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Villa Arconati - Wikipedia

Villa Arconati

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Monumenti Italiani
Questo è un monumento nazionale italiano. Per maggiori informazioni, consulta l'elenco specifico.

Coordinate: 45°33′22″N 9°5′46″E / 45.55611, 9.09611

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Villa Arconati - Facciata ovest
Villa Arconati - Facciata ovest

Villa Arconati, detta anche il Castellazzo, è una delle ville storiche del Parco delle Groane, situata a Bollate, nella frazione Castellazzo di Bollate. Si tratta di un esempio di barocchetto lombardo settecentesco ed è monumento nazionale.

Indice

[modifica] Collocazione

La villa si trova all'interno del Parco delle Groane, su un vertice di un ampio giardino quadrangolare, a fianco delle corti e della chiesetta del borgo agricolo di Castellazzo. Il complesso è circondato da boschi, brughiere e terreni coltivati. Presso la Strada Statale 233 Varesina, tra Bollate e Garbagnate, fra due statue feline su piedistalli e due obelischi, si diparte il Viale dei Leoni, che tra due file di carpini bianchi conduce al cancello principale d'ingresso della villa.

[modifica] Storia

Statua romana di Pompeo Magno. Galeazzo Arconati la fece portare da Roma nel 1627, su un carro trainato da buoi.
Statua romana di Pompeo Magno. Galeazzo Arconati la fece portare da Roma nel 1627, su un carro trainato da buoi.

Il complesso di Villa Arconati si sviluppò intorno a un nucleo precedente a partire dal XVII secolo, raggiungendo il suo massimo splendore nel XVIII. Il principale artefice della villa fu Galeazzo Arconati, celebre collezionista, il quale vantava tra le proprie raccolte il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e la statua romana di Pompeo Magno. Gli Arconati, proprietari storici della villa, investirono molto sul Castellazzo, che divenne una delle più prestigiose e rinomate "ville di delizie" del milanese. Per il fasto degli interni e la bellezza dei giardini alla francese il complesso guadagnò il soprannome di "piccola Versailles lombarda".

Il disegno attuale della villa, con pianta a forma di "H", si deve al conte Giuseppe Antonio Arconati che iniziò i lavori nel 1742. Il progetto della villa è stato attribuito da molti storici all'architetto Giovanni Ruggeri, una tesi purtroppo non suffragata da nessun documento d'archivio ed anche cronologicamente errata in quanto il Ruggeri morì a Milano nel 1729, tredici anni prima dell'inizio dei lavori che conferirono alla villa l'aspetto attuale.

La villa rimase alla famiglia Arconati fino a pochi anni fa, quando l'ultima proprietaria, la contessa Beatrice Crivelli, la vendette a una società immobiliare.

[modifica] Opere d'arte

Il Carro del Sole, affresco nel salone delle feste eseguito alla metà del '700 dai fratelli Galliari.
Il Carro del Sole, affresco nel salone delle feste eseguito alla metà del '700 dai fratelli Galliari.

Per la sua importanza nella regione del milanese, il Castellazzo ebbe una grande storia e si trovò a ospitare una grande quantità di opere d'arte, libri, manoscritti, spartiti, mobili d'arte. Fra gli oggetti più celebri che sono stati mantenuti nella villa ricordiamo il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci (ora alla Biblioteca Ambrosiana) e i bassorilievi del monumento funebre a Gaston de Foix, scolpiti da Agostino Busti detto Bambaja (ora ai Musei Civici del Castello Sforzesco di Milano).

Gran parte di questo patrimonio è andato disperso o è stato ceduto. Rimangono alcuni capolavori, tra cui la statua di Pompeo Magno sotto la quale si dice sia stato pugnalato Gaio Giulio Cesare e i prestigiosi dipinti a tema mitologico dei fratelli Galliari nel salone delle feste: Il carro del Sole, La caduta di Fetonte e l'Allegoria del Tempo.

Notevoli sono inoltre i giardini alla francese che si sviluppano a sud e a est dell'edificio, rarissimi in Italia, di elevato valore architettonico. La struttura dei giardini è molto formale, con tre assi prospettici principali da cui si dipartono assi diagonali minori. Vi si trovano carpinate, berceaux, statue, fontane, vasche, un laghetto, orangeries, voliere e due teatri: il "teatro di Diana" e il "teatro di Pompeo".

[modifica] La villa oggi

Le giornate di "porte aperte" del 19 e 20 marzo 2005 hanno richiamato circa 7500 visitatori, oltre a diverse altre migliaia di persone in coda che non hanno potuto entrare.
Le giornate di "porte aperte" del 19 e 20 marzo 2005 hanno richiamato circa 7500 visitatori, oltre a diverse altre migliaia di persone in coda che non hanno potuto entrare.

Villa Arconati ha sofferto un lungo periodo di abbandono. Necessita di urgenti restauri e fino a pochi anni fa era chiusa al pubblico per tutto l'anno. Attualmente si osservano alcune iniziative volte a restituire alla popolazione del bollatese e delle zone circostanti l'uso di questa imponente e importante struttura. In vari momenti dell'anno vengono effettuate visite guidate (principalmente limitate ai giardini) e fra giugno e luglio si svolge sul terreno della villa il Festival di Villa Arconati, che propone numerosi concerti musicali.

Nel 2004 Villa Arconati ha ricevuto il maggior numero di segnalazioni nella seconda edizione de I luoghi del cuore - Censimento dei luoghi di natura da non dimenticare, promosso dal Fondo per l'Ambiente Italiano. L'evento ha portato a due giornate di "porte aperte" nel 2005, una rara occasione in cui il pubblico ha potuto visitare molte sale della Villa, oltre ai giardini.

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Bibliografia

  • C. Dones, La Villa Arconati in Castellazzo, tesi di laurea, Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1970-71 (relatore prof. G. A. Dell'Acqua)
  • Patrizia Ferrario, La "Regia villa": il Castellazzo degli Arconati fra Seicento e Settecento, prefazione di Alberto Grimoldi, Rotary Club Bollate Nirone, Bollate, 1996 (I ed.); Studio Archivolto, Dairago, 2000 (II ed.)
  • Paola Barbara Conti, Patrizia Ferrario, Un giorno al Castellazzo degli Arconati. Guida storico-artistica alla villa e ai suoi giardini, Anthelios, Garbagnate Milanese, 2001

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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