Tom Pryce
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Tom Pryce | ||||||||||||||||||||||
Dati biografici | ||||||||||||||||||||||
Nome | Thomas Maldwyn Pryce | |||||||||||||||||||||
Nato | 11 giugno 1949 Ruthin |
|||||||||||||||||||||
Paese | Regno Unito | |||||||||||||||||||||
Morto | 5 marzo 1977 Kyalami |
|||||||||||||||||||||
Dati agonistici | ||||||||||||||||||||||
Disciplina | Automobilismo | |||||||||||||||||||||
Categoria | Formula 1 | |||||||||||||||||||||
Ritirato | 1977 | |||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||
Thomas Maldwyn Pryce (Ruthin, 11 giugno 1949 – Kyalami, 5 marzo 1977) è stato un pilota di Formula 1 gallese, famoso per aver vinto la "Race of Champions" nel 1975 sul circuito di Brands Hatch, e per la sua scioccante morte avvenuta durante il Gran Premio del Sud Africa del 1977.
Indice |
[modifica] Carriera
[modifica] Le formule minori
Figlio di un poliziotto, cominciò a correre nel 1970 in Formula Ford e di lì a poco passò alle macchine "Super Vee" (nel 1971) e in Formula 3 (nel 1972), impressionando tutti per la velocità con cui conduceva le sue auto. Dopo essersi fratturato una gamba nella corsa di Formula 3 disputata a Monaco nel 1972, gli venne offerta una possibilità di correre in Formula 2 con Ron Dennis nel team Mutel Rondel Racing. I risultati che ottenne gli servirono da lasciapassare per l'ingresso in Formula 1 nel 1974 con la Token.
[modifica] Formula 1
La sua prima corsa in Formula 1 avvenne il 12 maggio 1974, nel Gran Premio del Belgio sul circuito di Nivelles, partendo dopo la sessione di qualifiche al 20° posto e ritirandosi durante la corsa per problemi alle sospensioni. Non venne ammesso alle qualifiche del Gran Premio di Montecarlo del 1974 e prese perciò parte alla corsa di Formula 3 con una March, sbaragliando facilmente la concorrenza.
Nel 1975 passò alla Shadow vincendo una gara per vetture di Formula 1 non valida per il titolo mondiale, la "Race of Champions" disputata sul circuito inglese di Brands Hatch, battendo molti corridori affermati e partendo inoltre dalla "pole position". I suoi risultati migliori furono due terzi posti (e quindi due podi) in Austria nel 1975 e in Brasile nel 1976. Molti osservatori ritennero che Pryce avesse tutte le potenzialità per vincere gare con una macchina più competitiva, come dimostra la sua abilità in presenza di pista bagnata, quindi con minor gap tra le vetture.
[modifica] La morte
Pryce cominciò la stagione 1977 sempre sulla Shadow con il compagno di squadra, l'italiano Renzo Zorzi. Dopo le prime due gare in Argentina e in Brasile, la terza fu fatale per lui: morì in uno degli incidenti più bizzarri nella storia della Formula 1. Alla fine del 21° giro del Gran Premio del Sud Africa corso a Kyalami, il 5 marzo 1977, Renzo Zorzi era costretto al ritiro per problemi nel serbatoio della benzina che provocarono un piccolo ma pericoloso focolaio di incendio. La macchina di Zorzi era parcheggiata nel lato erboso della pista sul rettilineo dei box, proprio di fronte agli stessi. Due inservienti decisero di attraversare la pista con gli estintori per spegnere il fuoco, con il pilota italiano uscito già da tempo dalla macchina. Contemporaneamente, però, non esistendo ancora la "safety car", la corsa continuava e sopraggiunsero le vetture di Hans Joachim Stuck e quella di Pryce che, data la conformazione del terreno (c'era una "gobba" sul rettilineo) non videro i commissari. Stuck passò senza colpire il primo inserviente, ma il secondo, uno studente olandese di appena 19 anni, Jansen van Vuuren, venne travolto ed ucciso all'istante dalla macchina di Pryce. Le ferite che van Vuuren riportò furono estremamente gravi al punto di dover essere riconosciuto soltanto per esclusione, dopo che erano stati radunati tutti i suoi colleghi,[1] perché gli inservienti dell'obitorio, infatti, dopo averlo coperto con una tela bianca, si rifiutarono categoricamente di effettuarne l'autopsia.
L'impatto si era rivelato di modesta entità per la macchina di Pryce, che aveva riportato soltanto lievi danni sul musetto. Purtroppo, però, l'estintore che van Vuuren portava con sé e che ovviamente gli sfuggì di mano, colpì Pryce sulla testa. L'effetto fu devastante: il peso dell'estintore (circa una decina di chili, moltiplicati poi per la velocità della vettura che, in quel tratto, era di circa 275 km/h) abbattutosi sulla testa dello sfortunato pilota si tradusse in una forza d'urto di qualche centinaio di chili, che disintegrò letteralmente il casco, fracassandogli il cranio (provocando altresì una parziale decapitazione del malcapitato pilota) ed uccidendolo all'istante. A questo punto la macchina, con Pryce praticamente già cadavere e quindi senza guida, proseguì la sua corsa diminuendo gradualmente la velocità e sbandando sulla destra. In prossimità del "Crowthorne" urtò la Ligier di Jacques Laffite e concluse la sua corsa fracassandosi sulle barriere. Laffite, fortunatamente, non riportò conseguenze gravi.
[modifica] Note
- ^ Historic Racing > Tom Pryce. HistoricRacing.com. URL consultato il 2006-11-23.
[modifica] Collegamenti esterni
- Portale Sport: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di sport