Zaffiro
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Zaffiro | |
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Classificazione Strunz | I/B.02-40 |
Formula chimica | Al2O3 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | Dimetrico |
Sistema cristallino | Trigonale |
Classe di simmetria | |
Parametri di cella | |
Gruppo puntuale | |
Gruppo spaziale | R3_c |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,99 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 9 |
Sfaldatura | parting basale scarso |
Frattura | concoidale/irregolare |
Colore | blu, blu-violaceo, blu-verdastro (il colore è causato da scambi di elettroni tra ferro bivalente e titanio presenti all'interno del reticolo cristallino come impurezze) |
Lucentezza | vitrea – sub-adamantina |
Opacità | da trasparente a traslucida ad opaca (viene chiamato radice) |
Striscio | |
Diffusione | raro |
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Lo zaffiro è una varietà nobile monocristallina dell'ossido di alluminio (Al2O3), un minerale noto come corindone, fortemente allocromatico (v. colore dei minerali) e unica sostanza naturale di durezza 9 nella Scala di Mohs. Ufficialmente il termine zaffiro privo di aggettivi identifica solo la varietà blu-azzurra del corindone, ma ora il termine zaffiro viene utilizzato, unitamente ad un aggettivo, per identificare qualunque sua colorazione diversa da quella rossa, chiamata rubino. Tale metodo sostituisce quello che prevedeva, per i corindoni colorati, l'uso del nome di una pietra diversa unitamente al suffisso "orientale" (ad esempio i termini ametista orientale e smeraldo orientale sono oggi identificati con i nomi di zaffiro viola e zaffiro verde). Altre varietà sono quella arancione, chiamata padparadscha, la più preziosa varietà di corindone, l'armofane di colore grigio opaco e lo zaffiro incolore conosciuto come leucozaffiro.
Il colore blu-azzurro tipico della gemma deriva da inclusioni di ematite e rutilo. Nel caso in cui le inclusioni si orientassero in modi particolari, si può presentare il fenomeno dell'asterismo (come da foto).
Si può trovare in natura in rocce metamorfiche derivanti da rifusione di un micascisto, di una quarzite o di un calcare, in magmi poveri di silice e nei loro rispettivi depositi alluvionali. Questi ultimi sono i principali giacimenti oggi sfruttati. Si ricorda a proposito i giacimenti australiani, dello Sri Lanka, della Birmania e della Thailandia. In Italia si trovano piccoli cristalli di zaffiro nella calcite di Terminillo.
Lo zaffiro può essere prodotto sinteticamente con 5 tipi di sintesi. Per distinguere lo zaffiro naturale da quello sintetico, si effettua un esame al microscopio delle inclusioni interne e ad analisi spettrometriche e spettrofotometriche.
Il taglio più diffuso per tale gemma è quello faccettato ovale o tondo, ma non sono escluse altre tipologie, come quella a cuore o a baguette. Tra le gemme di dimensione eccezionale conosciute, va citato lo "Star of India", di 563 carati, conservato presso il Museo di Storia Naturale di New York.
Indice |
[modifica] Rifrazione
Quando un raggio di luce che penetra in una pietra come il rubino o lo zaffiro si scinde in due raggi, dando origine al fenomeno chiamato birifrangenza o doppia rifrazione. A causa di questo fenomeno, qualsiasi oggetto osservato attraverso il cristallo appare lievemente sdoppiato. La presenza di due raggi va ad influire anche sul colore della pietra, donandole sfumature diverse e producendo così un effetto cromatico differenziale chiamato dicroismo.
[modifica] Impieghi
Viene utilizzato per i quadranti degli orologi e per i finestrini degli aerei. I cristalli particolarmente opachi e di non elevata qualità, o i loro analoghi sintetici, vengono sfruttati come abrasivi, negli orologi o per l'estrazione di alluminio.
[modifica] Giacimenti
Le nazioni più ricche di zaffiri, in ordine di importanza, sono Australia, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Madagascar ed India.
[modifica] Origine del nome
Il nome zaffiro deriva probabilmente dal termine greco σάπφειρος (sappheiros), ossia "azzurro", oppure dall'ebraico ספיר (sappir), ossia "la cosa più bella".
[modifica] Curiosità
In passato si pensava che possedere degli zaffiri fosse segno di bontà, magnanimità, fedeltà e comando.
Allo zaffiro vengono inoltre attribuiti poteri terapeutici che interessano apparato visivo e intestinale, arresto delle emorragie, guarigione dalle infiammazioni, rimedio contro le punture degli scorpioni.
[modifica] Altri progetti
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