Giuseppe Saracco
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Giuseppe Saracco | ||||
Luogo di nascita | Bistagno | |||
Data di nascita | 9 ottobre 1821 | |||
Luogo di morte | Bistagno | |||
Data di morte | 19 gennaio 1907 | |||
Partito politico | Sinistra storica | |||
Mandato | 24 giugno 1900 al 15 febbraio 1901 | |||
Professione | Politico | |||
Predecessore | Luigi Pelloux | |||
Successore | Giuseppe Zanardelli |
Parlamento Italiano Senato del Regno d'Italia |
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Sen. Giuseppe Saracco | |
Legislatura | VIII |
Giuseppe Saracco (Bistagno, 9 ottobre 1821 – Bistagno, 19 gennaio 1907) è stato un politico italiano, fu presidente del Consiglio dei Ministri italiano dal 24 giugno 1900 al 15 febbraio 1901.
Finanziere e uomo politico italiano, Cavaliere del Supremo Ordine della Santissima Annunziata, nacque a Bistagno il 9 ottobre 1821. Dopo aver esercitato la professione di avvocato, entrò nel parlamento piemontese nel 1849. Fece parte di tutti i governi a cominciare dal 1851. Fedele sostenitore di Cavour, alla morte di questi aderì al partito di Rattazzi divenendo sottosegretario ai lavori pubblici nel governo dello stesso Rattazzi del 1862. Nel 1864 il ministro Quintino Sella lo nominò segretario generale delle finanze, e nel 1865 fu eletto senatore, guadagnandosi grande notorietà come esperto in materia finanziaria. Nel 1879 riuscì a rimandare temporaneamente l'abolizione della tassa sul macinato e fu uno strenuo oppositore della amministrazione finanziaria di Maglianis, da lui giudicata troppo permissiva.
Ministro dei Lavori Pubblici nei governi Depretis del 1887 e Crispi del 1893, riuscì ad attenuare gli effetti negativi di alcune discutibili iniziative politiche ed economiche di Depretis, ed istituì un più razionale sistema di partecipazione del governo alla realizzazione di opere pubbliche. Nel novembre 1898 fu eletto alla presidenza del Senato, e, nel giugno 1900 riuscì nel tentativo di formare un governo di pacificazione nazionale dopo la crisi istituzionale che aveva causato la caduta del gabinetto Pelloux. Il periodo del suo mandato fu funestato dall'assassinio del re Umberto I (29 luglio 1900), ed infine il suo governo cadde in seguito ad un voto della Camera che gli contestava un atteggiamento troppo debole in occasione di un grande sciopero dei lavoratori portuali di Genova, a seguito della revoca dello scioglimento della locale Camera del Lavoro.
Dopo essersi dimesso, riassunse la carica di presidente del Senato, ma, all'avvento del governo Giolitti non venne riconfermato in questa posizione (1904). Re Umberto I lo insignì della suprema onorificenza del Collare della Santissima Annunziata nel 1898. Morì il 19 gennaio 1907.
Indice |
[modifica] Curiosità
Lo scultore Giulio Monteverde, amico di Saracco e come lui nativo di Bistagno, fu incaricato di eseguire una statua dello statista nel 1917; essa fu inaugurata nel 1922 ad Acqui Terme.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Onorificenze
[modifica] Bibliografia
- Parte di questo testo è la traduzione dell'articolo presente sull'Enciclopedia Britannica del 1911 ora di pubblico dominio.
Predecessore: | Presidente del Senato del Regno | Successore: | |
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Domenico Farini | 1898 - 1904 | Tancredi Canonico |
Predecessore: | Ministro degli Interni del Regno d'Italia | Successore: | |
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Luigi Pelloux | 24 giugno 1900 - 15 febbraio 1901 | Giovanni Giolitti |