Vino e pane
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| Vino e Pane | |
| Titolo originale | Pane e Vino |
| Autore: | Ignazio Silone |
| Anno (1ª pubblicazione): |
1955 |
| Genere: | Romanzo |
| Sottogenere: | |
| Ambientazione: | Abruzzo |
| Anno di ambientazione: | anni '30 |
| Protagonista: | Pietro Spina |
| EDIZIONE RECENSITA | |
| Anno: | 1969 |
| Editore: | Arnoldo Mondadori |
| Collana: | Oscar Mondadori |
| Pagine: | 388 |
| Capitoli | 29 |
| Progetto Letteratura | |
| « Si vive nel provvisorio, si pensa che per ora la vita va male, per ora bisogna arrangiarsi, per ora bisogna anche umiliarsi, ma che tutto ciò è provvisorio...Ci prepariamo a morire col rimpianto di non avere vissuto... La libertà non è una cosa che si possa ricevere in regalo. Si può vivere aqnche in un paese di dittatura ed essere libero, a una semplice condizione, basta lottare contro la dittatura. L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto è libero... Per contro si può vivere nel paese più democratico della terra, ma se si è interiomente pigri, ottusi, servili, non si è liberi: malgrado l'assenza di ogni coercizione violents, si è schiavi. » |
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(cap. III)
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Vino e pane è il secondo romanzo di Ignazio Silone scritto durante il suo esilio in Svizzera e pubblicato in lingua tedesca a Zurigo nel 1937, con il titolo di Pane e Vino. Nel 1938 fu pubblicato anche in lingua italiana, mentre nel 1955 fu rilasciata la versione definitiva pubblicato in Italia per la Mondadori. Ha un continuo nel romanzo Il seme sotto la neve.
Indice |
[modifica] Trama
Alla vigilia della Guerra d'Etiopia (1935-36), Pietro Spina, un intellettuale comunista, costretto a emigrare in quanto ricercato per motivi politici, ritorna clandestinamente in Italia, spinto dalla nostalgia per la sua terra. La notizia giunte ad alcuni sui amici che si organizzano per aiutarlo. In particolare, Nunzio Sacca un medico, che lo soccorre malato nel fienile dove si era rifugiato. Egli riesce a organizzare una messiscena, con la quale Pietro, travestito da prete e col falso nome di Paolo Spada, si rifiugia in un paesino delle montagne dell'Abruzzo, con la scusa di essere convalescente. Durante il viaggio, a Fossa dei Marsi, viene chiamato a confessare una ragazza, Bianchina, morente a seguito di un aborto clandestino. Non potendo, si limita a rincuorarla . Arrivato a Pietrasecca, luogo della convalescenza. La lettura di libri sacri e sulla storia religiosa unita alla vita di quelal gente, lo riavvicina alla sua terra e alla sua cultura. Nel frattempo Bianchina è "miracolosamente" guarita e lo raggiunge. Essa diventa il suo messaggero verso gli amici del partito a Roma. A Pietrasecca vi è un altra ragazza, Cristina destinata a entrare in noviziato. Essa diventa confidente del protagnosta sia nelle vesti di "don Paolo", sia di "pietro" che scrive degli immaginari dialoghi con lei su un diario. Essa è anche la sorella di Alberto, il fidanzato proprio di Bianchina, cui la famiglia ha negato il permesso di sposarsi.
Al ritorno di Bianchina, decide di recarsi a Roma, dove abbandona il travestimento e ritrova gli attivisti del suo partito. Si rende però conto che essi non sono migliori della dittatura che combattono e ritrova Uliva, un ex membro del partito cacciato perché avverso allo stalinmismo e che poche ore dopo si suiciderà.
Torna dunque nella sua terra proprio nel giorno della dichiarazione di guerra e si rende conto come la propaganda di regime abbia fatto breccia anche tra la povera gente. ma altempo stesso si rende conto come la sua avversioen al regime fascista non sia attenuata dall'aver ripudiato la dottrina comunista e stalinista ma rafforzata dall'eredità culturale cristiana.
Conosce Luigi Murica, giovane comunista diventato infiltrato a Roma della Polizia, poi "fuggito" tornando alla sua terra. Lugi viene arrestato e muore in carcere pochi giorni dopo. Pietro sarà scoperto e costretto di nuovo a fuggire sulle montagne. Nel tragico finale, Cristina verrà sbranata dai lupi.
[modifica] "Pane e Vino" e "Vino e Pane"
Come per Fontamara e Il seme sotto la neve, l'opera, pubblicata a Zurugo nel 1937 col titolo di Pane e Vino" venne rivista compeltamente nel 1952-55 dall'autore. Il cambiamento, che in questo caso arrivò addirittura al cambio del titolo , fu spiegato dall'autore, nasceva dal desiderio di ridurne l'enfasi stilistica, alcuni aspetti di cronaca contngenti e di apprfondire gli aspetti legati alla morale dei personaggi e al tema fondamentale.
