Steeleye Span
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Steeleye Span sono un gruppo folk rock inglese.
Il nome Steeleye Span è tratto da una ballata del Lincolnshire Harkstow Grange, che narra di un litigio tra John "Steeleye" Span and John Bowlin. Il nome viene proposto da Tim Hart alla formazione della band, e vince la votazione contro 'Middlemarch Wait' e 'Iyubidin's Wait'.
Steeleye Span' | ||
Nazionalità | Gran Bretagna | |
Genere | Progressive folk Folk Rock |
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Periodo attività | 1970 - in attività | |
Studio | 20 | |
Live | 5 | |
Raccolte | 25 | |
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Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Gli inizi
Gli Steeleye Span si formano a St. Alban's, in Inghilterra, nel 1970 quando il bassista Ashley Hutchings, abbandona i Fairport Convention dopo un incidente automobilistico ed il successivo album Liege and Lief, e fonda un proprio gruppo di folk revival. Oltre ai diversi intenti musicali secondo il chitarrista Simon Nicol le motivazioni sono altre [1]:
« "Per quanto la ragione di facciata riguardasse le differenze musicali e il differente interesse per il materiale tradizionale, io penso che l'incidente sia il vero motivo per cui Ashley decise che non poteva continuare con noi" » | |
(Simon Nicol)
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Il primo gruppo è formato da Hutchins, dal trio irlandese Sweeney's Men (Johnny Moynihan, Andy Irvine e Terry Woods) e la moglie di Woods, Gay. Hutchins incontra Tim Hart e Maddy Prior, un duo affermato che suona nei folk club di Londra, che vanno a sostituire Moynihan e Irvine (che fonderà i Planxty). Il gruppo, con 2 voci femminili (Maddy Prior e Gay Woods), è un'eccezione per l'epoca, ma il gruppo non si esibisce dal vivo fino alla pubblicazione del primo album Hark! The Village Wait nel 1970. Durante i tre mesi di convivenza nella stessa casa per le registrazioni si creano tensioni tra Hart e Prior e i coniugi Woods, che lasceranno la band poco dopo e saranno sostituiti da Martin Carthy e dal violinista Peter Knight.
La nuova formazione inzia a suonare dal vivo ed incide due album Please to See the King nel 1971 e Ten Man Mop o Mr. Reservoir Butler Rides Again 1972.
[modifica] La svolta
Dopo il terzo album il gruppo abbandona il manager Jo Lustig che vorrebbe spingerlo ad un sound più commerciale, anche Carthy e Hutchings lasciano il gruppo alla ricerca di progetti più filologicamente folk (Hutchins va a formare la Albion Band) e vengono sostituiti dal chitarrista elettrico Bob Johnson e dal bassista Rick Kemp che portano alla band un sound più rock. Nel frattempo gli Steeleye Span firmano con la Chrysalis Records un contratti che durerà per ben dieci album.
Nel 1972 pubblicano il quarto album Below the Salt, in cui i brani tradizionali, alcuni anche di qualche secolo prima, vengono riletti con arrangiamenti rock.
Nel 1973 esce il disco Parcel of Rogues e successivamente entra in pianta stabile il primo batterista del gruppo Nigel Pegrum, ex membro del Patrick Samson Set.
Nel dicembre il singolo Gaudete dall'album Below the Salt entra al 14° posto della classifica dei singoli e porta gli Steeleye Span a suonare a Top of the Pops per la prima volta.
Nel 1974 pubblicano il sesto album intitolato appropriatamente Now we are six (Adesso siamo sei), e prodotto da Ian Anderson dei Jethro Tull, disco che include il brano Thomas the Rhymer, già più volte suonato dal vivo. Ospite nella cover di To Know Him is to Love Him appare David Bowie al sassofono.
Commoner's Crown è del 1975, e contiene, tra gli altri, la ballat epica Long Lankin, il lungo strumentale Bach Goes To Limerick e New York Girls in cui Peter Sellers suona l'ukulele.
[modifica] La fine degli anni settanta e gli anni ottanta
Nonostante non riusciranno più a doppiare il successo di All Around My Hat, il gruppo gode di una certa fama nel mondo del folk rock. Peter Knight e Bob Johnson lasciano il gruppo per suonare nei The King of Elfland's Daughter. Nel 1977 per l'album Storm Force Ten torna alla chitarra Martin Carthy e porta nel gruppo il fisarmonicista John Kirkpatrick. La fisarmonica sostituisce il fiddle di Knight, ciò comporta un notevole cambiamento al sound degli Steeleye Span.
Nel 1978 questa formazione registra il primo live del gruppo Live at Last, ma Carthy e Kirkpatrick non sono interessati a seguire il gruppo a lungo e dopo pochi mesi abbandonano. Ma il gruppo per contratto deve incidere un altro album, nel 1980 tornano quindi Knight e Johnson per l'album Sails of Silver, album in cui il gruppo abbandona i brani tradizionali per incidere brani autografi, con temi storici e pseudo folk. Il disco non è un grande successo, questo porta Hart a ritirarsi a vita privata, gli altri membri si dedicano ad altri progetti musicali,e gli Steeleye Span diventano un gruppo part-time.
