Marco Minghetti
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Marco Minghetti | ||||
Luogo di nascita | Bologna | |||
Data di nascita | 18 novembre 1818 | |||
Luogo di morte | Roma | |||
Data di morte | 10 dicembre 1886 | |||
Partito politico | Destra storica | |||
Coalizione | Connubio | |||
Mandato | I. 24 marzo 1863 - 28 settembre 1864 II. 10 luglio 1873 - 25 marzo 1876 |
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Professione | Politico | |||
Predecessore | I. Luigi Carlo Farini II. Giovanni Lanza |
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Successore | I. Alfonso La Marmora II. Agostino Depretis |
Marco Minghetti (Bologna, 18 novembre 1818 – Roma, 10 dicembre 1886) è stato un politico italiano.
Indice |
[modifica] Biografia
Nacque da una famiglia di proprietari terrieri e ricevette una preparazione culturale molto profonda. Gli interessi culturali del Minghetti spaziavano tra letteratura, scienza ed economia. Egli compì anche lunghi viaggi all'estero.
Aderì al movimento riformista che si era diffuso anche negli Stati Pontifici. Con l'elezione di papa Pio IX credette possibile un'allenza fra i liberali e il Papa.
Tra il 1842 ed il 1847, partecipò attivamente ai lavori della Società agraria bolognese, collaborando anche al giornale Il Felsineo e divenendone direttore.
Nel novembre del 1847 divenne membro della Consulta di Stato e del primo governo ma si dimise il 19 aprile 1848.
Tra il 1848 ed il 1849, nelle file dell'esercito piemontese, partecipò alla guerra di Indipendenza, vivendo poi a Bologna negli anni della seconda restaurazione.
Nel 1849 per breve tempo divenne ministro dei Lavori Pubblici. Nel 1859, dopo i moti popolari e la guerra di indipendenza, divenne presidente dell'Assemblea delle Romagne.
Successivamente fu ministro degli Interni con Cavour e Ricasoli, poi delle Finanze con Farini.
Nel 1857, fondò la "Banca delle quattro legazioni" e, su indicazione del Cavour, scrisse alcune relazioni sullo stato delle province pontificie da presentare al congresso di Parigi. Nel 1858, collaborò all'attività del comitato bolognese della "Società nazionale".
Tra il 24 marzo 1863 e il 28 settembre 1864 succedette al Farini nella carica di primo ministro. Facendosi forte della decisa azione italiana contro la spedizione di Garibaldi all'Aspromonte, Minghetti fu in grado di negoziare un favorevole accordo con la potenza protettrice del Papa, la Francia. Le concessioni richieste al Regno d'Italia (spostamento della capitale a Firenze), spinsero il Re a imporre al Minghetti le dimissioni.
Nel 1870, subito dopo la breccia di Porta Pia, con l'appoggio di Quintino Sella e di Ruggero Bonghi riformò l'Accademia dei Lincei sul modello dell'Institut de France.
Fu nuovamente Primo Ministro tra il 10 luglio 1873 ed il 25 marzo 1876. Durante questa legislatura si trovò in disaccordo con la Destra, alla quale nonostante tutto apparteneva. Motivo del contendere era la rigorosa politica di bilancio che perseguì e che nel 1876 portò al pareggio di bilancio.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Onorificenze
[modifica] Scritti
- I partiti politici e la ingerenza loro nella giustizia e nell' amministrazione
- Della economia pubblica: e delle sue attinenze colla morale e col. diritto
- Des rapports de l'économie publique avec la morale et le droit
- Stato e chiesa
- L'état et l'église
- La convenzione di settembre: un capitolo dei miei ricordi
- Scritti vari
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Marco Minghetti
Predecessore: | Ministro dell'Interno del Regno d'Italia | Successore: | |
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17 marzo 1861 - 1 settembre 1861 | Bettino Ricasoli |
Predecessore: | Ministro delle Finanze del Regno d'Italia | Successore: | |
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Quintino Sella | 8 dicembre 1862 - 28 settembre 1864 | Quintino Sella | I |
Quintino Sella | 10 luglio 1873 - 25 marzo 1876 | Agostino Depretis | II |