e la teofillina).
[modifica] Dosaggio
La dose iniziale di farmaco (sia per la valutazione che per il trattamento di SVT) è di 6 mg, attraverso una rapida somministrazione per via endovenosa. A causa del brevissimo tempo di emivita del farmaco, occorre che la vena prescelta sia più vicina possibile al cuore (spesso è prescelta la fossa antecubitale ovvero la piega del gomito). Se questa dose non genera effetto, ne viene somministrata una seconda da 12 mg dopo 1-2 minuti. In caso di ulteriore inefficacia, si somministra un'altra dose da 12 mg (alcuni clinici preferiscono somministrarne 18 mg).
Se l'adenosina è invece utilizzata per la dilatazione delle arterie, il dosaggio tipico è di 0.14 mg/kg/min, somministrato per 4-6 minuti.
È necessario incrementare la dose raccomandata in pazienti che hanno assunto (o che assumono massicciamente) caffeina, dal momento che le metilxantine impediscono il legame dell'adenosina al recettore specifico. Occorre invece ridurre la dose nei pazienti in trattamento con dipiridamolo (Persantine) e diazepam (Valium), poiché l'adenosina può potenziare gli effetti di questi farmaci.
[modifica] Controindicazioni
Tra le controindicazioni rilevate, figurano una eccessiva tachicardia, asma, blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado, fibrillazione atriale o flutter atriale, tachicardia ventricolare e sindrome del nodo del seno.
[modifica] Effetti collaterali
Molti individui sperimentano vasodilatazione periferica, vertigini, sudorazione eccessiva, o nausea dopo la somministrazione di adenosina. Questi sintomi sono transienti e durano solitamente meno di un minuto.
[modifica] Metabolismo
Quando l'adenosina entra nel circolo, è degradata dall'enzima adenosina deaminasi, presente negli eritrociti. Il dipiridamolo, un inibitore di questo enzima, permette un accumulo di adenosina nel sistema circolatorio. L'effetto principale è l'aumento della vasodilatazione coronarica.
[modifica] Collegamenti esterni
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Basi azotate | Adenina • Timina • Uracile • Guanina • Citosina • Purina • Pirimidina | |
Nucleosidi | Adenosina • Uridina • Guanosina • Citidina • Deossiadenosina • Timidina • Deossiguanosina • Deossicitidina | |
Nucleotidi | AMP • UMP • GMP • CMP • ADP • UDP • GDP • CDP • ATP • UTP • GTP • CTP • cAMP • cADPR • cGMP | |
Deossinucleotidi | dAMP • dTMP • dGMP • dCMP • dADP • dTDP • dGDP • dCDP • dATP • dTTP • dGTP • dCTP | |
Acidi ribonucleici | RNA • mRNA • tRNA • rRNA • hnRNA • ncRNA • sgRNA • shRNA • siRNA • snRNA • miRNA • piRNA • snoRNA | |
Acidi nucleici | DNA • mtDNA • cDNA • plasmide • cosmide • BAC • YAC • HAC | |
Analoghi degli acidi nucleici | GNA • LNA • PNA • TNA • Morfolino |