Pianello Val Tidone
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Pianello Val Tidone | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Emilia-Romagna | ||||||||
Provincia: | Piacenza | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 192 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 36,39 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 62 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Arcello, Azzano, Casanova, Chiarone, Gabbiano, Rocca d'Olgisio, Roccapulzana | ||||||||
Comuni contigui: | Agazzano, Borgonovo Val Tidone, Nibbiano, Pecorara, Piozzano | ||||||||
CAP: | 29010 | ||||||||
Pref. tel: | 0523 | ||||||||
Codice ISTAT: | 033033 | ||||||||
Codice catasto: | G557 | ||||||||
Santo patrono: | San Maurizio | ||||||||
Giorno festivo: | 22 settembre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Pianello Val Tidone (Pianél in piacentino) è un comune italiano di 2.264 abitanti della provincia di Piacenza.
Indice |
[modifica] Geografia
Il territorio comunale si estende in una zona collinare al centro della val Tidone, il paese è situato sulla riva sinistra del torrente Tidone.
[modifica] Stemma
Blasonatura: D'argento a tre fasce di rosso.
[modifica] Storia
Luogo di insediamenti fin dall'età neolitica situato alla confluenza dei torrenti Tidone e Chiarone ("pianél" deriva, probabilmente, da "piana" o "spianata", a indicare il territorio pianeggiante tra i due corsi d'acqua), Pianello fu abitata ininterrottamente attraverso le età del Ferro e del Bronzo, l'età romana, l'alto e il basso Medioevo. Dal VII secolo fu parte dei possedimenti della potente Abbazia di San Colombano di Bobbio fondata da San Colombano nel 614. È citato ripetutamente nei documenti monastici con i nomi di Pianellae, Planellis o Planitas. Venne poi concesso "in feudo nobile e perpetuo" nel 1378 dal signore di Milano Gian Galeazzo Visconti al capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che fondò lo Stato Vermesco, esteso fino a Bobbio nella vicina Val Trebbia.
A pochi chilometri dal centro del paese, su un'altura che domina le valli circostanti a 564 m s.l.m. di altitudine, sorge la Rocca d'Olgisio, complesso fortificato tra i più importanti del nord Italia risalente al IX secolo, sede dal XIV secolo del potente casato dei Dal Verme. Nel corso della sua storia plurisecolare, la Rocca d'Olgisio fu teatro di numerosi fatti d'armi e venne ripetutamente assediata dagli eserciti che si contesero la Val Tidone nel quadro delle guerre d'Italia tra XIV e XVI secolo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu sede del comando della II divisione partigiana di Piacenza e per questo motivo venne fatta oggetto di tiri di artiglieria e attacchi da parte delle truppe tedesche presenti nella zona. Dal 1979 la rocca è di proprieta della famiglia Bengalli di Pianello Val Tidone, che ne ha avviato il recupero conservativo e garantisce l'apertura al pubblico.
Nei pressi della Rocca d'Olgisio verso la fine degli anni novanta sono stati scoperti un notevole insediamento neolitico, comprensivo di una necropoli.
Nel centro del paese sorge la Rocca Municipale, oggi sede degli uffici comunali, eretta nel XIV dai Dal Verme come "palazzo di città" sul luogo della precedente fortificazione risalente al X secolo distrutta dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1164. Annessa alla Rocca Municipale è la sede del Museo Archeologico della Valtidone, fondato dell'Associazione Pandora in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna, che raccoglie reperti dall'età neolitica al Medioevo.
Al 1250 risale l'edificazione della chiesa parrocchiale dedicata al patrono San Maurizio. La facciata barocca fu costruita nel 1712.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Rocca d'Olgisio
La Rocca d'Olgisio è posta su di una rupe scoscesa a cavallo tra la val Tidone e la Val Chiarone a 564 m. di altezza, che in questa zona di non elevati rilievi permette una vista panoramica sulla pianura Padana. Le prime notizie che ci sono pervenute risalgono al 1037 quando divenne proprietà dei monaci di San Savino, una leggenda vuole che il castello fosse precedentemente di un certo Giovannato. Nel 1378 ne entrarono in possesso i Dal Verme, che lo mantennero fino all'estinzione della famiglia. Gli attuali proprietari, la famiglia Bengalli, ha provveduto alla ristrutturazione e ora il castello è visitabile. Sei cinte murarie circondano il complesso di fabbricati di epoche diverse a cui si accede attraverso due ingressi. All'interno possiamo vedere il mastio, l'oratorio, il pozzo, saloni affrescati e un loggiato cinquecentesco, all'esterno alcune grotte legate ad avvenimenti leggendari e sacri: la grotta delle sante (Faustina e Liberata) dei coscritti e del cipresso.
[modifica] Cultura
Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli molto antichi. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica, e un tempo dalla müsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.
In particolare è ancora sentita la tradizione del calendimaggio che in val Tidon prende il nome di galina grisa (gallina grigia), che rimanda alle usanze popolari delle feste di primavera durante le quali i giovani del paese giravano di cascina in cascina a chiedere uova in cambio di canti e balli.
[modifica] Turismo e fiere
Oltre alla tradizionale attività agricola, negli ultimi anni a Pianello si è sviluppata anche l'attività di ricezione turistica, specialmente come tappa di itinerari enogastronomici legati ai prodotti del territorio piacentino (i tre salumi piacentini D.O.P. quali coppa, pancetta e salame e vini come il Gutturnio, l'Ortrugo e la Malvasia protetti dal marchio D.O.C. Colli Piacentini).
- Il 30 aprile-1 maggio ricorre la Fiera della Galëina grisa
- L'ultima domenica di agosto si celebra la Fiera del Cotechino (insaccato di carne di maiale cotto alla brace o bollito, specialità del luogo).
- L'ultimo mercoledì di agosto si tiene la Fiera d'Agosto.
- La prima domenica dopo il 22 settembre si celebra la fiera del patrono, San Maurizio. Un tempo dedicate alla compravendita del bestiame, le fiere di Pianello attiravano visitatori, venditori e compratori da tutto il piacentino e dal vicino Oltrepò Pavese. Oggi le fiere del paese sono grandi mercati in cui si trovano merci di ogni tipo, con un vasto assortimento di macchinari agricoli.
Il comune di Pianello fa parte dell'associazione degli Azzano d'Italia, undici fra comuni e frazioni che portano nel loro nome il termine Azzano e che hanno i cittadini che si chiamano azzanesi: Azzano d'Asti, Azzano Decimo, Azzano Mella, Azzano San Paolo, Castel d'Azzano e sei frazioni.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Franco Carlappi (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0523 994111
Email del comune: info@comunepianellovaltidone.it
[modifica] Comunità Montane
È capoluogo della Comunità Montana valle del Tidone, che comprende anche i comuni di Nibbiano, Pecorara e Caminata.
[modifica] Bibliografia
- Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza
[modifica] Voci correlate
- Calendimaggio
- Galëina grisa
- Bobbio
- Storia di Bobbio
- Obertenghi
- Dal Verme
- Quattro province
- Danze delle quattro province