[modifica] L'ibernazione
Per buona parte degli anni '80 i membri del gruppo si dedicano ad altro: Johnson apre un ristorante e si laurea in psicologia, Pegrum apre uno studio di registrazione, Prior e Kemp incidono 4 album insieme e hanno dei bambini. Il risultato sono solo tre album in dieci anni, di cui uno live.
Nel 1986 pubblicano il primo disco senza Hart Black in Line. L'esecuzione di Blackleg Miner, tradizionale del 20 secolo, ma tornato in vita durante gli scioperi del 1984-1985, è accompagnata da lunghe polemiche.
Nel 1989 anche Kemp, che si deve operare ad una spalla, abbandona il gruppo. Viene sostituito da Tim Harries, bassista autodidatta, nonché pianista e contrabbassista classico. Con harries, gli Steeeleye Span inicdono Tempted and Tried, poi anche Pegrum lascia il gruppo, per trasferirsi in Australia. Entra nella band l'eccentrico batterista Liam Genockey, che ha suonato con Knight nel gruppo jazz Moire Music. Rispetto al suono rock di Pegrum, Genockey è più vario prendendo elementi dal modo di suonare le percussioni irlandese, africano e jazz. I nuovi membri portano nuova linfa al gruppo, dando nuove motivazioni anche ai membri storici.
[modifica] L'abbandono di Maddy Prior
Nel 1995 tutti i membri passati e presenti del gruppo si ritrovanoa suonare insieme per il concerto del 25° anniversario della band, unico assente Terry Wooods. Maddy Prior inizia ad avere problemi alla voce e Gay Woods torna nella band, che torna nuovamente ad avere 2 voci femminili. Dopo sette anni nel 1996 viene inciso un nuovo album Time.
Nel 1997 Maddy Prior abbandona definitivamente il gruppo, ma gli Steeleye Span continuano con una vena produttiva che non avevano da anni pubblicando Horkstow Grange (1998), e Bedlam Born (2000). Ma senza Maddy, la popolarità degli Steeleye Span tende a svanire, Horkstow Grange è troppo folk, mentre Bedlam Born è troppo rock. Ci sono anche dei disaccordi nella band tra Woods e Johnson riguardo ai brani da eseguire dal vivo, la prima favorisce i brani più vecchi, il seondo quelli del nuovo repertorio.
Nel 1998 Genockey è sostituito da Dave Mattacks. Il risultato dei dissapori sono l'abbandono sia di Woods che di Johnson, per un periodo il gruppo consiste solo di Peter Knight e Tim Harries intorno ai quali si alternano numerosi turnisti, poi torna anche Kemp.
[modifica] Il ritorno
Nel 2002, dopo alcuni anni di incertezza, gli Steeleye Span si riformano. Knight indice sul web un sondaggio tra i fan per sapere quali canzoni vorrebbero che il gruppo reincidesse, con i risultati alla mano convince Genockey e Prior a tornare, arruola Johnson e insieme a Kemp e Knight pubblicano Present - The very Best of Steeleye Span un doppio CD con nuove incisioni dei vecchi brani. Ma le condizioni di Johnson gli impediscono di suonare dal vivo e vien quindi sostituito da Ken Nicol, della Albion Band.
Nel 2004 gli Steeleye incidono They Called Her Babylon, e dopo un lungo tour in Europa e Australia, il disco natalizio Winter.
[modifica] Gli Steeleye Span oggi
Nel 2006 suonano al Festival di Cropredy. Viene pubblicato un album e un DVD del tour del 2004. In Novembre pubblicano l'ultimo album Bloody Men. L'attuale formazione comprende Maddy Prior (voce), Ken Nicol (chitarra, voce), Rick Kemp (basso, voce), Peter Knight (violino, piano, voce), e Liam Genockey (batteria e percussioni).
[modifica] Discografia
[modifica] Studio Albums
- 1970 - Hark! The Village Wait
- 1971 - Please to See the King
- 1972 - Ten Man Mop, or Mr. Reservoir Butler Rides Again
- 1972 - Below the Salt
- 1973 - Parcel of Rogues
- 1974 - Now We Are Six (album)|Now We Are Six
- 1975 - Commoner's Crown
- 1975 - All Around My Hat
- 1976 - Rocket Cottage
- 1977 - Storm Force Ten
- 1980 - Sails of Silver
- 1986 - Back in Line
- 1989 - Tempted and Tried
- 1996 - Time
- 1998 - Horkstow Grange
- 2000 - Bedlam Born
- 2002 - Present--The Very Best of Steeleye Span
- 2004 - They Called Her Babylon
- 2004 - Winter
- 2006 - Bloody Men
[modifica] Live Albums
- 1978 - Live at Last
- 1992 - Tonight's the Night...Live
- 1994 - The Collection: Steeleye Span in Concert
- 1999 - The Journey
- 2006 - Folk Rock Pioneers in Concert
[modifica] Colegamenti esterni
- Etichetta discografica degli Steeleye Span
- Sito non uffciale
- Sito di Peter Knight
- Sito di Ashley Hutchings
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