Virino
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
Il virino è un'ipotetica particella contagiosa un tempo ritenuta essere causa della scrapie e di altre malattie degenerative del sistema nervoso, si pensava che consistesse in un acido nucleico avvolta da un rivestimento protettivo formato dalle proteine della cellula ospitante.
Il maggior problema che riguarda la scrapie e le altre encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSEs) è determinato dalla natura dell'agente di trasmissione.
Il virino è stato descritto in parte per proteggere il dogma centrale della biologia molecolare, minacciata dall'esistenza di malattie neurologiche degenerative TSE di cui fanno parte il kuru, la CJD (o Malattia di Creutzfeldt-Jakob), la scrapie nelle pecore e la BSE nelle mucche. Il dogma centrale della biologia molecolare afferma che gli acidi nucleici fungono da elementi portanti delle informazioni, e così il DNA e l'RNA formano le proteine. Le proteine da sole non possono preparare il DNA. Tuttavia gli studi che cercano l'agente di trasmissione della scrapie e delle altre malattie TSEs non riescono a coltivare gli agenti patogeni e i test che attaccano i filamenti degli acidi nucleici hanno scarsi effetti sull'infettività delle soluzioni di TSE. Gli esperimenti che usano raggi di elettroni progettati per disgregare le grandi molecole sono stati compiuti per investigare la grandezza dell'agente noto che è molto piccolo: molto più piccolo del più piccolo virus finora scoperto.
Nel 1971 Dickinson e Meikle hanno offerto un'ipotesi per replicare l'agente della scrapie. Questa ipotesi è basata sulla scoperta di un gene che controlla il periodo di incubazione dello scrapie nei topi e sulle osservazioni riguardo il ceppo dell'agente della malattia. Questi chiamarono il gene "SINC", acronimo di Scrapie INCubator. Questa ipotesi ha proposto che il gene prodotto di ciascun allele SINC contribuisse ad una struttura multimetrica della proteina, che poi forma un 'sito di replicazione' per l'agente della scrapie. La replica dell'agente dipenderebbe da come il ceppo ha interagito con il luogo della replica. Il fatto che i differenti ceppi di scrapie sono stati scoperti, aveva suggerito che l'agente era simile ai virus convenzionali in quanto porta genomi composti di acidi nucleici. Così potrebbero nascere varianti durante l'incubazione causando la nascita di nuovi ceppi. Nessuna proprietà cifrata dell'ospite è stata scoperta per determinare le differenze tra i ceppi di crapie. Si è pensato ciò per provare che il genoma dell'agente può variare indipendentemente e, anche se replicato da normali meccanismi dell'ospite, non è stato codificato dall'ospite. Il termine virino pensando alle piccole dimensioni e per proprietà simili a quelle dei virus.
Nel modello di nucleotide proposto da Dickinson ed Outram nel 1979, il ciclo di vita dell'agente dello scrapie incluse così un organizzazione dove il genoma si lega ad una proteina ospitante, probabilmente una proteina multimerica complessa (ora comunemente noto come Prione), deriva dal gene SINC. Richiamando il gioco di parole del grande fisico Enrico Fermi su un neutrone come particella, Outram coniò il termine Virino per descrivere un piccolo virus. Nel modello del virino, la proteina opitante protegge l'agente dell'acido nucleico della scrapie dalla degradazione e impedisce all'ospitante di creare una risposta immunitaria poiché l'insieme di acidi proteini/nucleici è considerato una parte legittima dell'ospitante. Comunque, il presunto acido nucleico associato alla scrapie non è stato identificato e manca la sua identificazione fisica o chimica.
L'ipotesi del virino è stata accantonata una volta verificato che l'agente eziologico di scrapie, BSE e altre malattie degenrative simili è in realtà un prione.